mercoledì 5 maggio 2021

Recensione: "La Donna alla Finestra", di A. J. Finn


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"Anna Fox vive rinchiusa nella sua casa di New York e la sola idea di mettere piede fuori dalla porta rischia di provocarle un attacco di panico. Passa le sue giornate vagando da una stanza all'altra con un bicchiere di Pinot in mano, chattando con uomini sconosciuti, guardando vecchi film noir - la sua passione - e soprattutto... spiando i vicini con l'aiuto della sua Nikon D5500. Nel mirino ora ci sono i Russell, che da poco si sono trasferiti nella villetta al lato opposto del parco. Una madre, un padre e un ragazzino adolescente: la famiglia perfetta, quella che Anna rivorrebbe con sé. Una notte però alla finestra dei Russell, Anna assiste a qualcosa di terribile, qualcosa di così sconvolgente che sgretolerà il suo fragile equilibrio e metterà a nudo la verità che ha sepolto per mesi. Ma il giorno dopo un dubbio spaventoso si insinua nella sua mente: la scena che ha visto è reale o frutto della sua immaginazione? Qualcuno è davvero in pericolo o a terrorizzarla è solo la sua paranoia?"


Oggi parliamo del thriller psicologico al cardiopalma “La Donna alla Finestra” di A. J. Finn; un romanzo d’esordio che è riuscito a entusiasmarmi e ad avvincermi completamente nel suo incantesimo!

Se amate il cinema di Hitchcock, i vecchi classici in bianco e nero degli anni Quaranta e quel filone tutto contemporaneo inaugurato da libri come “La Ragazza del Treno” e “L’Amore Bugiardo”, bè… sospetto che leggere “La Donna alla Finestra” garantirà anche a voi un’elettrizzante girandola di emozioni!

Il primo atto è un po’ lento, badate. Non voglio dire noioso: semplicemente, Finn si prende del tempo per introdurre come si deve l’ambientazione – una lussuosa magione a quattro piani nel quartiere di Harlem, New York – e per presentarci la sua strepitosa protagonista, la trentanovenne dottoressa Anna Fox.

Anna è, o per meglio dire, era un’affermata psicologa infantile. La sua agorafobia finisce tuttavia con il porre fine alla sua esistenza ordinaria e la trasforma in un’ombra di se stessa.

Quando noi lettori la incontriamo per la prima volta, la nostra eroina è già una donna distrutta; un guscio vuoto, che trascorre la maggior parte del tempo ad annegare le sue emozioni nell’alcol, nelle medicine, e nella sua nutrita collezione di film noir.

Il suo personaggio è probabilmente l’elemento che ho amato di più in questo libro.

Anna non esce di casa da nove mesi; non può: i suoi attacchi di panico minacciano di soffocarla ogni volta che prende anche soltanto in considerazione l’idea di avvicinarsi alla porta di casa (e Finn riesce a rappresentare il disagio e l’oppressione di un’esistenza spesa all’insegna dello squilibrio mentale in maniera talmente impeccabile da risultare angosciante, ragazzi!).

Il marito di Anna se n’è andato, portando con sé Olivia, la loro bambina di otto anni, e tutti i loro amici in comune. I suoi colleghi l’hanno dimenticata. La maggior parte dei vicini sembra considerarla (a buon ragione) un’impicciona ficcanaso che non riesce a smettere di sbirciare dalle loro finestre.

E la sua mente, per citare le sue stesse parole, “was once a filing cabinet. Now it’s a flurry of papers, floating on a draft.

Eppure, la voce narrante di Anna risulta così trascinante, ironica e genuina da permetterti di calarti completamente all’interno della trama.

Lo stile di Finn, immersivo e sincopato, ti spinge a guardare il mondo attraverso gli occhi di questa donna ferita, complessa, potenzialmente squilibrata; ti appollai sulla sua spalla e osservi le vite degli altri, le spii attraverso il vetro opaco di una finestra che a volte riesce a restituirti anche una parvenza del tuo vecchio riflesso, e a volte no.

Le osservi e ti rendi conto che “no family, happy or unhappy, is quite like any other. Tolstoy was chock-fullo’shit.

E così, per qualche ora, il mondo di Anna diventa anche il tuo; la sua immaginazione, uno specchio di Alice che ti coinvolge in un intricato gioco a incastro, fra citazioni, letture metatestuali ed espliciti omaggi a “La Finestra sul Cortile” e “La Donna che Visse Due Volte”.

Anche l’intrigo alla base dell’intreccio, di per sé, si conferma estremamente stimolante. Come altri lettori hanno fatto notare prima di me, pare essersi diffusa una certa tendenza, all’interno del genere thriller, a porre al centro dell’attenzione la disperata lotta di donne sole, spezzate e continuamente ostracizzate dalle forze dell’ordine, dalle loro famiglie, dalle autorità (vedi anche il bellissimo film “L’Uomo Invisibile” di Leigh Wannell).

Donne a cui nessuno vuole credere; donne caldamente incoraggiate a rivedere la loro posizione, a dubitare delle proprie percezioni, a mettere in dubbio la stessa realtà di eventi che si sono ritrovate a vivere in prima persona.

Non credo sia un caso, se storie del genere stanno andando tanto per la maggiore.

Vediamo… Cos’altro ho amato, di questo libro?

Il ritmo, senza alcun dubbio! Come accennavo poco fa, le prime 100 pagine de “La Donna alla Finestra” risultano forse un po’ troppo torpide; ma basta l’entrata in scena di un certo personaggio (no spoiler) a scompaginare le carte in tavola.

E, da quel momento in poi, “La Donna alla Finestra” ti regala una girandola di rivelazioni, indizi e colpi di scena, fino a scaraventarti dritto al cuore dell’inevitabile, irresistibile, e deliziosamente “old-fashioned”, gran finale! :)


 Giudizio personale:

8.0/10

 



4 commenti:

  1. La recensione è così intrigante che mi hai fatto venire voglia di lggerlo anche se non è il mio genere, e al 99% finirebbe per annoiarmi (io e thriller abbiamo questo tipo di rapporto).

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    1. Ma grazie, Kate! *____*
      Magari potresti provare con il film: dura meno, il cast è fantastico e ci sono buone probabilità che il regista non abbia fatto un completo casino! XD
      Prossima settimana, sarò in grado di dirvi qualcosa di più! ;D

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  2. Credo che vedrò direttamente il film, ma mi hai decisamente intrigato!

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    1. Grazie, Mik! *___*
      Per il film, teniamo le dita incrociate: non vedo l'ora di vederlo, per ora il trailer sembra buono... speriamooooo! XD

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