martedì 22 maggio 2018

Recensione: "Family Blood" (film Netflix 2018)


"Un'ex alcolista si trasferisce in una nuova città con i figli per cambiare vita, ma ben presto la sua lotta assume una dimensione imprevista e soprannaturale."



Guardando “Santa Clarita Diet”, siamo ormai riusciti a farci un’idea piuttosto precisa di cosa succederebbe se la nostra mamma, di punto in bianco, iniziasse a trasformarsi in una scatenata divoratrice di carne umana. Attraverso “Family Blood”, lo sconcertante film horror diretto da Sonny Mallhi, Netflix si ripromette invece di insegnarci a gestire niente meno che gli insaziabili e perversi appetiti alimentari di una madre ex-tossicodipendente e vampira!

Mi sono accostata a questa pellicola in preda a una certa combinazione di perplessità, trepidazione e interesse. Se, da una parte, avevo avuto occasione di dare un’occhiata al cupo trailer di “Family Blood” un paio di settimane prima (e, in quel frangente, ammetto che l’impatto iniziale non si era rivelato proprio dei più lusinghieri...), dall’altra provavo una notevole dose di curiosità nei confronti di quello che mi sembrava essere il tema generale del film. Tracciare una sorta di eloquente parallelismo fra l’argomento del vampirismo e quello, altrettanto morboso e inquietante, della venefica dipendenza da sostanze chimiche… Diciamo che l’idea non mi sembrava del tutto nuova (avete tutti presente “The Addiction” di Abel Ferrara, vero?), ma la prospettiva di un aggiornamento all’anno del Signore 2018 mi pareva abbastanza intrigante.

Tanto più che, per una volta nella vita, vedevo anche di buon occhio il casting di Vinessa Shaw (“Clinical”) nel ruolo della criptica e ambigua protagonista: con quella sua aria slavata, infelice e perennemente malaticcia, ero infatti praticamente già convinta del fatto che la scelta si sarebbe rivelata vincente.
Dopo aver visto “Family Blood”, la mia intuizione resta per lo più confermata… Peccato che il film, nel complesso, si sia rivelato molto più prevedibile, noioso e sconclusionato di quanto avessi sperato.

E’ che non si capisce bene dove Mallhi intenda andare a parare: l’obiettivo sembrerebbe quello di cercare un compromesso fra il film d’autore vero e proprio e il modello, molto più popolare e alla moda, portato alle luci dalla ribalta da certe altre, recenti produzioni targate Blumhouse. Ma l’inesperienza finisce per giocargli un brutto scherzo, spingendo la sua sceneggiatura incontro al precipizio e trasformando “Family Blood” in una sorta di confuso, pasticciato, delirante e morboso polpettone che non riesce a scegliere una prospettiva e non sembra sapere a quali drammi votarsi. Né pare in grado, d’altro canto, di cristallizzare l’attenzione dello spettatore verso una linea narrativa chiara e convincente.

Alcune scene di “Family Blood”, di per sé, risultano anche abbastanza coinvolgenti e inquietanti, per quanto mi riguarda. L’interpretazione di James Ransone (“Sinister 2”) nei panni del Mastro Vampiro di turno non mi ha proprio esaltato, ma diciamo che gli adolescenti Colin Ford e Eloise Lushina se la cavano abbastanza bene per tutti e tre.
Peccato però per quel finale disorganizzato e infarcito di cliché, e per la scarsissima coerenza di fondo che sembra legare insieme la maggior parte degli eventi previsti dalla trama.

In estrema sintesi: Il primo film sui vampiri della celebre casa di produzione Blumhouse è un dramma familiare dalle tinte forti e dalla debolissima struttura narrativa, basato su un eccellente soggetto e penalizzato da una maldestra esecuzione…



7 commenti:

  1. Ciao! Io non amo molto il genere horror quindi un film del genere credo che Netflix non oserebbe mai neppure propormelo facendomelo trovare nella Home xD però ammetto di essere incuriosita da Santa Clarita Diet!

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    1. Ahahaha ti capisco, Gaia! ;D
      "Santa Clarita Diet" è piuttosto carino e divertente, in realtà... un po' macabro, forse, ma i tre protagonisti sono davvero una forza della natura! ^____^

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  2. Ohps... neppure io mi dedico molto a questo genere... troppo fifona :-D

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    1. Ahahaha capisco, Angela! ;D
      Allora forse è meglio evitarlo con cura, tanto più che, secondo me, "Family Blood" non è poi neanche un titolo particolarmente straordinario...

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  3. Santa Clarita Diet è quel genere di telefilm che sula carta dovrebbe piacermi tantissimo, poi quando lo guardo anche no: non sono riuscita ad andare oltre il terzo episoio :(
    A questo Family Blood potrei dare una possibilità: sembra abbastanza innocuo da essere un buon horror da depilazione u_u

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    1. Io invece "Santa Clarita Diet" l'ho seguito tutto, ma su una cosa devo proprio darti ragione: quando ho sentito parlare per la prima volta del progetto, mi aspettavo veramente tanto, ma tanto di più da questa serie... Diciamo che, stando le cose come stanno, guarderò la terza stagione con piacere, ma di certo non mi sono ritrovata a esultare quando ho saputo che era stato rinnovato, ecco! XD
      Comunque sì, alla fine "Family Blood" potrebbe sicuramente essere definito come un innocuo film da depilazione... che buffo, non ci avevo mai pensato in questi termini, ehehehe! ;D

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  4. Io adoro sia il genere che Santa Clarita (mi manca Sheilaaaaaa) XD
    Questo titolo non l'ho ancora visto ma lo recupererò presto!

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