Titolo originale: The Replacement
Autrice: Brenna Yovanoff
Serie: //
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Asengard
Trama:
"Malcolm Doyle vive in una cittadina della provincia americana. Ma il mondo da cui proviene è un mondo fatto di tunnel e acque buie e profonde. Malcolm è un sostituto, un essere lasciato nella culla di un bambino rapito dalle fate sedici anni prima. Allergico al ferro e al terreno consacrato, Malcolm sta lentamente morendo a contatto con il mondo umano e farebbe qualsiasi cosa per vivere come una persona normale."
"Malcolm Doyle vive in una cittadina della provincia americana. Ma il mondo da cui proviene è un mondo fatto di tunnel e acque buie e profonde. Malcolm è un sostituto, un essere lasciato nella culla di un bambino rapito dalle fate sedici anni prima. Allergico al ferro e al terreno consacrato, Malcolm sta lentamente morendo a contatto con il mondo umano e farebbe qualsiasi cosa per vivere come una persona normale."
Voglio essere molto sincera con voi: “Il sostituto” è
quel classico tipo di libro per ragazzi talmente incompatibile con la mia
natura, il mio carattere e la mia storia personale, da avermi scatenato uno dei
più acuti casi di antipatia letteraria degli ultimi anni.
La sinossi
mi ispirava, il riferimento al mondo delle fate anche, e la tematica dei
“figli scambiati” è sempre stata una delle mie preferite all’interno
della narrativa di genere; per questo ho deciso di concedere una possibilità al
libro d’esordio di Brenna Yovanoff, un’autrice americana che, insieme
alle colleghe Tessa Gratton e Maggie Stiefvater, ha formato anni fa un gruppo
di scrittura denominato “The Merry Sisters of Fate”.
Tecnicamente parlando, “Il Sostituto” è
un romanzo molto ingenuo e tremendamente superficiale; secondo me non meritava
una traduzione e probabilmente non vale neanche la decina di euro che ho speso
per acquistarlo, ma a questo punto va probabilmente precisato che: a) la mia è
un’opinione prettamente personale; b) ho letto anche di peggio in giro e sono
sopravvissuta per raccontarlo, dunque… qual è il problema?
Il punto, per quanto mi riguarda, è che… dunque, come
possa spiegarlo senza apparire tremendamente scortese?
Immagino che mi toccherà ammetterlo e basta:
difficilmente mi è capitato di leggere libri più truzzi, tristi e semplicioni
di questo.
Dovete sapere che il protagonista, Malcolm, è
esattamente quel genere di ragazzo che prenderesti a sberle in faccia dalla
mattina alla sera.
Tanto per cominciare, non fa altro che lamentarsi e
annegare in un mare di auto-commiserazione sconfinato, dall’inizio alla fine.
Passa la maggior parte del suo tempo a dichiararsi sfortunato e discriminato,
perché “diverso”, in quanto creatura di origini sovrannaturali; calcolando che
la sua sfiga si traduce in un aspetto da divo del cinema, in una famiglia
amorevole che venera la stessa terra su cui poggia i piedi e in una vita
sociale da autentica star del liceo, azzarderei l’ipotesi che la vita non gli
vada poi così male come dice lui, e che magari al mondo esista pure qualcuno un
po’ più disagiato e sventurato di lui.
L’autrice naturalmente non la pensa allo stesso modo:
così, tanto per consolare un po’ il suo pupetto, decide di specificarci che
Malcom, benché così solo e disprezzato, è in realtà il migliore amico
del ragazzo più popolare della scuola, riceve continuamente inviti per
frequentare i party più esclusivi ed è corteggiato da almeno dieci differenti
reginette di bellezza del liceo… per non parlare dello splendido “catfight” che
due ragazze inscenano nel fango, al solo scopo di contendersi la sua
attenzione, o della meravigliosa sequenza in cui una delle suddette
bellissime quasi si strappa i capelli, al solo pensiero di non potersi sfilare
le mutandine in sua presenza.
Quando arrivi a detestare cordialmente il protagonista
di un libro, lo sapete anche voi, riuscire a provare un po’ di empatia nei suoi
confronti, o appassionarti almeno in parte alle sue tragedie personali, diventa
molto difficile.
Non impossibile, almeno non quando il romanzo è frutto
delle fatiche di un autore in grado di regalarti una trama imprevedibile e
originale, o quantomeno dei personaggi secondari accattivanti, per buoni o
cattivi che siano; la Yovanoff, purtroppo, non rientra in questa categoria.
