martedì 20 ottobre 2015

Recensione: "Dralon"

 
 
Titolo: Dralon
Autrice: M.C. Willems
Serie: Dralon, Vol. 1
Disponibile: in italiano, auto-pubblicato
Trama
" La famiglia Moffet è una famiglia come tante. Conduce una vita semplice e tranquilla in una graziosa casetta a due piani nei sobborghi di Londra… questo, fino a quando non riceve, per mano di uno strano postino, un misterioso pacco che la catapulterà, senza volerlo, in un mondo sconosciuto e fantastico; un mondo al contrario, popolato da bastoni e ciottoli parlanti, scarpe che danno il benvenuto, custodi di sasso, lampade e calderoni magici, indovini burloni e fiammiferi urlanti in grado di svelare strade segrete. Un magico e avventuroso viaggio che porterà i protagonisti a scontrarsi contro malvagie forze oscure e a percorrere gli impervi sentieri del cambiamento e della crescita interiore."
Le mie opinioni:
 Parliamo oggi di "Dralon", romanzo fantasy per bambini (e non solo) scritto dall'autrice esordiente M.C. Willems.
Un libro molto piacevole e buffo che, a mio umile avviso, vanta tanti pregi e qualche difetto, di cui parleremo nel dettaglio fra poche righe.
Prima di tutto, però, fatemi spendere due parole sulle belle illustrazioni che arricchiscono l'edizione: il mio kindle, purtroppo, non è stato in grado di rendere loro giustizia come si deve (sto prendendo in seria considerazione l'idea di acquistare la versione cartacea, non appena avrò qualche dindino da spendere...), ma già attraverso lo schermo del mio reader ho potuto ammirare i tratti eccentrici e teneri dei vari disegni che contribuiscono a caratterizzare i personaggi, e devo dire che ne sono rimasta decisamente deliziata.

Torniamo al dunque, adesso.
La trama di "Dralon" prevede un copione molto "classico", tradizionale come la crostata di mele che prepara sempre mia madre. Una squinternata famiglia inglese riceve in dono da un individuo enigmatico una pendola misteriosa, che si rivela presto essere un formidabile oggetto magico al centro di una feroce schermaglia fra maghi buoni e cattivi.
I genitori dei piccoli Micheal, Peter e Kate, a cui viene concesso ampio spazio nei capitoli iniziali del voume, rappresentano un po' l'archetipo dei perfetti "babbani": sono strani, pasticcioni e pieni di difetti, ma chiaramente non lo sospettano nemmeno; per la madre, in particolare, le parole d'ordine sembrano essere "normalità" e "rispettabilità a tutti i costi"...  un atteggiamento che di norma troverei arrogante e insopportabile, ma che in questo caso viene ampiamente mitigato dalla palese assurdità dei suoi comportamenti quotidiani.
Più la signora si sforzava, durante la lettura, di passare per "ordinaria" e ragionevole, infatti, e più a me veniva spontaneo considerarla come la matta più lunatica del manicomio...  cosa che naturalmente è riuscita a strapparmi più di un sorriso.

Un altro personaggio che ho adorato è quello della dottoressa Odilde. Questa donna, un autentico mostro di tatto e sensibilità, è di fatto talmente balzana e fuori di testa da essersi meritata un posticino speciale all'interno del mio cuore.
Vorrei leggere uno spin-off incentrato su di lei (che diamine, anche una saga in quindici volumi, se capita...), in cui vengano narrate tutte le sue improbabili e sconcertanti avventure in giro per il mondo, a caccia di tesori e strane diavolerie paranormali.
Prego che torni a comparire anche nel sequel di "Dralon", infatti, perché, davvero... cosa sarebbe mai stato questo libro, senza i suoi exploit e i continui commenti sarcastici?  XD

Per quanto riguarda l'ambientazione, invece, devo confessare che nutro alcune perplessità.
Non che non sia caratteristica (anche se avrei preferito delle descrizioni meno sommarie in alcuni frangenti, devo ammetterlo), o piacevole sotto tanti punti di vista, è solo che...bé, una domanda mi è sorta spontanea, e fin dalle prime pagine non ha più voluto abbandonarmi: ma perché doveva essere proprio Londra?!
Onestamente, mi è sembrata una scelta imposta dalla tradizione più che da un'autentica necessità letteraria.
I personaggi e le atmosfere di "Dralon" trasudano italianetà (splendido neologismo, lo so... non me lo rubate, anche se so già che la tentazione sarà forte...) da tutti i pori. 
E spero tanto che l'autrice non me ne vorrà, nel leggere queste parole, perché lo intendo come un complimento, una cosa buona; la fonte di tutti quei piccoli dettagli e quelle simpaticissime eccentricità personali che aiutano a distinguere "Dralon" da quell'abnorme massa di libri tutti uguali tipo "L'atlante di smeraldo", "Red" e via dicendo.

La prima parte del libro, sia detto, non mi ha preso tanto quanto la seconda.
L'introduzione di centoventimila personaggi strampalati tutti insieme mi ha confuso e spiazzato (l'accento tedesco del portapacchi,poi, mi stava facendo ammattire... :P), e ci ho messo un po' per riuscire a sintonizzarmi sulle giuste frequenze, rilassarmi e iniziare a gustarmi la storia.
Da quel momento in poi, però, la lettura è filata liscia e tranquilla come l'olio; ho letto infatti la seconda metà del romanzo tutta d'un fiato, l'ho apprezzata e mi sono divertita un sacco! ^_____^


Giudizio personale: 7.0/10


10 commenti:

  1. Sembra carino, ma non mi attira molto. Lo consiglierò ai piccoli della famiglia :)

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    1. Ottima idea, Kate. Sospetto che potrebbero divertirsi molto! ^____^

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  2. Complimenti per la recensione! :) Mi ispira davvero parecchio :)

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    1. Una lettura davvero tenera e simpatica, Sian... Grazie per essere passata! ;D

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  3. Sono molto contenta che ti sia piaciuto!! Prossimamente lo leggerò anche io insieme a mio nipotino! *_*

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    1. Splendido! Vi divertirete molto, ne sono sicura! :D

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  4. Muoiooo *^* Voglio questo librooooooooo

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