lunedì 7 marzo 2016

Recensione: "La Spada Spezzata"




Titolo originale: The Broken Sword
Autore: Poul Anderson
Serie: //
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Fanucci!
Trama: "Nel 1954 vennero pubblicati due libri simili. Il primo, uscito negli Stati Uniti, era "La spada spezzata" di Poul Anderson. Il secondo, uscito in Inghilterra, era "La compagnia dell'anello" di J.R.R. Tolkien. Entrambi i romanzi si rifacevano ai miti scandinavi e anglosassoni, ma quello di Anderson era per molti versi più vicino a quelle origini: una composizione quasi lirica, dal ritmo rapido, nella quale elementi umani come l'eroismo, l'amore e l'ambizione, manipolati da dèi malvagi, elfi e troll, si scontravano con un destino ineluttabilmente tragico." 


J. R. R Tolkien e Anderson hanno in comune, oltre alla data di pubblicazione, anche la fonte creativa delle loro opere, dal momento che sia “Il Signore degli Anelli” che “La Spada Spezzata” traggono ispirazione dalle grandi saghe nordiche del passato.
A onor del vero, i due autori hanno scelto, secondo me, di accostarsi alle tematiche universali trattate nei loro libri tramite un approccio talmente diverso da aver dato vita, alla fine, a due lavori fra loro quasi completamente antitetici.

Se da una parte Tolkien, con il suo capolavoro immortale, è riuscito a fare di un piccolo e tranquillo hobbit il protagonista di un'epica avventura per la salvezza del mondo, Anderson ha deciso di rifarsi direttamente alla mitologia svedese e dare vita a un mondo cupo e oscuro, funestato da violenza, stregoneria e morte, popolato da invincibili semidei e creature di straordinaria bellezza, potere, mostruosità, malvagità e arroganza.

Il divario fra buoni e cattivi, inoltre, in Tolkien è estremamente ampio, mentre una delle caratteristiche che mi hanno maggiormente affascinato, durante la lettura de “La Spada Spezzata”, riguarda proprio l'ambiguità di fondo che accumuna un po' tutti i personaggi. 
A cominciare dagli stessi protagonisti del romanzo, il “figlio scambiato” Skafloc, guerriero umano allevato alla corte degli elfi, e il suo brutale e violento doppelgänger Valgard, un mezzosangue nato dall'odio e cresciuto fra gli uomini.
La contrapposizione fra i due personaggi non è così scontata o assoluta, almeno non tanto quanto potrebbe inizialmente apparire, e questa complessità, da un punto di vista psicologico, risulta secondo me estremamente accattivante.
L'intero romanzo focalizza l'attenzione sul contrasto di personalità, sul confronto diretto fra eroe e anti-eroe, eppure, a voler guardare bene in fondo al bicchiere, le affinità fra Skafloc e Valgard si dimostrano alla resa dei conti più notevoli e importanti della somma data dalle loro differenze.
E sono convinta che sia proprio questa consapevolezza, alla fine, a distruggerli nella maniera più insidiosa.
Ho apprezzato inoltre la rilevanza concessa al personaggio di Freda, la sorella/amante di Skafloc, e l'indubbia complessità del personaggio di Leea, una spregiudicata ed egocentrica elfa che, nel corso del romanzo, farà veramente di tutto per assicurare la vittoria finale della propria razza.
Nessuna concessione al femminismo, da parte di Anderson, questo è poco ma sicuro; se pensiamo però all'assenza quasi integrale di donne riscontrabile nei libri di Tolkien, possiamo tuttavia quanto meno apprezzare lo sforzo di delineare una manciata di figure di sesso femminile di vago e significativo rilievo (citiamo, da questo punto di vista, anche la materna Aelfrida, l'ingannevole strega e la folle principessa degli orchi madre di Valgard).

