martedì 24 agosto 2021

Recensione: "Un Unkindness of Ravens - La Vendetta dei Corvi"

An Unkindness of Ravens: La Vendetta dei Corvi” è una serie a fumetti per ragazzi di genere horror/sovrannaturale.

Una storia di streghe, intrighi e piccole città in preda a diaboliche cospirazioni, firmata dall’autore americano Dan Panosian e dall’illustratrice italiana Marianna Ignazzi.

L’edizione italiana sarà disponibile a partire dal 23 settembre, per la casa editrice Saldapress.

Nella recensione qui in basso, invece, mi vedrete fare riferimento direttamente all’edizione originale americana del fumetto, targata Boom! Studios! :D



Potete acquistarlo QUI in italiano 


La trama

Wilma è la vostra classica adolescente bionda di provincia.

La ragazza si è appena trasferita nella sua nuova scuola, e il suo sogno più grande (?) è quello di passare inosservata come un fiocco di neve in una bufera.

Una speranza destinata a evaporare in fretta, in realtà: il primo giorno di lezioni, infatti, Wilma scopre che i corridoi dell’istituto che ha appena iniziato a frequentare sono letteralmente tappezzati di poster che riportano la foto di una biondina che le assomiglia in modo inquietante.

Una studentessa che si è volatilizzata dalla faccia della Terra già da qualche giorno, a cui forse qualcuno ha addirittura fatto del male; il suo nome è/era Weaverly e faceva parte di una congrega, un gruppo di streghe molto etniche e dark a cui piace farsi chiamare “i Corvi”.

Le vecchie amiche di Weaverly contattano immediatamente Wilma, scaraventandola all’interno di un mondo di magia e scontri fra fazioni rivali; un’epica diatriba del genere Good VS Evil  che affonda le sue radici direttamente nei giorni della caccia alle streghe e dei processi di Salem.

Riuscirà la nostra eroina a barcamenarsi fra la sua nuova routine scolastica, le frequentazioni appena sbocciate e la setta stregonesca capeggiata dalla sua rivale, l’energetica mean girl del liceo?


The Chilling Adventures of… Mary-Sue?

Un Unkindness of Ravens: La Vendetta dei Corvi” si è rivelato uno dei fumetti più elementari e scialbi che abbia mai letto.

Gli autori hanno deliberatamente cercato di infondere nella loro opera un taglio frizzantino alla “Sabrina” o “Riverdale; ma, francamente, non riesco a capire in che modo la trama, i personaggi o la premessa possano ambire a distinguersi da altri dieci milioni di titoli simili in circolazione là fuori.

Se non, forse, in termini di abbassamento degli standard generali.

L’abominevole caratterizzazione di Wilma, per me, rappresenta il tasto più doloroso, dal momento che certi cliché si rivelano addirittura offensivi nei confronti delle ragazze adolescenti e delle loro problematiche. Che non sono solo (piccolo spoiler!) “ambire a essere carine e popolari come tutte le altre” o "rimorchiare il bell’ombroso della scuola".

La protagonista di “An Unkindness of Ravens”, dicevamo, è una ragazza che, per una ragione o per l’altra, vorrebbe tanto essere considerata ordinaria. Quando scopre di possedere invece fenomenali poteri cosmici (che ovviamente non si è mai guadagnata; che non ha mai neanche cominciato a desiderare…) si incazza a bestia e comincia a sbroccare a destra e a manca. A sentirla parlare, vi convincereste che un cattivo cosmico abbia appena cercato di scagliarle la biblica croce del Golgota sulle spalle!

Impegnata com’è ad autocompatirsi e strapparsi i capelli per la bellezza di cinque numeri, prima del gran finale Wilma trova appena il tempo di invaghirsi di un tizio a caso (Dylan di “Beverly Hills 90210”, in versione 2.0) e di formare un’amicizia di comodo con un altro liceale un po’ imbranato, il classico “sidekick” di turno che offre agli autori il pretesto per riversare addosso ai lettori un po’ di sano infodump, senza correre (troppo) il rischio di far sembrare Wilma una totale sbarellata.

Nella vita di questa ragazzina non c’è spazio per nient’altro. Di sicuro non per entrare a far parte del gruppo dei Corvi o per studiare una strategia in grado di sconfiggere i cattivi; non per formare delle relazioni significative con chicchessia o per imparare a comprendere meglio le naturali complessità del mondo che la circonda.


Una serie limitata, o… un pilot?

L’editore americano cerca di spacciare “An Unkindness of Ravens: La Vendetta dei Corvi” per una “serie limitata”, e raccoglie tutti e cinque i numeri che la compongono in un unico volume. Lo stesso farà, a settembre, anche la Saldapress.

Ma se pensate che questo vi garantisca automaticamente l’opportunità di leggere una storia autoconclusiva, dotata di un finale anche remotamente soddisfacente, bè… benvenuti nel Club di Quelli Destinati a Restare Amaramente Delusi (scrivetemi, e vi terrò volentieri un posto! XD).

Nel caso dell’opera di Panosian e Ignazzi, “serie limitata” vuol dire semplicemente “diavolo, beccatevi questo cliffhanger, nessuna risposta e un sacco di foreshadowing che non porta da nessuna parte; e poi non sognatevi di venirvi a lamentare con noi, che vi avevamo pure avvertito!” XD.

Se “An Unkindness of Ravens” non rappresentasse, al tempo stesso, un pilot così dolorosamente superficiale e scarno di dettagli originali, probabilmente non mi lamenterai neanche così tanto,

Ho notato che alcuni lettori americani tendono a paragonare il fumetto al primo episodio di uno show di questa o quell’altra rete televisiva via cavo “minore”. Eppure, secondo me, anche questo resta un complimento eccessivo: perfino al confronto di un semplice “Motherland: Fort Salem” o di un “The 100”, “Un Unkindness of Ravens” continua a restare quello che è… vale a dire, a mio avviso, una gigantesca perdita di tempo.

Se siete interessati al tema della guerra fra streghe, e a quel particolare “vibe” trasmesso da alcune vecchie glorie cinematografiche degli anni Novanta (dal film “Buffy” a “The Craft”), vi consiglio piuttosto di dare un’occhiata alla serie “Muted”, disponibile su Webtoon.

È gratis, le illustrazioni riescono a manifestare un pizzico di personalità anziché limitarsi a sembrare “ok”, e l’autrice è già arrivata a sceneggiare la terza stagione: devo davvero continuare a elencarvi altre ragioni? ;D

 



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