lunedì 5 luglio 2021

"Fear Street Part One - 1994": la recensione del primo film della trilogia horror targata Netflix...

 



Provate nostalgia per “Scream”, “Urban legend”, “So cosa hai fatto”, e tutti gli altri teen-slasher che ci tenevano compagnia durante le calde notti d’estate degli anni Novanta?

Netflix ha pensato a voi, distribuendo sulla sua piattaforma “Fear Street: 1994”, primo film di una trilogia horror liberamente ispirata all’omonima serie di libri per ragazzi di R. L. Stine.

Una pellicola dal retrogusto moooolto vintage, e che tuttavia appartiene profondamente al pubblico moderno, con i suoi ritmi dilatati, la sua vena citazionista e i suoi personaggi queer pronti a sfidare, a ogni passo, l’odioso trope del “bury-your-gays”.

Ovviamente, anche la trama si ispira a quei bei successi dei tempi andati, con una strizzatina d’occhio al fenomeno “Stranger Things”.

La vicenda si svolge nella squallida città di Shadyside, località fittizia in cui la gente si barcamena fra alti e bassi, passando la vita all’ombra della sinistra leggenda di Sarah Fier, condannata a morte ai tempi della caccia alle streghe.

Secondo molti abitanti, il fantasma della donna imperversa ancora per le strade di Shadyside, pronto a esigere la sua vendetta e a scatenare gli orrori dell’inferno sui discendenti dei suoi assassini.

E, in effetti, da allora in città continuano a scatenarsi esplosioni di violenza inconcepibili; carneficine che si verificano a cadenza quasi regolare, gettando la popolazione in uno stato di terrore e paranoia costante.

Gli involontari protagonisti di questi “tradizionali” bagni di sangue?

Ma gli adolescenti, ovviamente! Ragazzi e ragazze innocenti, che continuano a morire come mosche o a lasciarsi trascinare in un vortice di follia così oscuro da rasentare un’autentica maledizione.

Eppure nessuno, a Shadyville, sembra disperato tanto quanto Deena (Kiana Madeira), con la sua indole ribelle e il suo cuore spezzato. Da quando ha rotto con Sam (Olivia Scott Welch, vista di recente nella serie tv “Panic”), pare che nulla nella sua vita sia più destinato ad andare per il verso giusto!

Così, fra un attacco di disperazione esistenziale e l’altro, la ragazza trascorre le sue giornate in compagnia degli strampalati amici/spacciatori-in-erba Simon (Fred Hechinger, “La donna alla finestra”) e Kate (Julia Rehwald); oppure prendendosi cura dell’intelligente fratello minore Josh (Benjamin Flores Jr.), un adorabile nerd che conosce ogni più sordido dettaglio inerente al folclore locale.

Almeno fino a quando la maledizione di Shadyvale non si abbatte sul loro gruppo con la potenza di un uragano, costringendo la banda a lottare per la sopravvivenza e a escogitare un modo per fermare la forza oscura che perseguita la città… prima che sia troppo tardi!

A dire il vero, non so prevedere in che modo la cosiddetta “generazione Z” reagirà alla visione di “Fear Street: 1994”. Posso solo dire che, per una brava millenial di prima ondata come me, cresciuta aspettando i film della serie “Notte Horror” su Italia 1 tutte le estati, la pellicola di Leigh Janiak si è rivelata una piccola chicca da non perdere!

La regista, con questo primo film, si allontana anni luce dalle atmosfere inquietanti del suo (seppur validissimo) “Honeymoon”, e ci regala piuttosto un biglietto per un elettrizzante e divertentissimo giro di giostra al confine fra struggimento adolescenziale, serietà e nostalgia.

Ovviamente gli omaggi ai grandi classici del passato si sprecano, e il trailer del prossimo capitolo della saga (disponibile su Netflix a partire dal 9 luglio) lascia già presagire una seconda ondata.

Tuttavia, la verità è che “Fear Street: 1994” garantisce anche un paio di scene truculente e parecchi momenti di autentica, deliziosa tensione, fra colpi di scena al cardiopalma e variopinti “mostri” mascherati a piede libero per la città.

Per giunta i personaggi, per quanto “familiari”, sfuggono a un processo di facile categorizzazione, e si rivelano in più di un’occasione molto più di quello che sembravano all’inizio (sto pensando a Sam, ovviamente, ma forse soprattutto a Simon).

Senza contare il fatto che la ricchissima mitologia alla base della trama sembra preparare le fondamenta per l’esecuzione di un disegno molto più complesso e intrigante…

Insomma, un film poco impegnativo e leggero, questo “Fear Street: 1994”; ma non troppo leggero, e sicuramente privo di quella superficialità che permea il 90% dei film dell’orrore che ci siamo abituati a guardare in questi anni. 

Poiché mancano ancora due capitoli alla fine dell’avventura, mi riservo di volare basso e limitarmi a un sette nella mia valutazione finale.

Ma la verità è che non vedo l’ora di vedere il prossimo film…

E voi?

Avete già visto il primo capitolo di "Fear Street"? Vi incuriosisce? :)


Giudizio personale:

7.0/10




2 commenti:

  1. Già inserito nella lista delle cose da vedere, dopo questa recensione è decisamente più in alto nella scaletta delle priorità 🤩

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    Risposte
    1. Questo primo episodio è stato troppo, troppo carino, Kate... lo devi assolutamente recuperare! :D
      Anche se una parte di me continua a provare un po' di timore: fino a quando non avrò visto gli altri due film, non credo che riuscirò a dormire sonni tranquilli! XD

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