A dark and hollow star, Vol. 1
Potete acquistarlo QUI in inglese
“La mezza-fata emarginata, nata all’interno della famiglia
reale fae.
Una Furia irascibile, esiliata sulla Terra dal suo Regno
Immortale e intenta a percorrere il sentiero della vendetta.
Uno zelante principe fae, determinato a guadagnarsi il suo
diritto al trono.
L’ombroso guardiano del principe, afflitto da un terribile
segreto.
Per secoli, le Otto Corti del Popolo hanno continuato a
vivere in mezzo a noi, nascoste dalla magia e costrette dalla legge a non fare
del male agli umani. Questo accordo ha mantenuto la pace a lungo in mezzo alle
Corti – almeno fino a quando una serie di grotteschi omicidi rituali non prende
a scuotere la città di Toronto, minacciando di esporre i faeries agli occhi del
mondo umano. Quattro ragazzi custodiscono un pezzo del puzzle, la chiave
necessaria a risolvere il mistero; per fermare l’assassino, dovranno formare
una tenue alleanza e rischiare il destino di entrambi i mondi. Come se non
bastasse, pare sia in corso una guerra fra i Regni Mortali e quello Immortale,
e soltanto una di loro possiede il potere che serve a far pendere la bilancia
da un lato o dall’altro dello scontro. L’unica domanda è: da quale parte?”
Qualcuno ha detto "Shadowhunters
con protagonisti queer", per caso?
Volendo riassumere la trama di "A dark and hollow star",
dell'esordiente autrice canadese Ashley
Shuttleworth, potremmo limitarci a riportare una serie di somiglianze fra le
più popolari serie di Cassandra Clare e
Holly Black.
Un urban fantasy
per ragazzi che, malgrado le buone intenzioni, non riesce a discostarsi dai
suoi modelli e si traduce in un calderone di spunti e mezze idee ancora da
chiarificare.
Altri lettori, probabilmente, riusciranno ad apprezzare
questo libro più di me. Per quanto mi riguarda, ho trovata carina la premessa e
bellina una delle due ship principali (anche se, per il momento, la coppia
funziona più che altro nella mia testa, visto che, a parte un bacio frettoloso
nel finale, "A dark and Hollow star"
vanta giusto il minimo sindacale in
termini di romance).
La trama,
purtroppo, risulta appesantita da un world-building confusionario che contiene tracce di qualsiasi cosa – fate, demoni, divinità greche, vampiri, robot,
alchimisti, inserire una parola a scelta –, oltre che da una struttura inefficiente che porta i
personaggi a ristagnare nella
medesima situazione per centinaia di pagine filate.
Con una simile ricchezza di creature mitologiche, e una
sfilza di ammiccamenti alla cultura pop
che grondano a catinelle, mi sarai aspettata perlomeno un ritmo dinamico,
descrizioni snelle e sequenze piacevolmente trash. Invece no: i ripetuti infodump ce la mettono tutta
per stroncare sul nascere l'interesse del lettore, le descrizioni statiche interrompono l’azione soltanto per riempirti la testa
di quisquilie, e i dialoghi
forzatamente spiritosi riescono per lo più a scatenare un'alzatina d'occhi al cielo.
Oltretutto, la sinossi di “A dark and hollow star” cerca di incoraggiare l’idea che il libro
abbia quattro protagonisti. “Choose your
player”, recita addirittura il catch sul retro di copertina: pensate un po’!
Nulla di più lontano dalla verità… la Shuttleworth introduce
semplicemente quattro PoV: l’eroina,
il suo interesse romantico e un paio di sideckick (a loro volta appaiati). A Nausicaä, in qualità di LI, viene
concesso forse un pizzico di spessore in più, ma soltanto all’inizio: sotto il
peso del suo crescente interesse per la protagonista, la sua caratterizzazione
fa veramente presto a sgretolarsi! Se tanto mi dà tanto, nel corso dei prossimi libri
della serie potremo aspettarci un mucchio di “gesti possessivi”, “sguardi
incandescenti” e “occhiatine gelose”, da parte sua.
Quello su cui possiamo
contare, d’altra parte, è sicuramente un'eclettica collezione di tropes ispirati a questo o quell'altro famoso YA:
partendo dal classico dei classici – la
Prescelta in possesso di mirabolanti poteri cosmici, gli Artefatti del Potere da recuperare, – per arrivare a centrare una o più varianti
dei trend più in voga del momento (enemies-to-lovers,
amici di infanzia che covano cotte
segrete, bad-girl immortali che
regalano il cuore alla prima adolescente
nerd che passa eccetera).
Insomma, non ho ancora deciso se continuerò la serie o no. Se lo farò, sarà soltanto perché Nausicaä, con il suo linguaggio sboccato e la scazzottata facile, di tanto in tanto riesce a strapparmi un sorriso.
Ma spero che la Shuttleworth riesca a compiere un decisivo
passo in avanti e ad affinare la sua tecnica; “A dark and hollow star”, purtroppo, è fatto al 90% di esposizione, e nessuno dei conflitti fra i personaggi viene
sviluppato in modo tale da valorizzare i (pochi) colpi di scena presentati
verso la fine del libro.
Il margine di
miglioramento esiste ed è perfettamente abbordabile, insomma.
Non ci resta che confidare nella buona volontà dell’autrice!
:)
Giudizio personale:
5.5/10
Ne ho sentito parlare da diverse persone, ma hai confermato quello che già sospettavo: non fa per me, e non sono particolarmente interessata al recupero :/
RispondiEliminaTi capisco... quasi quasi, mi sono pentita anch'io di averlo letto: è una serie, lunga chissà quanti libri, e per il momento non è che mi senta particolarmente motivata a continuarla! :(
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