Se avete visto l'omonimo film dei fratelli Coen distribuito nel 1996, quello che ha fatto guadagnare un meritatissimo premio Oscar alla bravissima Frances McDormand, riuscirete facilmente a farvi un'idea delle tematiche e delle atmosfere messe in scena dall'acclamata serie tv "Fargo".
L'accanita lotta fra il Bene e il Male non è mai stata più avvincente, ingarbugliata e ricca di scherzi del destino di così- e mai meno epica di così, state pur certi: a Duluth, un'isolata e sonnacchiosa comunità spersa fra le distese ghiacciate del Minnesota, la poliziotta Molly (Allison Tolman) e il sicario Lorne Malvo (Billy Bob Thornton) si affrontano senza neppure esserne consapevoli, ciascuno impegnato nella propria personale (e ordinaria) battaglia per la vita quotidiana.
Ciò che è visibile in superficie: la tranquilla, serafica banalità di due individui dall'aspetto comune, che nascondono un'insospettabile quanto implacabile mente geniale.
Un uomo di mezza età dai capelli tagliati in modo assurdo e il corpo magrolino, un look da impiegatuccio, una mezza tacca dalla risatina nervosa e lo sguardo iperattivo.
Una donna alta e un po’ in carne, dall'aria perennemente imbambolata, i modi gentili e l'indole mite, introversa.
Li guardi, e non capisci subito cos'è che stai guardando.
Non sai che sotto quelle apparenze ordinarie si nasconde qualcosa di molto più profondo e oscuro: i cuori di un angelo e un demone, la volontà incrollabile di due autentici (quanto insospettabili) guerrieri.
Un angelo e un demone, per davvero; ma calati all'interno di un desolante (e tristemente comico) scenario di mentecatti e di pazzi appartenenti a entrambe le fazioni.
E proprio in mezzo a questa folla di “normalissimi” squinternati si muove Lester Nygaard (interpretato da un immenso Martin Freeman), il personaggio di gran lunga più ambiguo e complesso della serie.
Lester è stato infatti il personaggio che mi ha sorpreso di più. Nella sua mente coesistono un coacervo di qualità, debolezze e meschinità talmente umani e verosimili, talmente odiosi e insopportabili da risultare sconvolgenti.
Ma facciamo un passo indietro, prima di continuare.
La trama della prima stagione di "Fargo" si sviluppa insieme alla psiche e alla personalità dei suoi personaggi principali.
Un banale incidente d'auto innesca un vortice di omicidi e violenze senza precedenti; nella spirale di morte resta coinvolto il coscienzioso capo della polizia locale, facendo finire il caso nelle mani del suo vice, Molly Solverson.
La situazione si complica con l'entrata in scena di un paio di improbabili sgherri della malavita di Fargo e di un pavido poliziotto bonaccione di nome Gus Grimly (Colin Hanks).
Ogni personaggio ha il suo perché, una precisa ragion d'essere.
Da un punto di vista personale, devo confessare di non essere rimasta particolarmente impressionata soltanto dal ruolo giocato da Stavros Milos (Oliver Platt) e dalla sua "mistica" vicenda personale, dal momento che l'ho trovata poco integrata, un mero diversivo all'interno della trama principale.
Ho adorato invece Molly, per la determinazione ineluttabile con cui persegue la causa della giustizia e per la sua capacità di essere sempre un paio di passi avanti agli altri, senza per questo perdere niente in termini di semplicità e dolcezza.
Eroine così, non se ne vedono spesso sui nostri schermi, purtroppo; e nemmeno, temo, nella nostra apatica vita di tutti i giorni.
E poi, avrò la metà della sua intelligenza e del suo buon senso, e lo stesso so per certo che non riuscirei mai ad accettare con altrettanta buona grazia di farmi continuamente tiranneggiare e comandare a bacchetta da gente che non sarebbe in grado di asciugarsi il naso da sola neanche a provarci dieci volta di fila.
La ammiro infinitamente per questo: non tanto per la sua cieca perseveranza, per la grinta investita nella sua personale crociata contro un malvagio di nome Lorne Malvo, quanto per la sua umiltà, la sua capacità di non alzare la voce o perdere la testa al cospetto della sconfinata idiozia, sia collettiva che individuale, umana.
Girl Power:
Sarà che non amo molto i Coen, ma finora mi sono sempre trattenuto, nonostante i pareri positivissimi. Devo rimediare - ci sono anche tanti telefilm in pausa: il momento è quello giusto!
RispondiEliminaDavvero non ti piace il cinema dei Coen, Mik?
EliminaIo non ho amato proprio tutto, devo confessarlo, ma in generale devo ammettere di adorare il loro spirito ironico e irriverente, e la vena surreale che anima i loro personaggi...
Comunque sì, la serie è strepitosa, la devi assolutamente recuperare! ;D
Ne ho sempre sentito parlare benissimo, ma non mi sono mai convinta a guardarla... e come Mr Ink devo assolutamente rimediare *-*
RispondiEliminaSe il film omonimo ti è piaciuto, Kate.... adorerai anche la serie, fidati! :D
EliminaÈ una delle serie tv che ho più amato e per quanto mi riguarda se ne parla fin troppo poco. Sto amando anche la seconda stagione, ma come la prima nessuna.
RispondiElimina"Fargo" e "The Leftovers" sono i due telefilm di cui, secondo me, il mondo intero dovrebbe parlare! Peccato che il grande pubblico non sembri essere troppo d'accordo con noi e gli preferisca titoli di ben altro calibro, accidenti! XD
EliminaLa seconda serie l'ho iniziata da poco, comunque promette bene! *____*
vista anch'io, mi appresto alla seconda :-)
RispondiEliminaAllora siamo più o meno alla pari, io l'ho iniziata da poco! :D
EliminaUh, io con la seconda sono appena all'inizio... che già promette bene, in ogni caso! *___*
RispondiEliminaPrometto che, finita questa devastante sessione d'esami, recupero Fargo! Da troppo tempo leggo ottimi pareri!
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