- Snowpiercer
"In una nuova Era Glaciale che dura ormai da
diciassette anni, gli unici sopravvissuti si trovano a bordo dello
Snowpiercer, un treno mosso da un motore a moto perpetuo, che viaggia da
anni intorno alla terra. La sezione di coda dello Snowpiercer
assomiglia ai bassifondi dove vivono i piú poveri che soffrono il freddo
e la fame, mentre nella testa del treno si trovano gli eletti che si
abbandonano ai piaceri, all'alcol e alle droghe, circondati dal lusso.
Sul treno, le condizioni sociali sono davvero inique. Durante il
diciassettesimo anno di questo infinito viaggio, Curtis, giovane leader
della sezione di coda, fomenta una rivolta che cova da molto tempo. Per
liberare i vagoni della coda, e alla fine l'intero convoglio, Curtis e i
suoi compagni di viaggio tentano la presa della locomotiva in testa al
treno dove si trova Wilford, il guardiano della sala macchine, in un
susseguirsi di colpi di scena."
"Snowpiercer" è un film d'azione/sci-fi diretto dal regista coreano Joon Ho Bong.
E' ispirato all'omonimo fumetto francese pubblicato in Italia dalla casa editrice Cosmo.
Il cast coinvolto è di tutto rispetto, e coinvolge nomi illustri provenienti da almeno un paio di continenti: oltre al protagonista Chris Evans, troviamo infatti Tilda Swinton, Ed Harris, Jamie Bell e Kang-ho Song (vale a dire l'indimenticabile Mr Vendetta dei film di Chan-wook Park).
La premessa distopica (e millenaria) è senz'altro di quelle interessanti: 17 anni dopo la quasi integrale estinzione della razza umana a seguito di una devastante catastrofe ambientale, i soli sopravvissuti sfrecciano sui binari di quella che viene chiamata l'Arca Sferragliante, una futuristica locomitiva in grado di sostenere la vita al riparo dalla sconvolgente glaciazione che ha seppellito il mondo sotto una spessa coltre di neve e ghiaccio.
La vita a bordo del treno è dura per quelli che vivono «in coda», dal momento che i ricchi abitanti della «testa» li sfruttano senza pietà obbligandoli a sopportare condizioni peggiori di quelli di un branco di animali tenuti prigionieri in uno zoo.
Fino a quando il carismatico Curtis non decide di organizzare una ribellione...
La buona notizia è che, premessa golosa a parte, per una volta non sento neppure l'esigenza di lagnarmi a proposito dell'esecuzione messa in scena dal regista: "Snowpiercer" dura infatti un paio d'ore, che a me sono volate con la velocità della luce; per la durata di questo lasso di tempo, il film offre uno spettacolo variegato e interessante, soprattutto grazie alla conpresenza di elaborate sequenze d'azione, scenografie eccentriche o semplicemente mozzafiato (a dir poco... abbaglianti!), e di coloratissimi villain da cartone animato.
Sono rimasta piacevolmente colpita, e dunque penso proprio che aspetterò con ansia il prossimo film di Joon Ho Bong, "Okja", un monster movie con Jake Gyllenhaall e Tilda Swinton previsto su netflix per il 2017! ;D
Giudizio personale: 7.0/10
- Pom Poko
"I piccoli orsetti Tanuki, abitanti delle
colline Tama, sono costretti ad abbandonare il loro territorio a causa
della costruzione di nuovi edifici. Scacciati dal loro habitat naturale i
Tanuki faticano a procurarsi cibo e a trovare un rifugio. Decidono così
di intraprendere un lotta per riconquistare le loro colline e
garantirsi la sopravvivenza."
Che i film prodotti dallo Studio Ghibli siano sempre un po' eccentrici e bizzarri (e, molto spesso, addirittura geniali), è ormai un fatto risaputo.
Eppure persino all'interno del ricco e colorato catalogo di titoli realizzati tramite la collaborazione dell'ormai leggendaria casa di produzione fondata dal Maestro Miyazaki, "Pom Poko" si distingue secondo me in cento, mille piccoli modi diversi.
Tanto per cominciare, il film di Isao Takahata è una sorta di vivacissimo "documentario animato", la fedele e dettagliata cronaca di usi, costumi, vizi e virtù di un'immaginaria razza di creature chiamate "tanuki".
Spiriti pazzerelli e amanti della vita che appartengono ai boschi e al folclore, assimilabili per certi aspetti ai nostri folletti, e in guerra con la razza distruttrice che ha fatto scempio del loro habitat naturale: noi, gli estranei, gli umani.
"Pom Poko" si affida al costante resoconto di un narratore esterno per mantenere coesione attraverso l'alternarsi del punto di vista di decine di personaggi e per rafforzare il suo fondamentale messaggio, vale a dire quello stesso accorato, viscerale appello ecologico che inneggia alla convivenza e al buon senso che faceva la parte del leone anche nel capolavoro di Miyazaki "Principessa Mononoke".
