Se mi seguite su Instagram, probabilmente a questo punto saprete già qualcosa a proposito del nuovo progetto annunciato da R. F. Kuang, autrice de “La Guerra dei Papaveri” e “La Repubblica del Drago”… ma, per tutti i fedelissimi del blog, mi farebbe piacere spendere due parole a proposito del libro in questione anche qui sul “Laumes’ Journey”! :)
Cominciamo dalle basi, quindi...
Il prossimo romanzo di R. F. Kuang si chiamerà “Babel”!
Esistono anche due versioni più lunghe di questo titolo: la
prima, “Babel: The Necessity of Violence”; la seconda (ancora più eloquente), “Babel: An Arcane
History of the Oxford Translators’ Revolution”.
La giovane autrice descrive il suo lavoro come una sorta di
risposta ai grandi classici “Dio di Illusioni” e “Jonathan Strange e il Signor
Norrell” (rimarrei molto sorpresa, comunque, se non trovassi fra le sue pagine anche qualche riferimento a "Vita Nostra" di Marina e Sergey Dyachenko, titolo che la Kuang non ha mai fatto mistero di apprezzare).
Il romanzo, primo libro di una duologia, sarà ambientato in una
Oxford alternativa del 1830. Fra i suoi temi portanti, potremo aspettarci
ovviamente di ritrovare potere, violenza e colonialismo (esattamente come nel
caso della trilogia de “La Guerra dei Papaveri”). Con un’ulteriore
stratificazione, dal momento che questo nuovo lavoro si soffermerà anche a riflettere sull’impatto strumentale che linguaggio e traduzione possono assumere nei
confronti di politiche di chiaro stampo imperialista.
“Babel”, insomma, sarà un romanzo estremamente ambizioso, che presterà molta attenzione ai concetti di storia, rivoluzione e linguistica. La Kuang lo definisce quasi “sperimentale”; termine al quale noi lettori di fantasy siamo forse poco abituati (e che a volte ci intimorisce anche un po’), ma che in realtà stuzzica anche parecchio la nostra immaginazione!
Ad ogni modo, ecco a voi la trama completa di “Babel”:
“Traduttore, traditore: un atto di traduzione è sempre un atto di tradimento.
1828. Robin Swift, ragazzo della provincia cantonese, è rimasto orfano a causa di un’epidemia di colera. Viene quindi portato a Londra dal misterioso Professor Lovell; qui, Robin studia il latino, gli antichi greci e la cultura cinese, tutto in preparazione del giorno in cui potrà iscriversi al prestigioso Istituto Reale di Traduzione dell’Università di Oxford – anche noto come “Babele”.
Babele è il centro del mondo degli studi di traduzione e, cosa più importante, dell’arte di lavorare l’argento: ovvero, l’arte di svelare il significato di tutti quei termini che solitamente vanno persi durante il processo di traduzione attraverso delle barrette d’argento incantate, un processo di natura magica. Quest’abilità ha permesso all’Impero Britannico di ottenere un potere ineguagliabile e, da allora, le ricerche di Babele vengono sfruttate da chi si propone di colonizzare qualsiasi terra su cui si poggino gli occhi dell'Impero.
Oxford, all’inizio, sembra un luogo scaturito da una fiaba agli occhi di Robin; un’utopia consacrata alla ricerca della saggezza e della conoscenza. Ma persino quella conoscenza serve il potere, e Robin, un ragazzo cinese cresciuto in Inghilterra, imparerà presto che servire Babele potrebbe voler dire tradire la sua patria…”
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