giovedì 20 luglio 2017

Recensione: "Red Sister" di Mark Lawrence


Spazzate via dalla vostra mente la parziale delusione rappresentata da "Il Segno del Destino" di Robin LaFevers, e preparatevi a entrare nell'unico convento destinato a trasformarvi nella più letale e affidabile macchina da guerra che sia mai stata creata... 

"It is important, when killing a nun, to ensure that you bring an army of sufficient size. 
For Sister Thorn of the Sweet Mercy Convent, Lano Tacsis brought two hundred men."



Titolo: Red Sister
Serie: The Book of the Ancestor, Vol. 1
Lingua: inglese
Puoi comprarlo QUI

Girl Power


La trama di "Red Sister":

“Al Convento di Sweet Mercy, le ragazzine vengono addestrare per diventare delle killer impeccabili. In alcune di loro scorre una goccia dell’antico sangue, per cui sono in grado di coltivare talenti visti di rado, risalienti direttamente ai tempi in cui le quattro tribù raggiunsero Abeth a bordo delle loro navi spaziali.
Sweet Mercy ha il compito di affinare queste arti e di renderle letali: occorrono dieci anni per educare una Red Sister e avviarla al sentiero della lama e della lotta a corpo libero.
Ma perfino le signore della spada e dell’ombra non sono in grado di comprendere veramente ciò che il Convento ha avuto modo di acquistare, quando la giovane Nona Grey è stata introdotta per la prima volta nei loro corridoi. Una bambina di otto anni, macchiata di sangue e ingiustamente accusata di omicidio: colpevole, in realtà, di crimini ben peggiori…”



Mi riesce difficile cercare di parlare di questo libro conservando un minimo di lucidità e di raziocinio, ma farà del mio meglio, giacché il nuovo romanzo di Mark Lawrence vale assolutamente il tentativo…
Dal mio punto di vista, “Red Sister” ha rappresentato una graditissima sorpresa. Le recensioni erano buone, o addirittura ottime, questo lo sapevo per certo; gli appassionati gli hanno riservato una calorosissima accoglienza, e questo, naturalmente è sempre un buon segno.
Immagino che questo fattore abbia influito sulla mia scelta di acquistare il romanzo e iniziarlo immediatamente, a pochissimi giorni dal debutto ufficiale nelle librerie d’oltreoceano. A dirla tutta, però, sospetto che sarebbe bastata anche solo un’occhiata svagata alla sinossi dell’ultima fatica dell’autore de “Il Principe dei Fulmini”, per capire che il primo volume della serie “The Book of The Ancestor” doveva assolutamente entrare a far parte della mia collezione.

La trama di “Red Sister” segue le avventure (e il punto di vista) della piccola Nona, una ragazzina dalle virtù imprevedibili e dal temperamento alquanto focoso. Avete presente Goku, il protagonista di “Dragon Ball”? Be’, probabilmente persino il super-saiyan per antonomasia sarebbe rimasto a bocca aperta, se si fosse trovato ad assistere ad una delle frequenti dimostrazioni del formidabile spirito guerriero ostentato da questa indomita e anticonvenzionale ragazzina, una giovane berserker dal sangue infuocato e dalla velocità ineguagliabile.
Dopo aver pestato i piedi alla persona – no, anzi, alla famiglia sbagliata: Lannister docet… - Noona viene tratta in salvo dall’intraprendente badessa del famoso Convento di Sweet Mercy: un santuario in grado di accogliere le giovani diseredate – o altrimenti bisognose – del regno e di impartire loro un addestramento tale da riuscire trasformare le più promettenti e talentuose fra loro in macchine da guerra altamente specializzate, equipaggiate per ogni sorta di combattimento possibile e immaginabile.

