Dal momento che "The Great Wall" è un film che, più di molti altri, si attiene splendidamente a quello che vuole che essere il tema portante del "Laumes' Journey", ho pensato tuttavia di riciclar... ehm, volevo dire, di postarla anche qui :D, per cercare di raggiungere il maggior numero di inguaribili sognatori e appassionati di scatenati "monster movie" a stelle e strisce!
Titolo originale: The Great Wall
Regia: Zhang Yimou
Cast: Matt Damon, Tian Jing, Willem Dafoe, Andy Lau
Anno: 2017
Girl Power:
La trama di "The Great Wall":
"Epico e spettacolare film che racconta la storia di un gruppo di guerrieri scelti per difendere l'umanità e proteggere uno dei più iconici monumenti del mondo: La Grande Muraglia Cinese."
The Great Wall è un film fantasy diretto da Zhang Yimou, già regista dei popolarissimi wuxia Hero e La Foresta dei Pugnali Volanti. La trama è una libera rielaborazione di una leggenda popolare cinese, volta a spiegare le ragioni che portarono, in età antica, alla costruzione della maestosa Muraglia Cinese. Il cast comprende le star occidentali Matt Damon e Willem Dafoe, l’attore “veterano” Andy Lau (Detective Dee) e la giovanissima promessa del cinema orientale Tian Jing ( Kong: Skull Island)
I mercenari William (Matt Damon) e Tovar (Pedro Pascal, Narcos) sono sbarcati nell’affascinante e mistica Terra del Sol Levante con un unico obiettivo: trovare la leggendaria “polvere nera” (vale a dire, la polvere da sparo), trafugarla e riportarla in patria. Peccato che, nel cuore della notte, il loro gruppo di tagliagole venga attaccato da un branco di viscide e brutali creature rettiliformi dalla pelle verde, gli occhi di zolfo e l’appetito vorace. Dopo una strenua battaglia, William e Tovar riescono a scampare al massacro, praticamente solo grazie alle incredibili abilità di combattimento dimostrate dal personaggio interpretato da Matt Damon, un arciere provetto dalla mira infallibile e i nervi di ferro. I compagni vengono quindi accolti (per così dire…) all’interno di una formidabile guarnigione incaricata di vegliare sulla sicurezza delle vaste terre che si stendono dall’altra parte della Grande Muraglia. L’impavida guerriera Lin Mae (Tian Jing), membro d’alto rango del cosiddetto Ordine Senza Nome, riceverà gli occidentali con diffidenza e sospetto; il saggio stratega Wan (Andy Lau), invece, comincerà a riconoscere negli stranieri dei preziosi e riluttanti alleati. La Cina è sotto attacco… e i suoi nemici più pericolosi, a quanto pare, hanno un aspetto molto più squamoso e “dragonesco” di quanto gli europei avrebbero mai osato immaginare
Ammettiamolo: la trama di The Great Wall richiama quella di parecchi b-movie. Tende a far pensare, nella migliore delle ipotesi, al colorato mondo dei manga e degli anime per ragazzi, più che a uno straordinario kolossal hollywoodiano degno delle capacità del grande Mago del Cinema orientale Zhang Yimou. L’intreccio, a onor del vero, rappresenta più che altro un pretesto: l’intenzione dei produttori (e del regista) era chiaramente quella di offrire al pubblico uno spettacolo sontuoso, magniloquente e ricco di suggestioni visive, vivacizzato dall’abbondante apporto dei costosi effetti speciali. Da questo punto di vista, si può senz’altro affermare che il film rappresenti un successo. The Great Wall è una festa per gli occhi: a cominciare dagli splendidi costumi, dalla fotografia esuberante e dalle mirabolanti coreografie che caratterizzano le frequenti scene d’azione, eleganti e armoniose al punto da riuscire a impressionare anche il più esigente e scettico dei ginnasti. Se wuxia e monster movies sono due generi che siete soliti frequentare regolarmente, non ho dubbi sul fatto che riuscirete a trovare in questo film un’autentica fonte di delizia e divertimento.