Il film, certo, è abbastanza lunghetto, forse persino troppo; le allusioni maliziose e i doppi sensi neanche troppo velati non lo rendono inoltre un titolo particolarmente adatto alla sensibilità dei più piccoli.
Ma per gli appassionati di animazione un po' più grandicelli, fidatevi di me, si tratta senz'altro di un gioiellino che vale la pena di prendere in considerazione e recuperare! :)
Giudizio personale: 7.8/10
- Boyhood
"La vita ordinaria di una famiglia americana.
Il figlio Mason, insieme alla sorella Samantha, intraprenderà un viaggio
emozionante e formativo attraverso gli anni che vanno dall'infanzia
all'età adulta. Il film è stato girato in soli trentanove giorni ma in
un arco temporale di ben dodici anni (tra il 2002 e il 2013)."
Richard Linklater è uno sceneggiatore geniale e un regista incredibile.
Avrò dubitato di parecchie cose in vita mia, ma di questo, mai.
Il suo "Prima dell'alba" è uno dei miei film indipendenti preferiti di sempre, e nel tempo ho avuto modo di apprezzare parecchi altre sue opere, anche se di qualità meno eccelsa: parliamo di titoli come "School of Rock", "A scanner darkly", "Bad news bears"...
Film simpatici, adorabili, a tratti geniali; irriverenti, ironici e anticonvenzionali... proprio come piacciono a me, insomma.
Pensate quindi alla sorpresa (e alla profonda delusione) che ho sperimentato quando ho finalmente avuto modo di vedere quello che è a tutti gli effetti il frutto finale del progetto più ambizioso concepito dal regista, quel "Boyhood" tanto osannato dalla critica e del pubblico di mezzo mondo, solo per scoprire che...
Bé, in parole povere, che secondo me tante aspettative erano ampiamente ingiustificate.
Il film, in larga parte, mi è parso pretenzioso; un falso (e quindi abbastanza inutile) "documentario" assurdamente autocompiaciuto, il dispiegarsi del ritratto di un anonimo e scialbo ragazzotto di provincia e della sua noiosa, stereotipata ascesa a barbuto giovinetto del college tutto ormoni, cervello e brufoli.
Ora... lo so, lo so che cosa state pensando.
E può ben darsi che abbiate ragione: magari sono io che non capisco nulla, io che non ho afferrato il geniale significato di centoquaranta minuti filati di scene che non raccontano alcuna storia, che non mettono in luce alcun conflitto e alcuna personalità al di fuori di questa blando, pre-confezionato senso di "realtà" artefatta che a me personalmente non ha suscitato niente, neppure il più infinitesimale bruscolino di empatia ...
Può darsi che sia così; ciò non toglie che "Boyhood", con i suoi premi e le sue nomination e l'incasso non indifferente per un film di questo genere, mi abbia annoiato e tediato oltre ogni dire (per non parlare dell'irritazione causata da un paio di dialoghi infarciti da velate sfumature sessiste e omofobe... ma su questo calerò un velo, perché non intendo sollevare sterili polemiche).
Patricia Arquette, in compenso, è grandiosa in ogni singola scena; questo almeno glielo concederò, perché è chiaro che l'ex star di "Medium" si è conquistata il suo premio Oscar con impegno, pazienza e onestà.
Sarò altrettanto onesta, benché consapevole di andare contro l'opinione di tantissimi altri appassionati di cinema: non salverei null'altro di questo deludente film di Linklater, eccezion fatta per Ethan Hawke, il montaggio stellare e i titoli di coda, giunti come una liberazione...
Non dirò che il film è girato/scritto male, perché sarebbe una sorta di bestemmia, e di certo la colonna sonora è molto bella.
Semplicemente, magari per una mera questione di gusto personale... a me non è piaciuto! :(
Giudizio personale: 5.0/10
- Operazione Valchiria
"Il Colonnello Claus von Stauffenberg è un
apprezzato ufficiale che serve con lealtà il suo paese sperando che ad
un certo punto qualcuno trovi il modo di fermare Hitler prima che
l'Europa e la Germania vengano distrutte. Ma quando realizza che il
tempo sta per scadere, decide di entrare in azione personalmente e di
unirsi alla resistenza tedesca nell'intraprendente strategia che
consiste nell'usare proprio il piano di emergenza di Hitler - chiamato
"Operazione Valkyria"."
Alcune trame ti spingono a interrogarti sui criteri che spingono i registi/produttori hollywoodiani a scegliere di investire il loro denaro e talento su un progetto anziché su un altro.