Il libro di Lawrence potrebbe essere descritto, in un certo senso, come una sorta di riuscitissimo mix fra alcuni dei più piacevoli ingredienti alla base della popolarità di molte saghe di successo: le “ordinarie”- ma indimenticabili - atmosfere scolastiche in stile “Harry Potter”, con tutto il loro affettuoso e familiare corredo di tematiche relative all’annosa questione della crescita, dell’amicizia, della famiglia e del cambiamento; i pirotecnici combattimenti tipici delle principali novellizzazioni dei più famosi gdr di sempre (“Forgotten Realms” su tutti); il calore e la spontaneità di “Temeraire”, il gore di George Martin, i misteri insondabili alla base della complessa ambientazione presentata nelle lunghissima saga di Shannara.
Il ritmo incalzante, la coinvolgente ambientazione, l’articolato sistema magico e l’elaboratissima trama di “Red Sister” (coadiuvata da un intreccio abbastanza criptico - nonché psicologicamente devastante - da far salire la disperata necessità di mangiucchiarsi le unghie e mordicchiarsi le labbra a ogni cambio di capitolo…) basterebbero a fare di questo romanzo una lettura imprescindibile per qualsiasi appassionato del cosiddetto “grimdark fantasy”.

Ma c’è di più, anzi, molto di più: ciò che ho apprezzato maggiormente dell’opera di Lawrence, infatti, è stata la sbalorditiva capacità dell’autore di delineare un cast di personaggi a dir poco STELLARE, senza per questo arrivare a sacrificare nulla in termini di divertimento, azione spericolata o imprevedibili colpi di scena al cardiopalma.
Personalmente ho adorato la protagonista, Nona; un’emarginata dal passato turbolento e dall’indole violenta, inquieta, leale e ostinata… Una ragazzina capace di compiere un massacro nel tempo di un battito di ciglia (e di godersi ogni singolo istante di quel brutale bagno di sangue…), ma anche di controllarsi, amare, migliorarsi, proteggere e perdonare. Devo ammettere che la sua “innocenza” (se così possiamo chiamarla…), il suo candore e il suo amore incondizionato nei confronti delle persone che l’hanno accolta e aiutata, me l’hanno resa particolarmente cara e vicina.
Ma la verità è che sono arrivata a perdere la testa soprattutto per alcuni dei personaggi “secondari” di “Red Sister”: a cominciare dall’implacabile Badessa Glass – sul dizionario, alla voce “badass”, dovrebbe proprio esserci la sua foto, ragazzi… - per passare alla maliziosa, diabolica e irriverente Avvelenatrice (le sue lezioni, una fonte di spasso pressoché sconfinato, mi hanno fatto veramente rotolare a terra dal ridere!); dall’ambigua e vivace “amica di sempre” Clera, alla tostissima insegnante di arti marziali, la severissima Sorella Tallow in persona.
E poi… e poi c’è Ara, ovviamente, la mia preferita in assoluto: l’Amore con la maiuscola, per quanto mi riguarda, e ancora non saprei neanche bene spiegarvi il perché. Sento solo che il destino la porterà ad avvicinarsi sempre più a Noona, nel bene e nel male, e che questo particolare finirà con lo stravolgere completamente il futuro di entrambe.


Giudizio personale: 9.5/10


Potete leggere la mia recensione del secondo volume della serie cliccando QUI
Oppure accomodatevi di QUA per leggere la recensione del terzo e ultimo atto della trilogia! 

5 commenti:

  1. Deve essere mio al più presto! Lawrence è una garanzia e in più, dopo aver letto la tua recensione, sono ancora più curiosa!!!

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    1. Anch'io conto di recuperare qualcos'altro di Lawrence, possibilmente presto: tanto più che ho già quasi tutti i suoi libri a casa, non mi resta davvero altro che iniziarli! ;D

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    2. La trilogia dei fulmini (o The Broken Empire se hai quella in lingua originale) al momento è la mia preferita, ma sono curiosa di sapere cosa ne penserai tu! :)

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  2. Okay, mi hai convinto!
    Intanto appena posso (alias appena finisco il trono di spade 2 e dopo una bella pausa XD!) leggo l'altro libro di Lawrence, che già ho, tanto per farmi unidea di questo autore e appena avrò qualche soldino comprerò questo *.*

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  3. Aggiungo anche questo alla wishlist XD

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