“Channel Zero” è
una serie antologica horror americana,
disponibile in Italia sul “canale”/servizio streaming StarzPlay.
Il telefilm, già concluso, si compone di quattro stagioni. Ogni trama prende
spunto da una diversa creepypasta;
per fortuna, il creatore Nick Antosca
riesce a rielaborare il materiale di partenza in chiave personale e
stratificata, confezionando una serie che riesce a combinare in maniera egregia
diversi sottogeneri. Senza rinunciare, peraltro, a quel pizzico di freschezza e folclore
supplementare garantito dalla fonte…
Ma proviamo a esaminare ciascuna stagione nel dettaglio:
Candle Cove: la
prima stagione di “Channel Zero”
segue le indagini di uno psicologo infantile che, al ritorno nella sua vecchia
città d’origine, (ri-)scopre l’esistenza di un programma televisiva “fantasma”,
un inquietante show animato da scheletri
e pirati che soltanto i bambini riescono a vedere. L’influsso nefasto di
questa trasmissione speciale spinge alcuni studenti delle medie a comportarsi
in modo sempre più aggressivo; genitori e polizia sono in preda all’ansia,
anche a causa delle insistenti voci che annunciano l’apparizione di un mostro nei boschi che circondano il
borgo. Riuscirà il nostro eroe a sbrogliare la matassa, prima che sia la sua
stessa figlioletta a pagarne lo scotto? Secondo me, la cosa assurda di “Candle Cove” è che, nonostante la
premessa un po’ sciocchina, riesce a regalare ai suoi spettatori dei momenti di tensione assolutamente
impagabili! Forse, perché riesce a giocare molto bene con le sue atmosfere, a metà strada fra mistery e horror,
e a declinare in maniera eccellente il sempreverde trend degli “evil children”, da sempre uno dei
principali capisaldi della storia dell’horror. Senza nulla togliere al Bambino Fatto di Denti, ovviamente, una
creatura fantastico di cui lo stesso Guillermo del Toro potrebbe essere orgoglioso,
o alla partecipazione speciale della grande Fiona Shaw! (Giudizio
personale: 7.0/10)
No-End House: la
mia stagione preferita di “Channel Zero”!
Due amiche si riuniscono per le vacanze estive. Dopo aver incontrato un paio di
ragazzi al bar, si lasciano convincere a visitare una casa speciale che, secondo le leggende locali, appare e scompare
per le vie del mondo a proprio piacimento. Una delle due, ha subito di recente
un terribile lutto; l’altra, è scappata per sottrarsi alle conseguenze. La casa
le costringerà a fare i conti con i rispettivi demoni, nel modo più macabro e
brutale che possiate immaginare… Bè, cosa posso dire? Tanto per cominciare, “No-End-House” è una serie che fa paura, ma per davvero; nel senso
che, scossoni e sussulti a parte, riesce effettivamente a trasmetterti un senso
di angoscia e batticuore che ti accompagna per buona parte della visione.
Qualcuno ha parlato di “body horror”;
a me, però, piace considerarlo soprattutto come un thriller mefistofelico, una rielaborazione in chiave simbolica (e
super-grottesca) dei concetti di crescita, famiglia e perdita. Se amate il
genere, una stagione da non lasciarsi scappare! (Giudizio personale: 8.0/10)
Butcher's Block:
nella terza stagione di “Channel Zero”,
Nick Antosca prova a improvvisarsi un po’ Ryan Murphy e a fare il verso ad alcune
delle più disturbanti stagioni di “American
Horror Story”. Due sorelle problematiche si trasferiscono in un
quartiere degradato in cui le persone continuano a svanire senza lasciare
traccia. La maggiore soffre di schizofrenia; malgrado i farmici, viene spesso
considerata instabile e inaffidabile. La minore (interpretata dalla Olivia Luccardi del film cult “It Follows”) cerca di assicurare a se stessa e alla sorella un futuro,
accettando un impiego presso i servizi sociali. Peccato che la famiglia del
compianto (ma non troppo) macellaio di quartiere (Rutger Hauer) si riveli essere una sorta di versione locale della
famiglia Leatherface, e che lo spirito del venerabile patriarca abbia messo gli
occhi sulle nuove arrivate… “Batcher’s
Block” ruota soprattutto attorno al tema
della pazzia, dei demoni personali, del conflitto ineluttabile fra ereditarietà
e bisogno di auto-affermazione. Non l’ho apprezzata tanto quanto “No-End House”, perché alcune delle sue scene più visionarie e concettualmente
forti (nonché ripugnanti) mi sono sembrate un tantino esagerate. Quasi come se
scioccare lo spettatore, a un certo punto, fosse diventato l’obiettivo
primario, a scapito della coerenza narrativa. Ma credo anche che il finale esplori in
maniera eccellente il rapporto che potrebbe esistere fra trauma, terrore e senso di alienazione, e che alcuni, pittoreschi elementi
del suo immaginario continueranno a
perseguitarmi per molte notti a venire… (Giudizio
personale: 7.5/10)
The Dream Door:
una coppia di coniugi si trasferisce nella vecchia casa di infanzia di lui,
pronta a cominciare una nuova vita insieme. Durante i lavori per il trasloco,
però, il marito si imbatte in una misteriosa
porta sprangata, seppellita giusto in fondo al seminterrato… Chi l’avrà piazzata lì? Quando? Ma
soprattutto: cosa li aspetterà mai, in agguato dall’altra parte? “The Dream Door”, a parer mio, è una
stagione molto diversa da quelle che l’hanno preceduta. Tanto per cominciare, ha
un piglio molto più soft, dal
momento che, da un certo punto in avanti, comincia a imboccare la strada che porta
al dramma sovrannaturale e al thriller a sfondo supereroistico. E poi, sotto certi aspetti, sembra rifarsi molto
più al mondo del cinema indie (con
le sue inquadrature particolari, i suggestivi dialoghi che-dicono-e-non-dicono
e le sue scene di sesso vagamente borghesi), che non a quello dell’horror vero e proprio.
Badate bene, però: per assurdo che possa sembrare, la trama si concentra sull’esplorazione
di una dinamica matrimoniale attraverso l’inserimento di un pagliaccio assassino e di un villain megalomane che pare saltato
direttamente fuori dalle pagine di un fumetto. Se vi aspettate una storia
noiosa, o banale, sospetto che potreste restare delusi! ;D(Giudizio persononale: 7.0/10)
Vi ricordo che il canale tematico Starzplay, come tutti gli altri Prime Video Channels, permette di usufruire di un periodo di prova gratuita. Per iscrivervi o curiosare un po' in giro, potete dare un'occhiata a QUESTA pagina! ^____^
Ho visto soltanto la prima. Da quello che scrivi, una delle meno convincenti. La tentazione di recuperare, soprattutto la seconda, c'è!
RispondiEliminaIo proverei a dargli un'occhiata, Mik! Il bello di questa serie, secondo me, è che ogni stagione ha un suono tono e un suo stile particolari... Poi, magari, mi saprai dire! ^____^
EliminaCome si fa a guardare
RispondiElimina