“Things Have Gotten Worse Since We Last Spoke” è uno dei libri horror più viscerali, crudeli e ammalianti che abbia mai letto.
Nell’arco di poco più di 100 pagine, Eric LaRocca confeziona un delizioso racconto macabro di ossessione, sadismo e disperazione.
Una lettura (deliberatamente) sgradevole, “cattiva” e disturbante, che strappa
via a unghiate ogni patina di “glamour” dalle storie d’amore tossiche in stile “Cinquanta Sfumature di Grigio”…
La trama
Agnes è una
giovane donna americana di origini italiane. Dopo essersi trasferita in una
nuova casa, ha commesso “l’errore” di fare coming
out e dichiararsi apertamente gay agli occhi del mondo; i suoi genitori,
una coppia di effervescenti bifolchi
vecchio stile, da allora hanno avuto la cristianissima idea di ripudiarla e provare
a fingere di non aver mai messo al mondo alcun figlio.
Un antico aggeggio per sbucciare
le mele è l’unico cimelio che Agnes conserva di tempi più felici; di giorni
trascorsi in compagnia dell’amata nonna, a crogiolarsi nel calore di una vita
domestica che non l’aveva (ancora) tagliata fuori dal proprio retaggio.
Almeno fino a quando una serie di gravi problemi finanziari
non costringono Agnes a pubblicare un annuncio
di vendita per quel prezioso ricordo; un piccolo tesoro di cui la ragazza
non vorrebbe davvero separarsi, ma che potrebbe rappresentare tutta la differenza che
passa fra un altro mese con un tetto sopra la testa e un avviso di sfratto!
A rispondere all’annuncio è Zoe, cordiale e benestante donna d’affari. Una persona enigmatica,
cortese e sollecita (ma fin troppo distaccata), che, fra una cosa e l’altra,
comincia a interessarsi alle sorti di Agnes.
A poco a poco, le due giovani instaurano una corrispondenza che prende a farsi
sempre più intima, sordida e inquietante.
Zoe ha strane
fantasie; sogni violenti, che hanno poco a che fare con il sesso e molto
con il controllo: della routine di
un’altra persona, dei suoi sogni, della sua mente e del suo corpo.
E Agnes… Agnes è così sola.
C’è qualcosa che non sarebbe davvero disposta a fare, pur di tenersi stretta Zoe, l’ultimo volto
sorridente in un mondo che ha deciso di voltarle completamente le spalle?
«Che cosa hai fatto, oggi, per guadagnarti i tuoi occhi?»
È soltanto uno degli inquietanti interrogativi che Zoe,
sempre più morbosamente affascinata dalla sadica
morbosità del suo rapporto (peraltro, di natura esclusivamente virtuale)
con Agnes, continua a proporre alla compagna.
“Che cosa puoi fare,
oggi, per guadagnarti la mia approvazione? In quali nuovi, aspettati modi puoi sottometterti ancora, e provare a continuare
a tenere avvinta la mia attenzione?”
“Things Have Gotten
Worse Since We Last Spoke” potrebbe tranquillamente venire classificato
come un “romanzo breve epistolare”;
LaRocca, infatti, ci mette al corrente degli eventi semplicemente attraverso la
ricostruzione delle email e dei messaggi istantanei che le due
protagoniste si scambiano nel corso della loro breve (ma decisamente intensa!)
frequentazione.
Una delle cose che ho apprezzato di più, nel corso della
lettura di di questa pazza, pazza storia a base di desiderio, castigo e ossessione, è stata la magistrale capacità
dell’autore di passare da un inizio in
tinte “soft”, sulla falsariga dei racconti contenuti nell’antologia di
Shirley Jackson “La Luna di Miele di Mrs Smith”, alle grottesche tonalità, dense di carnalità, viscere e splatter, di un Clive Barker maturo e privo di freni.
Che è un po’ come scivolare da un bisbiglio a un grido, se
ci fate caso.
E il fatto che questo “passaggio”
di tonalità sia stato avvertito, da parte mia, come un qualcosa di naturale,
e anzi quasi inevitabile, secondo me la dice lunga sulle enormi proprietà stilistiche di questo autore…
Body horror: fra metafora sociale e malessere esistenziale
Il finale di “Things Have Gotten Worse Since We Last Spoke”
ci offre semplicemente una delle scene più scioccanti
e destabilizzanti della storia
dell’horror.
Credo che gran parte di questo folgorante impatto emotivo
sia riconducibile alla straordinaria attualità dell’immagine allegorica che il rapporto fra Agnes e Zoe riesce a
innescare nelle nostre menti
Che cosa significa, esattamente, lasciarsi sprofondare
nelle spire di una relazione abusiva?
Permettere a qualcuno di “possederci”, affidargli/le il
diritto di scegliere al posto nostro: come dobbiamo vestirci, a che ora
dobbiamo mangiare, chi possiamo frequentare… Firmare addirittura un “contratto” in cui gli/le promettiamo
obbedienza e la possibilità di fare di noi ciò che preferisce, come se fosse
una cosa sexy; come se fosse un simbolo della nostra emancipazione, e non il
prezzo che ci viene richiesto per continuare a ottenere “amore”.
E ancora: che cosa significa sedersi ogni giorno davanti a
uno schermo e sentirsi schiacciati da una solitudine
così famelica, così divorante, da diventare mostruosa… nonché abbastanza travolgente e irresistibile da
trasformarci in un mostro a nostra volta?
“Things Have Gotten
Worse Since We Last Spoke”, in sostanza, è un libro che parla di deformità – fisiche, ma soprattutto
psicologiche – e degli orrori sguinzagliati
da quella piccola voce cattiva dentro di noi che grida: “Tu non sarai mai abbastanza! Adesso rassegnati o continua a battere la
testa contro il muro, fino a quando non sarai diventata completamente pazza!”.
Oltre che brutale, l’ho trovato infinitamente triste – e magnetico, e ingiusto, e
francamente indimenticabile.
Se amate il genere, non correte il rischio di lasciarvelo
scappare!
dove è possibile recuperare il libro?
RispondiEliminaTitan ha messo in cantiere una nuova edizione per il 6 settembre. Probabilmente, per l'occasione, verrà rilasciata anche una nuova versione digitale, ma al momento non so ancora dirti nulla di più specifico. Nel frattempo, credo si trovi qualcosa su Ebay... ma i prezzi mi sembrano abbastanza improponibili! XD
Elimina