Recensione: "La Figlia della Vendetta"

Titolo: La Figlia della Vendetta
Autrice: Giada Bafanelli
Disponibile: in italiano, in edizione ebook!
Trama: "Una profezia di morte scuote Asgard dopo secoli di pace: qualcuno tradirà gli dei e scorrerà il sangue di molti innocenti.
Mentre Loki viene additato come traditore e Idun si trova invischiata negli intrighi di una corte di cui non le importa nulla, le valchirie, guidate dalla coraggiosa Brunilde, escogitano in segreto un piano per fuggire dalla città degli dei. E Sif, divisa tra l’amore nei confronti di chi l’ha salvata e il desiderio di vendetta, rischierà di cambiare per sempre il destino degli Æsir."
Le mie opinioni:
Quel poco che so della mitologia norrena - in pratica, giusto una manciata di elementi relativi alla cosmogonia , con l'aggiunta di qualche nome di divinità specifica - lo devo al bellissimo romanzo "Le parole segrete" di Joanne Harris, a un paio di videogiochi della Square Enix, e a un grappolo di altri romanzi fantasy divorati nel corso degli anni.
Eppure, per quanto poco familiare, la monumentale saga dinastica dominata da Odino, Thor e gli altri mi ha sempre coinvolto e affascinato: la leggenda di Asgard, la cittadella celeste degli dei, con i suoi palazzi e i suoi sontuosi, magici giardini; le complesse profezie sul Ragnarok, cupe messaggere di una colossale catastrofe imminente;  l'eterna diatriba fra  Æsir e Vanir, le due colleriche e spietate "famiglie" di divinità da sempre in aperto conflitto fra loro...
Tutto questo, insieme a tanto altro, ho potuto ritrovare in "La figlia della vendetta", romanzo d'esordio della giovanissima autrice Giada Bafanelli; un libro che mi ha colpito tanto, soprattutto in virtù della sua originalità e della piacevolissima scorrevolezza che lo contraddistingue.

In questa mitologica avventura, il guercio Odino sta per ricevere l'ennesima sfida da parte dei suoi nemici: l'oracolo gli ha predetto, infatti, l'avvicinarsi di un ennesimo tradimento imminente e, sebbene i pensieri del Padre di Tutti volgano immediatamente verso l'ambiguo e volubile Loki, il dio ignora che nuovi focolai carichi d'odio e ostilità potrebbero celarsi anche dietro i volti più familiari e impensati...
Nel frattempo, le valchirie si sono stancate di limitarsi a reclutare e accudire guerrieri per conto degli  Æsir; l'immagine di queste orgogliose, potentissime guerriere costrette a servire ai tavoli del Valhalla come le più comuni fra le cameriere (peraltro non retribuite) mi ha fatto scuotere il capo e "indignare" insieme a loro, oltre a riportarmi in mente vaghi e nostalgici ricordi di tanti pomeriggi trascorsi a giocare a "Valkyrie Profile" insieme a mia sorella! XD

Trovo, personalmente,  che l'autrice abbia dimostrato grande abilità nel piegare i vari elementi (anche puramente "visivi", quali ad esempio le rune disegnate sui denti del divino destriero Sleipnir, o l'aspetto ambivalente della bizzosa dea Hel...) alle esigenze della propria storia.
Non deve essere stato facile riuscire a dosare bene quanti e quali (nonché precisamente quando) riferimenti inserire a discapito di altri, eppure trovo che Giada abbia centrato nell'obiettivo in maniera encomiabile.
La sua prosa, per di più, è pulita ed efficiente; i suoi personaggi, vividi e interessanti.
Per quanto riguarda questi ultimi, a proposito...
Hel (il cielo sa perché, considerando che viene sempre dipinta da tutti come una rompiscatole capricciosa ed egoista che passa le sue giornate a rigirarsi i pollici e a strepitare mentre se ne sta lì assisa sul suo trono! XD) si conferma ora e per sempre come la mia divinità nordica preferita, insieme all'inimitabile "joker" Loki e alla tenace valchiria Brunilde; Odino, viceversa, secondo me rappresenta la solita spina nel fianco... per quanto mi sia piaciuto molto lo sforzo intrapreso dall'autrice di non tracciare alcuna facile e semplicistica linea di confine fra il Bene e il Male, e di non ergersi moralmente ad di sopra dei numerosi personaggi presenti sulla scena.
Il ruolo di Idun, dal canto suo, mi è parso invece stavolta ben poco dinamico e rilevante; difatti avrei preferito vedere la dea calarsi in una parte un po' più attiva e significativa, piuttosto che relegata  al rango di semplice guaritrice del gruppo e testimone (forse perfino un po' "galoppina" XD) di Odino.

Il finale (apertissimo) lascia comunque presagire ulteriori sviluppi e colpi di scena.
Credo che aspetterò la conferma di un ulteriore libro per pronunciare un verdetto definitivo circa la trama e le sue valenze, soprattutto considerando il fatto che sono tantissimi i fili narrativi rimasti in sospeso alla fine di questo volume.
Per ora, intanto, possa indubbiamente affermare che le premesse ci sono tutte; che ambientazione, stile e personaggi mi hanno convinto in pieno e che Giada, oltre a una considerevole dose di talento, possiede anche la costanza e la professionalità necessaria a farsi carico di un testo e presentarlo al pubblico nella sua forma più curata e ottimale! ^_____^

Giudizio personale: 8.0/10