Resta lecito domandarsi, tuttavia, a quali risultati avrebbe effettivamente potuto aspirare la pellicola diretta da Zhang Yimou, se solo la produzione (di chiara matrice hollywoodiana) non avesse imposto al regista dei vistosi compromessi di ordine narrativo. Per essere un film che prova (seppur timidamente) ad approcciarsi alle intriganti problematiche collegate al tema della differenza culturale, ad esempio, direi che The Great Wall tende a mitizzare e a esaltare un po’ troppo le qualità del suo stra-occidentale e biondissimo protagonista. La stessa presenza di Matt Damon sulla scena, in generale, tende a risultare un po’ imbarazzante – non per colpa sua, beninteso. Semplicemente, le battute affidate al suo personaggio si dimostrano (spesso e volentieri) straordinariamente stucchevoli e studiate a tavolino. In fondo, forse, la cosa non dovrebbe neppure sorprendere più di tanto; non so voi, ma sono pronta a scommettere che nessuna antica leggenda cinese abbia mai fatto riferimento a un americano grande e grosso, venuto dall’altra parte dell’oceano per ricacciare i mostri cattivi al di qua della Grande Muraglia a furia di sganassoni, tamarrate assortite varie e frecce incandescenti…
Ammettiamolo: la trama di The Great Wall richiama quella di parecchi b-movie. Tende a far pensare, nella migliore delle ipotesi, al colorato mondo dei manga e degli anime per ragazzi, più che a uno straordinario kolossal hollywoodiano degno delle capacità del grande Mago del Cinema orientale Zhang Yimou. L’intreccio, a onor del vero, rappresenta più che altro un pretesto: l’intenzione dei produttori (e del regista) era chiaramente quella di offrire al pubblico uno spettacolo sontuoso, magniloquente e ricco di suggestioni visive, vivacizzato dall’abbondante apporto dei costosi effetti speciali. Da questo punto di vista, si può senz’altro affermare che il film rappresenti un successo. The Great Wall è una festa per gli occhi: a cominciare dagli splendidi costumi, dalla fotografia esuberante e dalle mirabolanti coreografie che caratterizzano le frequenti scene d’azione, eleganti e armoniose al punto da riuscire a impressionare anche il più esigente e scettico dei ginnasti. Se wuxia e monster movies sono due generi che siete soliti frequentare regolarmente, non ho dubbi sul fatto che riuscirete a trovare in questo film un’autentica fonte di delizia e divertimento.
Resta lecito domandarsi, tuttavia, a quali risultati avrebbe effettivamente potuto aspirare la pellicola diretta da Zhang Yimou, se solo la produzione (di chiara matrice hollywoodiana) non avesse imposto al regista dei vistosi compromessi di ordine narrativo. Per essere un film che prova (seppur timidamente) ad approcciarsi alle intriganti problematiche collegate al tema della differenza culturale, ad esempio, direi che The Great Wall tende a mitizzare e a esaltare un po’ troppo le qualità del suo stra-occidentale e biondissimo protagonista. La stessa presenza di Matt Damon sulla scena, in generale, tende a risultare un po’ imbarazzante – non per colpa sua, beninteso. Semplicemente, le battute affidate al suo personaggio si dimostrano (spesso e volentieri) straordinariamente stucchevoli e studiate a tavolino. In fondo, forse, la cosa non dovrebbe neppure sorprendere più di tanto; non so voi, ma sono pronta a scommettere che nessuna antica leggenda cinese abbia mai fatto riferimento a un americano grande e grosso, venuto dall’altra parte dell’oceano per ricacciare i mostri cattivi al di qua della Grande Muraglia a furia di sganassoni, tamarrate assortite varie e frecce incandescenti…
Giudizio personale: 6.5/10
Bella recensione, questo film lo guarderò sicuramente, mi piace il genere wuxia e poi c'è Matt Damon anche se stona un po' con il resto del cast!😊 🎬
RispondiEliminaCe l'ho nella lista dei film da vedere. Un po' perchè mostri e fantasy senza troppo impegno, un po' per Pedro Pascal (che amerò per sempre dop GoT), e un po' perchè ho letto in giro che era il tentativo del cinema cinese di fare blockbuster appetibili per il pubblico occidentale :)
RispondiEliminaHo come l'impressione che sia uno di quei film che non guarderei neanche sotto tortura... XD
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