"Un'ex alcolista si trasferisce in una nuova città con i figli per cambiare vita, ma ben presto la sua lotta assume una dimensione imprevista e soprannaturale."
Guardando “Santa
Clarita Diet”, siamo ormai riusciti a farci un’idea piuttosto precisa di
cosa succederebbe se la nostra mamma, di punto in bianco, iniziasse a
trasformarsi in una scatenata divoratrice di carne umana. Attraverso “Family Blood”, lo sconcertante film horror diretto da Sonny Mallhi, Netflix si ripromette invece di
insegnarci a gestire niente meno che gli insaziabili e perversi appetiti
alimentari di una madre ex-tossicodipendente e vampira!
Mi sono accostata a questa pellicola in preda a una certa combinazione
di perplessità, trepidazione e interesse. Se, da una parte, avevo avuto
occasione di dare un’occhiata al cupo trailer di “Family Blood” un paio di settimane prima (e, in quel frangente,
ammetto che l’impatto iniziale non si era rivelato proprio dei più lusinghieri...),
dall’altra provavo una notevole dose di curiosità nei confronti di quello che
mi sembrava essere il tema generale
del film. Tracciare una sorta di eloquente parallelismo fra l’argomento del
vampirismo e quello, altrettanto morboso e inquietante, della venefica dipendenza
da sostanze chimiche… Diciamo che l’idea non mi sembrava del tutto nuova (avete
tutti presente “The Addiction” di
Abel Ferrara, vero?), ma la prospettiva di un aggiornamento all’anno del
Signore 2018 mi pareva abbastanza intrigante.
Tanto più che, per una volta nella vita, vedevo anche di
buon occhio il casting di Vinessa Shaw
(“Clinical”) nel ruolo della criptica
e ambigua protagonista: con quella sua aria slavata, infelice e perennemente
malaticcia, ero infatti praticamente già convinta del fatto che la scelta si
sarebbe rivelata vincente.
Dopo aver visto “Family
Blood”, la mia intuizione resta per lo più confermata… Peccato che il film,
nel complesso, si sia rivelato molto più prevedibile, noioso e sconclusionato
di quanto avessi sperato.
E’ che non si capisce bene dove Mallhi intenda andare a
parare: l’obiettivo sembrerebbe quello di cercare un compromesso fra il film d’autore
vero e proprio e il modello, molto più popolare e alla moda, portato alle luci
dalla ribalta da certe altre, recenti produzioni targate Blumhouse. Ma l’inesperienza finisce per giocargli un brutto
scherzo, spingendo la sua sceneggiatura incontro al precipizio e trasformando “Family Blood” in una sorta di confuso, pasticciato, delirante e morboso polpettone
che non riesce a scegliere una prospettiva e non sembra sapere a quali drammi
votarsi. Né pare in grado, d’altro canto, di cristallizzare l’attenzione dello spettatore verso
una linea narrativa chiara e convincente.
Alcune scene di “Family
Blood”, di per sé, risultano anche abbastanza coinvolgenti e inquietanti,
per quanto mi riguarda. L’interpretazione di James Ransone (“Sinister 2”)
nei panni del Mastro Vampiro di turno non mi ha proprio esaltato, ma diciamo
che gli adolescenti Colin Ford e Eloise Lushina se la cavano abbastanza
bene per tutti e tre.
Peccato però per quel finale disorganizzato e infarcito di cliché, e per la scarsissima coerenza di
fondo che sembra legare insieme la maggior parte degli eventi previsti dalla
trama.
In estrema sintesi: Il primo film sui vampiri della celebre
casa di produzione Blumhouse è un dramma familiare dalle tinte forti e dalla
debolissima struttura narrativa, basato su un eccellente soggetto e penalizzato
da una maldestra esecuzione…
Ciao! Io non amo molto il genere horror quindi un film del genere credo che Netflix non oserebbe mai neppure propormelo facendomelo trovare nella Home xD però ammetto di essere incuriosita da Santa Clarita Diet!
RispondiEliminaAhahaha ti capisco, Gaia! ;D
Elimina"Santa Clarita Diet" è piuttosto carino e divertente, in realtà... un po' macabro, forse, ma i tre protagonisti sono davvero una forza della natura! ^____^
Ohps... neppure io mi dedico molto a questo genere... troppo fifona :-D
RispondiEliminaAhahaha capisco, Angela! ;D
EliminaAllora forse è meglio evitarlo con cura, tanto più che, secondo me, "Family Blood" non è poi neanche un titolo particolarmente straordinario...
Santa Clarita Diet è quel genere di telefilm che sula carta dovrebbe piacermi tantissimo, poi quando lo guardo anche no: non sono riuscita ad andare oltre il terzo episoio :(
RispondiEliminaA questo Family Blood potrei dare una possibilità: sembra abbastanza innocuo da essere un buon horror da depilazione u_u
Io invece "Santa Clarita Diet" l'ho seguito tutto, ma su una cosa devo proprio darti ragione: quando ho sentito parlare per la prima volta del progetto, mi aspettavo veramente tanto, ma tanto di più da questa serie... Diciamo che, stando le cose come stanno, guarderò la terza stagione con piacere, ma di certo non mi sono ritrovata a esultare quando ho saputo che era stato rinnovato, ecco! XD
EliminaComunque sì, alla fine "Family Blood" potrebbe sicuramente essere definito come un innocuo film da depilazione... che buffo, non ci avevo mai pensato in questi termini, ehehehe! ;D
Io adoro sia il genere che Santa Clarita (mi manca Sheilaaaaaa) XD
RispondiEliminaQuesto titolo non l'ho ancora visto ma lo recupererò presto!