sabato 18 dicembre 2021

"Demonic": la recensione del film horror di Neill Blomkamp disponibile sul canale Midnight Factory

Demonicè il primo film horror di Neill Blomkamp, già regista degli spettacolari “District 9” e “Humandroid”.

Una pellicola che, nell’arco di 100 minuti, riesce a fare sfoggio di una mezza dozzina di idee passabili, tutte scopiazzate, e tutte religiosamente sprecate...

 




La trama

Da ragazzina, Carly (Carly Pope) ha subito un trauma che l’ha allontanata definitivamente da sua madre, l’infermiera dai trascorsi violenti Angela (Nathalie Boltt).

La nostra eroina non vuole avere più niente a che fare con lei; non dopo il massacro a danno di decine di innocenti compiuto da Angela, e non dopo la sua rapida degenerazione in un vortice di follia incontrollabile.

Ma quando Martin (Chris William Martin), un vecchio amico di Carly, le spiega che sua madre, ormai anziana, è stata scelta per prender parte a un esperimento in una clinica che si occupa di persone in coma, Carly non riesce a resistere alla tentazione e decide di contattare i medici dello stabilimento.

Durante una visita in ospedale, a Carly viene quindi spiegato che, di recente, gli scienziati hanno sviluppato un sistema all’avanguardia per entrare in comunicazione con la psiche dei pazienti addormentati.

Angela, in coma a causa di una misteriosa patologia, ha sfruttato questo mezzo per richiedere un ultimo colloquio chiarificatore con sua figlia.

Carly, che ritiene di avere a sua volta una cosetta o due da dire alla mamma prima di lasciarla andare, accetta quindi di sottoporsi a un incontro “virtuale” con la genitrice; un evento che si svolgerà in un mondo onirico, a metà strada fra immaginazione e ricordo.

Ma nella psiche di Angela si annida qualcosa di oscuro, una presenza indescrivibile che l’ha costretta, forse, a macchiarsi di crimini terribili...

Un’antica entità vendicativa, che ha appena posato gli occhi sul suo prossimo obiettivo: Carly.

 

 Tu quoque, Blomkamp?

Mentre guardavo “Demonic”, l’unica domanda che continuava a ronzarmi in testa, insistente come un mantra, era «Blomkamp, ma cosa diamine ti è successo!?».

È davvero difficile trovare degli elementi salvabili in questo film, noioso, derivativo e pasticciato come pochissime altre cose nella storia dell’horror.

La sceneggiatura prende una manciata di elementi a caso da duemila altre pellicole e le unisce in un pastrocchio sorprendentemente privo di identità. Una piccola dose di “Insidious”, un pizzico di “The Cell”, una spruzzata di “Warrior Nun”...  senza dimenticare un’(improbabile) pennellata di “Avatar”, “Hereditary” e “Resident Evil”.

L’unica traccia di personalità, in effetti, risiede nell’integrazione di parecchi spunti di chiara matrice sci-fi, in perfetto stile high-tech post-“Elysium”, in quello che, altrimenti, spicca come un canovaccio tipicamente gotico, del genere “dramma-familiare-con-presenza”.

Ma la verità è che le scene ambientate nel mondo virtuale risultano abbastanza terrificanti (e non nel senso buono del termine...), soprattutto dal punto di vista grafico e degli effetti speciali.

Dopotutto, “Demonic” è un film a basso budget, girato alla meno peggio nel pieno di una pandemia globale... e non esiste un singolo fotogramma del film in grado di farcelo dimenticare.

Quel che è peggio, la storia fa acqua da tutte le parti, probabilmente anche perché la visione di insieme di Blomkamp si dimostra terribilmente miope. 

È come se il primo e il secondo atto del film non avessero nulla in comune; mentre l’arco del personaggio si sgretola sotto un mare di inconsistenza, di jump scares che non funzionano e di sottotrame che implodono da tutte le parti (senza andare in nessuna direzione).

Il messaggio del film?

Non pervenuto.  

 

Un corvo non fa primavera

Credo che stenderò un velo pietoso sull’interpretazione di Carly Pope, perché di rado mi è capitato di assistere a una prova attoriale così... così... così dannatamente inespressiva.

Tendo a non attribuirle molto colpa; un po’ perché, in generale, la poveretta non sembra averci capito un granché, e un po’ perché... andiamo, chi diamine avrebbe potuto raccapezzarsi in un maelstrom del genere? Santa Meryl Street, aiutaci tu! XD

I dialoghi non costituiscono certo un valore aggiunto. Nella migliore delle ipotesi, li definirei “didascalici”; nella peggiore (mi si perdoni il ricorso irrinunciabile a un americanismo) “dull as fuck!”.

Peraltro, continuo a non capire a che pro tirare fuori l’idea dei preti esorcisti guerrieri altamente addestrati dal Vaticano (sì, avete sentito bene...), se poi il piano prevedeva di non attribuire a questi personaggi la benché minima funzione narrativa.

È come se Blomkamp li avesse inseriti soltanto a mo’ di specchietto per le allodole... o magari per offrire a chi di dovere l’opportunità di distribuire in giro un trailer dal taglio particolarmente cool.

In definitiva, di “Demonic” salverei due solo cose: il look, piacevolmente vintage, dell’agghiacciante demone-corvo, e l’interpretazione, inconcepibilmente ridicola, di Kandyse McClure - l’unico membro del cast ad aver capito fino in fondo, secondo me, la natura caotica e assolutamente demenziale di questo film!

 

I film horror sono la vostra passione?

Sapevate che la nota etichetta Midnight Factory offre la possibilità di abbonarsi a un canale tematico interamente dedicato al mondo del cinema del terrore? 

 Come tutti gli altri Prime Video Channels, Midnight Factory permette anche di usufruire di un periodo di prova gratuita!




Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...