sabato 21 aprile 2018

Auguri per la tua morte (recensione film 2017)


"La mattina del suo compleanno, la bella e popolare studentessa del college Tree Gelbman si sveglia nella camera di un ragazzo conosciuto la sera prima; intontita e con i postumi della sbornia ancora addosso, attraversa il campus e torna a prepararsi per la festa. Quando la fine della giornata si avvicina, Tree viene aggredita alle spalle e pugnalata a morte da un individuo incappucciato e mascherato, entrato dalla finestra. Ma invece di imboccare il tunnel luminoso e lasciarsi la vita terrena alle spalle, la ragazza finisce in un nauseante vortice temporale in cui l'ultimo giorno della sua vita (che non a caso coincide col primo) si ripete all'infinito. Gli amici non credono alle parole della bionda scapestrata che alza spesso il gomito e inventa storie assurde, così per Tree l'unica chance di sopravvivere e ripristinare il regolare corso del tempo è scoprire da sola l'identità del suo aggressore."



Proviamo a versare un po’ della graffiante ironia autoreferenziale di “Scream” in uno smisurato shakeratore gigante. Aggiungiamo una dose abbondante di “Ricomincio da capo”, e spruzziamo il tutto con un pizzico di “Mean Girls” e “Final Destination”… A questo punto, non resta che mescolare per bene per ottenere un bel cocktail frizzante denominato “Auguri per la Tua Morte”, alias il fortunato film horror (per metà slasher, per metà commedia giovanilistica demenziale) diretto da Christopher Landon.  

Il complimento più caloroso che si possa muovere a questa nuova uscita targata Blumhouse  (lo studio di produzione di prodotti molto più maturi e darkettoni come “Get Out” e “La Notte del Giudizio”, per intenderci), è che la sua delirante trama “ibrida” non rischia certamente di annoiare. Fra una scoppiettante sequenza d’azione e un pepato scambio di battute, “Auguri per la tua morte” cerca infatti di far presa soprattutto sul pubblico dei giovanissimi, sempre disposti (a quanto si dice in giro…) a lasciarsi irretire dal magico appeal di un montaggio serrato e di una colonna sonora incalzante.

Come se non bastasse, l’attrice protagonista Jessica Rothe (già intravista in quel peso massimo della cinematografia romantica moderna che è “La La Land”) riesce a sostenere egregiamente la responsabilità di una sceneggiatura che si basa quasi esclusivamente sullo sviluppo caratteriale del suo personaggio, Tree: una biondissima collegiale sbevazzona, semi-anoressica e superficiale, perennemente incline alla cattiveria gratuita e al pregiudizio a tutti i costi.

Quello che dispiace, semmai, è l’apparente incapacità, da parte del regista Landon, di tracciare una seria e consapevole linea di confine fra la natura parodica di alcune svolte narrative e l’abbozzata (per non dire improbabile) drammaticità di altre scene. Per intenderci, nella ricetta alla base di “Auguri per la Tua Morte” vengono a mancare completamente, a mio avviso, la profondità emotiva e la maturità tematica di pellicole come “The Final Girls” o “La Babysitter”, il film di McG che ha debuttato su Netflix nel corso dello scorso anno. 
A lungo andare, quindi, uno spettatore un tantino più adulto potrebbe anche essere portato a chiedersi cosa diavolo gli stia capitando di vedere, e soprattutto, per quale accidenti di ragione… O magari no.

Dopotutto, si può ben dire che un po’ di sano divertimento fine a se stesso non abbia mai fatto (troppo) male al cervello di nessuno. Insomma, non sono certa rimasta estasiata… ma so già che, alla fine dei giochi, mi ritroverò a guardare anche il sequel di “Auguri per la tua morte”, già confermato dalla Blumhouse e attualmente in fase di lavorazione.

In estrema sintesi: un divertente e scoppiettante filmetto horror all’insegna del relax più totale, dedicato al pubblico dei giovanissimi e particolarmente indicato per una serata in compagnia di amici.




6 commenti:

  1. Immaginavo fosse una mezza trashata, però sono comunque curiosa *_*

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    1. Io l'ho trovato divertente, Giusy: un po' sciocco, forse, a livello di trama e personaggi, ma comunque frizzante, simpatico ed estremamente "rilassante". Chi lo dice, in fondo, che un film horror debba "per forza" spaventare o sconvolgente la mente di un povero spettatore?! XD Curiosissima di scoprire cosa ne penserai! ;)

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  2. Quindi è un film che si apprezza di più con la consapevolezza che non sarà niente di più di uno slasher trashone? Mi incuriosisce non poco, per le serate senza impegno dove si nessuno ha voglia di un film serio :)

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    1. Secondo me sì, Kate... Poi ha anche questo grande pregio di non scadere mai(troppo) nel volgare, e di non rinunciare mai completamente alla trama, neppure nei momenti più improbabili e sconclusionati. Mi ha fatto piacere vederlo, insomma, anche se probabilmente finirò per dimenticarlo nel giro di due settimane o giù di lì! ;D

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  3. XD mi sa che lo vedrò comunque. Se preso con lo spirito giusto, senza troppe aspettative, può andar bene per le serate in cui si ha solo voglia di staccare la spina, giusto?

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    1. Sarebbe la scelta ideale per una serata del genere, Sara! Infatti io ti consiglio di vederlo... non sarà un film spaventosissimo, ma una risata o due riesce a strapparle di sicuro! ;D

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