The Folk of The Air, Vol. 1
Disponibile in inglese
"Jude aveva sette anni quando i suoi genitori sono stati assassinati. Quel giorno, lei e le sue due sorelle sono state portate via e trascinate nella letale Alta Corte di Faery. Dieci anni dopo, Jude non desidera nient'altro che di appartenere a quel luogo magico, a dispetto della propria mortalità. Ma molti fey disprezzano gli umani. Specialmente il Principe Cardan, il più giovane e malvagio dei figli del Re.
Per conquistarsi un posto a Corte, Jude dovrà sconfiggerlo - e fronteggiarne le conseguenze. Ma durante il procedimento, la ragazza finirà invischiata in una rete di inganni e intrighi di palazzo, arrivando a scoprire, a poco a poco, la sua stessa sete di sangue.
Mentre la minaccia di una Guerra Civile inizia a profilarsi lentamente all'orizzonte, Jude dovrà rischiare la sua vita e riversare le sue speranze in un'improbabile alleanza per salvare le sue sorelle, e lo stesso Regno di Faery..."
Ho letto “The Cruel Prince”, il nuovo e super-popolare libro sulle fate di Holly Black, a cavallo fra i mesi di gennaio e febbraio, se non ricordo male. Di solito cerco di scrivere le mie recensioni “a caldo”, un po’ perché soffro di cattiva memoria, e un po’ perché credo, in questo modo, di potermi garantire una maggiore probabilità di riuscire a trasmettervi la variegata gamma di emozioni che mi è capitato di sperimentare durante la lettura.
Purtroppo sono reduce da un periodo di latitanza piuttosto
seria dal blog, e, durante questa mia sconsiderata “pausa di riflessione” dal “Laumes’ Journey”, ho tralasciato di
aggiornarvi su parecchie cose, nonché di portare avanti la stesura di una recensione che, di per contro, mi
premeva moltissimo riuscire a postare. Perciò cercherò adesso di fare del mio
meglio per rimediare, e spendere almeno qualche riga a proposito del libro di
Holly Black… Uno YA atipico e affascinante che, nonostante i
suoi mille difetti, secondo me merita veramente un’occasione.
Se non vivete proprio sulla Luna, e siete soliti
sintonizzarvi sulle magiche frequenze della blogsfera almeno una volta ogni
tanto, è probabile che abbiate già sentito parlare di “The Cruel Prince”, e quasi certamente in più di un’occasione. La
domanda ricorrente, che credo abbia attraversato la mente della maggior parte
di voi, potrebbe essere riassunta nel modo che segue: “ma l’hype esagerato e smodatissimo che sembra circondare questo libro
come un’aureola di mistica luce magica, è davvero giustificato? Non si tratterà
invece del classico caso di best-seller super-pubblicizzato e “gonfiato” dal
solito passaparola in atto nel mondo dei social network (quei pochi social
network che si “sprecano” a dedicare un paio di parole al mondo delle nuove pubblicazioni, almeno...)?
Non posso rispondere a questa domanda al posto vostro; per
scoprirlo, immagino che dovrete semplicemente “rassegnarvi” a comprare la
vostra bella copia di “The Cruel Prince”
e divorarla tutto d’un fiato… Perché sappiate che, in un caso o nell'altro, sarà esattamente questo che accadrà: chiunque si accinga ad accostarsi alle pagine del romanzo
della Black si ritroverà a fagocitare un capitolo dopo l’altro praticamente senza accorgersene,
a un ritmo indiavolato, trascinato in avanti dal ritmo
incalzante della narrazione e dalla psiche contorta, imprevedibile e
sfumata dei suoi ambigui e meravigliosi personaggi.
La prima cosa che dovreste sapere, in ogni caso, è che nutro la stima più totale nei confronti di Holly Black. Non ho amato tutti i suoi libri, questo è vero, ma ho sempre apprezzato il rispetto e il massimo grado di onestà che questa competente, ironica e grintosissima autrice americana si è confermata in grado di dimostrare nei confronti del suo pubblico di lettori adolescenti. Perché la Black, a differenza di tanti altri suoi illustri colleghi, è una che preferisce dire la verità, sempre e comunque, e che non ha paura di ammettere il fatto che sì, spesso la vita “reale” può tradursi in un gran pasticcio e in una schifezza ancora più colossale, e l’amore non è sempre quella cosa rosa e sbriluccicosa in grado di proteggerci dai mali del mondo. Nei libri della Black, gli adulti mentono e vanno alla deriva come chiunque altro, le relazioni interpersonali sono a doppio taglio e a volte fanno male al punto da spingere all’autodistruzione, e cose brutte succedono alle brave persone, di continuo… molto spesso, senza che ce ne sia alcun vero motivo.