Anche i toni della narrazione impostati da Anderson, del resto, differiscono in modo notevole dal fiabesco, colorato e vivace stile di Tolkien. Lo stile dell'autore de “La Spada Spezzata” è spigoloso, crudo, completamente inadatto a un pubblico di bambini e molto più vicino, per temi e immaginario, alle “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di George R. R. Martin.
Omicidi, saccheggi e stupri costituiscono una costante, ne "La Spada Spezzata"; la mitologia norrena viene infatti utilizzata, in questa ricorrenza, per esaltare l'aspetto più selvaggio, misterioso e dissonante dell'animo umano. Valgard è uno psicopatico, senz'altro; ma lo sono anche Skafloc e il conte degli Elfi, Odino e i suoi Æsir, i Giganti Jötunn e i Vanir

Quintessenza della definizione “dark fantasy”, “La Spada Spezzata” rappresenta insomma una lettura interessante e coinvolgente, che soffre appena un po' a causa del dazio imposto dallo scorrere degli anni. Quello che è certo è che vanta un'ambientazione complessa e impreziosita da antiche leggende vichinghe, e un ritmo vivace e scalpitante che non mancherà di appassionare i fan più sfegatati dell'heroic fantasy!

 Consigliato soprattutto ai fan di: George R. R. Martin, David Gemmell, N. K. Jemisin, J. R. R. Tolkien.

Curiosità:
 
- Secondo Michel Moorcock, “La Spada Spezzata” è superiore al “Signore degli Anelli”. Lo scrittore ha definito il romanzo di Anderson “una tragedia dal ritmo incalzante, imbevuta di presagio, in cui l'eroismo degli uomini, l'amore e l'ambizione, manipolati da divinità, elfi e troll privi di morale, conducono inevitabilmente verso conseguenze catastrofiche.

- Il romanzo è ambientato durante una delle ultime fasi dell'era vichinga. Malgrado l'ondata di fervente cristianesimo che ha spazzato il continente, arruolando nelle sue fila soprattutto un'armata di donne, vecchi e bambini, le ultime vestigia di un paganesimo forte e vigoroso dimorano ancora nel cuore di grandi uomini e sovrani determinati.

- Vediamo comparire il personaggio di Odino relativamente poco… eppure, ne “La Spada Spezzata”, il Viandante con un occhio solo svolgerà un ruolo di fondamentale importanza.






Trama: 7.5/10
Ambientazione: 9.0/10
Personaggi: 7.0/10
Stile: 7.0/10
Coinvolgimento emotivo: 8.0/10

Verdetto finale: 7.7/10


Girl Power:



Nel prossimo post, parleremo di:


"The Forest",
un film di Jason Zada


11 commenti:

  1. Mi interessa, peccato che sia introvabile :/

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    1. Purtroppo è vero! :(
      Però su ebay lo trovi facilmente, Aenor: ho controllato poco fa, i prezzi non sono niente male!
      Fidati: per un'appassionata di mitologia nordica come te, questo romanzo è un must assoluto! ^____^

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  2. Splendido fantasy! Poul Anderson è tra i miei autori preferiti :)

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    1. Verissimo!!! *____*
      Non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di suo! <3

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  3. Non lo conoscevo, ma devo reperirlo assolutamente *^*

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    1. Se riesci, sì, Kate, assolutamente...
      E' un piccolo capolavoro... e poi, sono stra-sicura che sia stato di grande ispirazione per Martin!:D

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. sono andato a Roma quest'estate per il matrimonio della sorella della mia ragazza e ho trovato questo libro su una bancarella di libri usati a 3 euro. come ha detto Aenor Lullaby, è introvabile e quando me lo sono trovato davanti non ci potevo credere! *_*

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    1. Fortunatissimo, Giancarlo, che bello! *____*
      Io comprai il libro anni e anni fa, in libreria, ricordo: mi sono decisa a leggerlo solo ora, però... chissà come avrò fatto ad aspettare tanto! :D

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  6. Non lo conoscevo, ma devo assolutamente rimediare!! *__*

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    1. E' un capolavoro del fantasy, Sian...
      Da non perdere, assolutamente!!! *____*

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