Disponibile in inglese
“Vermont, 1950. C’è un solo posto per le ragazze che nessuno
vuole – le combinaguai, le figlie illegittime, o semplicemente le giovani un po’
troppo sveglie per il loro stesso bene. E nella piccola località in cui questa
scuola è situata, iniziano presto a diffondersi le voci di un’inquietante
infestazione paranormale. Quattro compagne di stanza riescono a formare un
legame attraverso le loro paure sussurrate, la loro amicizia che sboccia e
prende a farsi sempre più forte… almeno fino a quando una di loro non scompare
misteriosamente.
Vermont, 2014. Per quanto disperatamente ci abbia provato,
la giornalista Fiona Sheridan non riesce a smettere di rivisitare gli eventi
che hanno portato all’omicidio di sua sorella. Vent’anni fa, il suo corpo è
stato trovato accanto alle cadenti rovine di Hidlewild Hall. E sebbene il
ragazzo di sua sorella sia stato accusato del crimine e incarcerato parecchio
tempo addietro, Fiona non riesce a scuotersi di dosso la sensazione che il caso
sia ancora irrisolto. Quando la donna viene a sapere che la scuola sta per
essere restaurata da un misterioso benefattore, decide di scrivere un articolo
in grado di gettare un po’ di luce su quest’evento. Ma una scioccante scoperta
collegherà la perdita di sua sorella a una serie di segreti che, forse,
avrebbero fatto meglio a restare sepolti…”
“The Broken Girls”,
di Simone St. James, è un libro mistery a sfondo sovrannaturale ambientato fra i desolati paesaggi rurali del
New England. La trama si sviluppa
assecondando due diverse linee temporali:
da una parte abbiamo la protagonista, Fiona, una giornalista che, nell’anno del
Signore 2014, cerca di venire a capo del brutale omicidio di sua sorella,
avvenuto ancora all’epoca della sua prima adolescenza; dall’altra ci ritroviamo
alle prese con gli inquietanti problemi di un gruppo di ragazzine disagiate che,
nel pieno dell’America bigotta e razzista degli anni ’40, si vedono costrette a
frequentare una sinistra scuola privata nel cuore della desolata boscaglia del
Vermont.
Nel corso del libro, i due diversi archi narrativi arrivano
a incrociarsi e sovrapporsi nelle maniere più disparate. Se dovessi essere del
tutto sincera, aggiungerei che in nessuna occasione questi “fortunati incontri
circostanziali” tendono a verificarsi secondo una modalità particolarmente
naturale o credibile, dal momento che questa sorta di “doppia narrazione” non riesce
mai a sincronizzarsi perfettamente, né a intessere un’efficacie ragnatela di
echi tematici o richiami stilistici particolari… Ma il ritmo di “The Broken Girls”
risulta senz’altro affilato e incalzante, quanto meno abbastanza da negare ai
suoi lettori il tempo di riflettere o di stare troppo a lambiccarsi il cervello
sui (numerosi) difetti strutturali che, a mio avviso, costellano le pagine del
romanzo.
La St. James, infatti, sembra prediligere una tecnica narrativa vivace e immediata,
priva di fronzoli particolari. I vari episodi si succedono in maniera
abbastanza diretta e orchestrata, senza concedere nulla in termini di eventi
secondari o sotto-trame specifiche. Nonostante la frequente alternanza di punti di vista, il romanzo continua
quindi a procedere dritto e spedito lungo i binari del suo intreccio,
concentrando l’attenzione solo sul mondo interiore dei suoi protagonisti e su
quello che, a lungo andare, diventerà il tema principale della storia.
In ogni caso ritengo che, in termini di atmosfere e suggestioni, l’autrice sia riuscita a svolgere un
lavoro accurato e ammirevole. Anche se forse l’elemento sovrannaturale avrebbe potuto trarre grandi benefici da
una gestione più pertinente e consapevole… Se soltanto, insomma, la St. James si
fosse presa la briga di approfondire un po’ la sua conoscenza del canone gotico e si fosse concessa di
leggere qualche solida ghost story in
più, magari l’intera questione del “fantasma” annidato a scuola avrebbe potuto risolversi in maniera un po’ più caratteristica e affascinante. Da questo punto di vista, purtroppo,
la trama di “The Broken Girls” non si
dimostra qualitativamente superiore a quella di un qualsiasi episodio di serie
tv come “Medium” o “Ghost Whisperer”.
Da un punto di vista personale, credo di aver riscontrato in
“The Broken Girls” un’ottima premessa
(supportata da un paio di capitoli iniziali misteriosi e incalzanti),
un’altalenante esecuzione e un maldestro scioglimento finale. Il libro è
riuscito a tenersi la mia attenzione per le prime duecento pagine o giù di lì;
a partire dal 60% del romanzo in poi, invece, ho iniziato a perdere
progressivamente interesse.
E ne avevo ben donde, considerando il fatto che, riuniti gli
indizi e tirate le somme, ero riuscita a prevedere come sarebbe andata a finire
la (doppia) storia di Fiona, Kathy, Cece e le altre in maniera
sorprendentemente accurata e precisa…
In estrema sintesi:
Una piacevole – anche se un po’ annacquata – ghost story ambientata fra i suggestivi boschi del New England.
L’autrice sembra avere molta più familiarità con le convenzioni del genere mistery che con i canoni tradizionali della
letteratura gotica, ma il romanzo si lascia leggere in fretta e senza
rimpianti, fra un brivido e un sospiro, mentre la narrazione si appresta a
procedere spedita verso la sua inevitabile (e un po’ superficiale) conclusione…
Nonostante il parere tutto sommato positivo, mi sa che questo libro lo lascerò passare senza molti rimpianti :)
RispondiEliminaAnche secondo me puoi tranquillamente sorvolare, Kate! Io l'ho trovato in offerta su amazon a 99 centesimi e, siccome faceva parte della mia wish-list da un po', ho subito colto l'occasione per leggerlo... Per quel prezzo non potevo chiedere di più, certo, ma c'è decisamente di meglio da leggere in giro! :)
Eliminaogni volta che mi imbatto nel tuo blog mi sento a casa lo amo troppo grazie della visita piccola Sophie sei sempre la benvenuta su My Secret :*
RispondiEliminaGrazie mille, sei davvero un tesoro! *____*
EliminaOvviamente vale lo stesso per me: è sempre un grandissimo piacere ritrovarti, e passare dal tuo squisito blog per scambiare due chiacchiere in allegria! ^^