La prima cosa che dovreste sapere, in ogni caso, è che nutro la stima più totale nei confronti di Holly Black. Non ho amato tutti i suoi libri, questo è vero, ma ho sempre apprezzato il rispetto e il massimo grado di onestà che questa competente, ironica e grintosissima autrice americana si è confermata in grado di dimostrare nei confronti del suo pubblico di lettori adolescenti. Perché la Black, a differenza di tanti altri suoi illustri colleghi, è una che preferisce dire la verità, sempre e comunque, e che non ha paura di ammettere il fatto che sì, spesso la vita “reale” può tradursi in un gran pasticcio e in una schifezza ancora più colossale, e l’amore non è sempre quella cosa rosa e sbriluccicosa in grado di proteggerci dai mali del mondo. Nei libri della Black, gli adulti mentono e vanno alla deriva come chiunque altro, le relazioni interpersonali sono a doppio taglio e a volte fanno male al punto da spingere all’autodistruzione, e cose brutte succedono alle brave persone, di continuo… molto spesso, senza che ce ne sia alcun vero motivo.
Da questo punto di vista, “The Cruel Prince” non fa eccezione: il libro si apre con una scena
cruenta e spiazzante, in grado di ribaltare, fin dal primissimo istante, la prospettiva
di noi poveri lettori, assieme alla vita della giovane protagonista Jude e delle sue due sorelle, Taryn e Vivienne. Il fatto che il romanzo non si dimostri, nel corso dei
capitoli successivi, perfettamente all’altezza di
questo viscerale e destabilizzante prologo, rimane un mio grandissimo cruccio…
ma vi consiglio di non lasciarvi fuorviare: il Regno del Piccolo Popolo descritto all’interno di questo primo volume della
serie “The Folk of The Air” resterà,
per l’intera durata del romanzo, un posto talmente suggestivo, affascinante e
ipnotico da monopolizzare totalmente la vostra attenzione.
Col senno di poi, certo, alcuni particolari elementi dell’intreccio
avrebbero potuto essere approfonditi un po’ di più – la raffazzonata e quasi
posticcia love story in primis. Ma i temi principali al centro
della trama di “The Cruel Prince” (l’adozione, l’amore filiale, il legame fra
sorelle) continuano comunque a rappresentare una piacevole novità e una
salda colonna portante del romanzo, oltre al fatto di venire affrontati, a
parer mio, con una maturità e una schiettezza tali da lasciare incantati.
In estrema sintesi: “The Cruel Prince” è forse il capolavoro della letteratura fantastica che tutti stavamo aspettando? Ma certo che no… Ma è lo YA sulle fate più intrigante, appetibile e spietato attualmente in circolazione là fuori? Probabilmente sì! Holly Black è un’autentica Maestra del genere, e questo titolo in particolare si conferma senz'altro come il suo libro più autentico e suggestivo…
NB: potete leggere QUI la mia recensione de "Il Re Malvagio", secondo capitolo della trilogia! Se invece siete curiosi di scoprire la mia opinione a proposito dell'atto finale, "The Queen of Nothing", date pure un'occhiata di QUA e sarete accontentati! :)
La Black mi piace anche se, a quanto pare, non mi piace tantissimo quando parla dei fey, che sembrano però essere i suoi preferiti! Quindi ero abbadtanza scettica su questo libro, anche se continuo a sentirne parlare un po' ovunque e sempre bene. Ma dopo aver letto la tua recensione credo che gli darò una possibilità, perchè non sembra cosí male :)
RispondiEliminaSecondo me, è il migliore fra i libri sulle fate scritti dalla Black fino a questo punto... Però fai attenzione, perché, sotto molti aspetti, mi ha ricordato tantissimo la trilogia de "La Fata delle Tenebre": anzi, pensa che alcuni personaggi di quella serie arrivano perfino a fare una comparsata fra le pagine di "The Cruel Prince"! ;D
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