Recensione: "Il luogo delle ombre" (film)

Il luogo delle ombre

Dal 23 luglio al cinema

Titolo originale: Odd Thomas
Tratto da: Il luogo delle ombre, di Dean R. Koontz, edito in Italia da Sperling & Kupfer
Con: Anton Yelchin, Willem Dafoe, Ashley Sommers, Leonor Varela
Nazione: USA
Genere: fantasy

Da giovedì 23 luglio arriverà nelle sale italiane “Il luogo delle ombre” – titolo originale “Odd Thomas” - diretto dal regista Stephen Sommers, campione di incassi con “La mummia”, il suo sequel “La mummia - Il ritorno” e il film horror d'azione “Van Helsing”. 
Tratto dall'omonimo romanzo scritto da Dean R. Koontz, best seller nel mondo, “Il luogo delle ombre” racconta di un mondo fantastico, sovrannaturale, animato da esseri e anime che cercano, costantemente, di interagire con il mondo vivente. 
Protagonista del fantasy è Odd Thomas – interpretato da Antony Yelchin -un giovane cuoco di una tavola calda in una piccola città nel deserto americano prescelto dagli esseri ultraterreni quale intermediario tra i due universi. Odd, che è perdutamente innamorato della bella Stormy Llewellyn - interpretata da Ashley Sommers – cerca in tutti i modi di aiutare le anime senza pace che si mettono in contatto con lui, che vogliono giustizia e che, a volte, aiutano a risolvere casi e crimini di ogni tipo. Tutto scorre sereno, fino all’arrivo nella cittadina di Pico Mundo di un uomo misterioso circondato da un gruppo di ombre simili a iene che lo seguono ovunque vada. Neppure i fidi informatori di Odd sono in grado di capire chi sia.
L’unico indizio è una pagina strappata da un calendario giornaliero, quella del 15 agosto…esattamente 24 ore dopo al tempo in cui si svolge la vicenda…
Un viaggio in un mondo soprannaturale, una storia d’amore e di coraggio in un’epica battaglia tra bene e male, Il luogo delle ombre vede protagonisti i talentuosi Anton Yelchin, Willem Dafoe, Ashley Sommers e Leonor Varela e sarà al cinema da giovedì 23 luglio con Eagle Pictures.

Le mie opinioni:

Non ho un rapporto idilliaco con i romanzi di Dean Koontz; eppure in tanti mi avevano parlato bene di questo "Il luogo delle ombre" (titolo originale: Odd Thomas), e la trama del film, in sé, mi ispirava un sacco, perciò... potete ben immaginare la mia felicità (e la mia sorpresa) quando, aprendo la mia casella di posta, mi sono ritrovata a leggere una mail inviata dall'ufficio stampa della gentilissima Eagle Pictures, che mi autorizzava a visionare un'anteprima completa del nuovo lavoro del regista Stephen Sommers!  *___*

Dovete sapere che "Il luogo delle ombre", nonostante la presenza di parecchie creature oscure e inquietanti, non può essere considerato come un film dell'orrore vero e proprio.
La storia mira infatti più che altro a intrattenere e a divertire, strappando diversi sorrisi, senza lesinare ampie concessioni all'ironia e a uno spiccato senso dello humor.
Se avete visto "La Mummia", probabilmente il film più famoso di Sommers, avrete del resto acquisito un grado sufficientemente alto di familiarità  con il marchio stilistico del regista da esservi fatti un'idea piuttosto precisa di ciò di cui sto parlando.

Il protagonista  Anton Yelchin (che, va detto, dal canto suo non è certo Brandon Fraser..., proprio come la giovane Ashley Sommers  non è Rachel Weitz!)  risulta abbastanza simpatico e frizzante nei panni dello stravagante Odd; certo, la tendenza del suo personaggio a parlare a mitraglietta e a divagare in continuazione mi è parsa piuttosto irritante e molesta - per non dire frustrante, specialmente all'inizio del film. 
Non sono una grande fan delle voci fuori campo, specialmente quando tendono a farsi invadenti.

Ho comunque apprezzato l'umorismo di alcune sequenze (specialmente in relazione al piccolo cameo di Arnold Vosloo, l'indimenticabile Imhotep del film "La mummia" e dei suoi vari sequel), e la piccola fitta di sorpresa dovuta a un inaspettato finale. 
Poco entusiasmo, invece, nei confronti del montaggio (che mi è parso frettoloso, singhiozzante e sincopato... più adatto a una serie per teenagers in onda su mtv, che a un lungometraggio vero e proprio), e verso le note stridenti di una colonna sonora inutilmente incalzante.

Per concludere: un piccolo, divertente, scanzonato film di genere, "strambo" tanto quanto i suoi eccentrici (e logorroici) personaggi; da guardare con piacere, a patto di non aspettarsi miracoli, o improbabili epifanie di significato particolare.

Giudizio personale: 6.5/10