L'episodio di Storia (con la maiuscola, certo...) al centro di "Operazione Valchiria" è senz'altro degno di memoria; l'opposizione interna tedesca durante gli ultimi mesi del Reich, i numerosi attentati alla vita di Hitler, gli sforzi per rovesciare un governo finalmente avvertito come ingiusto e sanguinoso, il colpo di Stato...
Si tratta di episodi che, quasi sempre, vengono relegati in una sbrigativa nota a margine dei nostri libri di testo. Il nome di Claus Schenk von Stauffenberg, ad esempio, non è purtroppo in grado di far vibrare alcuna corda particolare nel cuore della maggior parte di noi; il che rappresenta una prova più che evidente, a mio avviso, del dazio di oblio che la Storia quasi sempre arriva a imporre agli sconfitti.
Il regista Bryan Singer ha voluto comunque rendere omaggio a quei partigiani che, per cercare di porre fine alla guerra, nel 1944 sacrificarono la loro vita nel tentativo di arginare la follia distruttiva del Fuhrer.
Tom Cruise ci ha messo lo zampino, nelle doppie vesti di attore e produttore, e devo ammettere che i panni del determinato e coraggioso colonnello von Stauffenberg gli calzano a pennello.
Dal mio punto di vista personale, però, trovo che l'episodio storico in questione non presenti un potenziale cinematografico troppo impressionante: anche a voler romanzare un po' i fatti (come non dubito che Singer abbia fatto, seppur con ammirevole senso della moderazione...), si tratta pur sempre del frutto di contingenti storici e politici assai complessi, che avrebbero meritato un approfondimento dal taglio più accurato e documentaristico.
"Operazione Valchiria" risulta pertanto penalizzato, a parer mio, da una triste mancanza di contestualità e di profondità storico/sociale, mentre nello stesso tempo il film si rivela orfano di quella particolare "spettacolarità" che, solitamente, siamo soliti attribuire al grande schermo.
I dialoghi, tutt'altro che immuni a un' abbondante dose di retorica, risultano legnosi e artificiali, così come la maggior parte dei personaggi e delle situazioni presenti sulla scena.
Giudizio personale: 6.0/10
Saprai già che il cinque a Boyhood mi pare una follia. :-D
RispondiEliminaLo so, lo so...
EliminaNon sarai il primo a dirmelo, e di sicuro nemmeno l'ultimo, sospetto, ehehe! ;D
Troppo vero... vale lo stesso anche per me. Mi è quasi venuta voglia di cercarmi il fumetto! ;D
RispondiEliminasu boyhood concordiamo in pieno! Lo scrissi a suo tempo mentre tutto lo inneggiavano. Piacere di trovare compagnia :D
RispondiEliminaAnch'io trovo molto carino e con ottimi dialoghi il suo prima dell'alba, ma devo ammettere che gli altri due della trilogia erano decisamente evitabili.
Anch'io sono sollevata, Sam: pensavo davvero di essere l'unica al mondo ad averlo trovato così inconsistente e pretenzioso! :D
EliminaIl primo film della trilogia è davvero il migliore; gli altri alla fin fine mi sono piaciucchiati, ma a confronto dell'originale sbiadiscono, non c'è proprio paragone! ;D
Pom Poko sembra davvero carino, me lo segno! :)
RispondiEliminaE' proprio bellino, Sian... Come tutti i film dello Studio Ghibli merita una possibilità, puoi starne certa! ;D
Eliminasnowpiercer mi è piaciuto un sacco e Bong è tra i miei registi orientali preferiti, Boyhood a me è piaciucchiato ma capisco il perchè non possa piacere...
RispondiEliminaSai che mi aspettavo un disastro da "Snowpiecer", che ho visto nella più totale e completa ignoranza? (nel senso che in pratica conoscevo solo titolo e genere di appartenenza).
EliminaForse è per questo che mi ha colpito così tanto, e in positivo! :)
Sono arrivata alla conclusione che "Boyhood", forse, semplicemente non fa parte di una categoria di film che si adatta al mio palato... chissà!
Snowpiercer lo voglio troppo vedere, ho letto il fumetto della Cosmo, interessantissimo, ma troppo veloce.
RispondiEliminaOh, anche a me piacerebbe molto leggere il fumetto...
EliminaComunque il film è davvero incalzante e ben fatto, secondo me. Spero che ti piacerà! ^___^
Boyhoood è uno di quei film che ho visto il trailer e ho capito che non faceva per me. L'ho fatto vedere a mia madre e mia sorella (lo ritenevo più nelle loro corde) e l'hanno adorato.
RispondiEliminaSnowpiercer mi è piaciucchiato, ma data la premessa mi aspettavo qalcosina in più. Operazione valchiria ricordo che ai tempo lo apprezzai abbastanza.
Mi sa che avrei fatto meglio a imitarti, Kate, per quanto riguarda "Boyhood"... comunque probabilmente l'esperienza mi servirà di lezione per la prossima volta! :P
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