Non credo sia stata in grado di escogitare niente di
neanche remotamente simile a un colpo di scena o a una figura carismatica,
quindi… niente riscatto neanche da questo punto di vista, per quanto mi
riguarda.
Voglio dire, probabilmente soltanto a lei
poteva venire in mente di prendere una mitologica divinità della guerra e della
violenza del calibro della Morrigan e trasformarla in una trillante
bimbetta frignante, uccidendo sul colpo ogni parvenza di dignità legata a
questo personaggio e alla sua “inquietante” (come no…) corte di “degenerate”
creature diaboliche.
In quanto all’ambientazione… non so:
secondo voi quanto potrà mai essere credibile, nel contesto di una
normalissima cittadina del ventunesimo secolo, accettare razionalmente il fatto
che una congrega di creature sovrannaturali rapisca di tanto in tanto dei
bambini dalla culla per sostituirli con degli esseri deformi e malaticci, in
cambio di… che cosa, esattamente?
Raccolti abbondanti? Protezione dalle intemperie e
dalle tempeste?
L’unico elemento che salverei di “Il Sostituto”,
è la parte riguardante il rapporto del protagonista con la sorella Emma;
almeno da questo punto di vista, l’autrice si concede infatti un tocco di
infinitesimale profondità, arrivando a proporci qualche breve squarcio di vita
familiare complessa e interessante.
Trama:
5.5/10
Ambientazione:
4.5/10
Personaggi:
4.5/10
Stile:
6.0/10
Coinvolgimento
emotivo: 4.0/10
Verdetto
finale: 4.8/10
Girl Power:
Nel prossimo post, parleremo di:
Batman VS Superman:
Dawn of Justice
Ciao Sophie! Urca, a me ispirava questo romanzo, ma adesso non so, mi hai fatto venire i dubbi U.U Malcom già mi sta già antipatico, mooolto antipatico >-<"
RispondiEliminaIl protagonista è uno dei grandi difetti del romanzo, secondo me... forse non il più grande (quello è dato dall'estrema semplicioneria della trama! XD), ma grande, comunque, purtroppo! ç____ç
EliminaCavolo, era uno di quei titoli che avevo in WL da tempo immemore! Ma dopo la tua recensione, preferisco dare la priorità ad altro!!
RispondiEliminaIl mio consiglio è di leggerlo solo dopo che avrai smaltito gli altri titoli presenti in wish-list, infatti... c'è di meglio in circolazione là fuori, fidati! ;D
EliminaMadò, ma che è sta cosa? xD io passo! Già mi immagino a strapparmi i capelli (non per il protagonista, ma per l'orrore che ha scritto l'autrice!).
RispondiEliminaAhaha infatti, io sono andata vicinissima a fare altrettanto! :P
EliminaMeno male che, almeno, è un libro autoconclusivo: non ce l'avrei mai fatta a leggerne un altro, sarebbe stato tremendo! XD
Sai che mi hai quasi fatto venire voglia di leggerlo, vero?
RispondiEliminaCmq secondo me sacrificano i bambini per avere sempre il wifi attivo :P
Scherzi a parte, ho letto un libro dove c'era una ridente cittadina del ventunesimo secolo in cui veniva sacrificato un bambino all'anno, e funzionava molto bene. Immagino sia l'autore a fare la differenza u_u
Ahaha oddio, sai che, nel mio paese, secondo me c'è anche qualcuno che ne sarebbe capace, pur di avere il wi-fi 24 ore su 24?! :P
EliminaComunque sì, credo anch'io che molto dipenda dal modo in cui viene affrontato l'argomento... il tema del "patto infernale" ha sempre il suo fascino, specie quando è collettivo, ma la Yovanoff è troppo impegnata a far ruotare il mondo intorno al suo protagonista, per "perdere tempo" badando a dettagli come ambientazione e comprimari, purtroppo! ç____ç
Uhhh, ma che peccato!!! Trama e copertina mi sembravano tanto interessanti!! Ma credo che leggendolo lo avrei odiato ancora più di quanto lo hai odiato tu!
RispondiEliminaPurtroppo, ho avuto in antipatia trama e personaggi fin dal primo istante! ç____ç
EliminaMi sa che ci toccherà trovare qualche altro bel libro interessante dedicato ai changeling e alle fate, prossimamente! ;D
ecco, ammetto che anch'io ero rimasta attratta da trama e copertina, ma mi sa che SOSTITUISCO questa lettura con qualcos'altro :D
RispondiEliminaUn piano che incontra TUTTA la mia approvazione, Angela! Assolutamente! :P
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