venerdì 26 ottobre 2018

Recensione: "La Mia Cosa Preferita Sono i Mostri - Libro Primo", di Emil Ferris



La Mia Cosa Preferita Sono i Mostri, Vol. 1


La Mia Cosa Preferita Sono i Mostri” è una graphic novel dell'illustratrice americana Emil Ferris. Vi assicuro che, mai come in questo caso, la definizione di “romanzo grafico” poteva rivelarsi più appropriata, dal momento che la mole del volume e le ampie porzioni di testo che corredano le illustrazioni sfidano apertamente la categoria del classico fumetto, per andare piuttosto a comporre un’opera differente, visionaria e straordinariamente toccante. Oltre all’estrema originalità della storia, occorre inoltre segnalare l’incredibile particolarità estetica di questo bellissimo “volumone”, dal momento che “La Mia Cosa Preferita Sono i Mostri” è stato disegnato interamente a penna, nel tipico stile di una ragazzina (per quanto incredibilmente dotata) che “scarabocchia” sui suoi quaderni di scuola.

La prima volta che sentii parlare di questo libro, fu in occasione dell'acquisizione dei suoi potenziali diritti cinematografici. Ricordo di aver dato un'occhiata alla sinossi e di aver subito pensato: "wow, questo sembra incredibile: devo assolutamente leggerlo!"
La trama si svolge sullo sfondo degli anni ‘60, in uno dei quartieri più sudici, pericolosi e infidi di Chicago.
È qui che cresce Karen, ragazzina sensibile ed eccentrica appassionata di riviste horror, film splatter e creature mostruose varie ed eventuali. La piccola vive assieme a sua madre, un'apprensiva super-cattolica vecchio stampo (ma sempre molto amorevole) e al fratello maggiore rubacuori Diego... La loro vita, già resa difficile da una precaria situazione finanziaria (per usare un eufemismo...), si complica il giorno in cui la polizia annuncia il ritrovamento del corpo straziato della loro vicina di casa Anka, una donna tedesca dalla psiche turbata e dal passato avvolto nel mistero.

Dal momento che Karen era molto affezionata a questa signora dallo sguardo malinconico - a cementare il loro legame, un vivo sentimento di solidarietà fra diversi, un'emozione quasi impossibile da tradurre in parole -, la piccola decide di farsi carico delle indagini e provare a capire cosa sia realmente successo ad Anka. Ciò che scoprirà la costringerà a mettere in discussione tutto ciò che credeva di sapere sul conto delle persone a lei più vicine, e a confrontarsi con una serie di demoni dalle fattezze molto più umane di quanto si sarebbe mai aspettata....

Non voglio anticiparvi nulla di più; l'unica cosa che avete bisogno di sapere è che “La Mia Cosa Preferita Sono i Mostri” non rappresenta tanto una storia dell'orrore (non nel senso canonico del termine, almeno...), quanto un libro profondamente triste, duro e quasi doloroso da leggere.
Le tematiche affrontate sono molto forti e attuali: povertà, razzismo, violenza contro le donne, prostituzione, omofobia, alcolismo... Il pensiero che una bambina così sensibile - che diamine, il pensiero che chiunque possa essere costretto a spendere la sua infanzia in un inferno del genere, tende a riempire costantemente di rabbia, sgomento e sconforto il cuore del lettore. Eppure, le meravigliose illustrazioni e i testi della Ferris riescono anche a trasmettere un fortissimo senso di vitalità, di coraggio, di speranza...
Karen, ad esempio, decide di fare ricorso alla sua straordinaria immaginazione per modificare l'immagine che gli altri hanno di lei e trasformarsi in un ''mostro'', una specie di orchetta zannuta e verdognola abbastanza forte da riuscire a difendersi da tutti quegli altri mostri (i bulli della scuola, il proprietario di casa gangster, gli istinti distruttivi di Diego, la malattia di sua madre...) che infestano la sua vita.
Facendo ricorso alla sua arte, al suo talento per il disegno, la piccola cerca in ogni modo di sottrarsi allo squallore della sua vita quotidiana, restituendo ai diseredati, agli sconfitti e ai persi di questo mondo tutta la dignità e il rispetto garantiti dalla sua sconfinata empatia e dal suo immancabile album di fogli a righe bianchi.

La storia di Anka, all'ombra del nazionalismo tedesco e delle atrocità che povertà, bigottismo e disperazione si trascinano inevitabilmente dietro, risulta, se possibile, ancora più tragica, sconvolgente e inquietante di quella della protagonista. Attraverso la sua odissea veniamo scagliati in un'epoca buia, fredda e solitaria; un posto in cui l'unica luce cui sia possibile appellarsi, per dirla alla Banana Yoshimoto, è forse proprio quella emanata da noi stessi. E per il personaggio di Anka, con tutta la sua gentilezza, il suo spirito spezzato, il suo indomabile  amore per la mitologia greca, non sembra che sia mai stato troppo difficile riuscire a generare tutta la luce e il calore necessario a riscaldare un quartiere intero… almeno finché le ombre, vecchie compagne di una vita, non hanno compiuto il fatidico passo avanti necessario a inghiottirla.

Insomma, nel caso in cui non si fosse capito, questo libro mi è piaciuto veramente un sacco… Speriamo che il secondo volume non tardi troppo ad arrivare, soprattutto dal momento che il finale di questo si conclude con un cliffhanger veramente tanto, tanto crudele!

In estrema sintesi: La dolceamara e ''orrifica'' storia di formazione di una giovane artista del ghetto, sensibile e straordinaria, sullo sfondo di un'America brutale e intollerante che non conosce il significato delle parole “vergogna”, “misericordia” o “redenzione”…




7 commenti:

  1. La copertina non mi è nuova, ma non avevo mai guardato di che cosa parlasse XD non sembra affatto male, quasi quasi me lo faccio mettere da parte in fumetteria :)

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    1. Secondo me, ne vale assolutamente la pena, Kate...
      Costa un po' (sui 29 euro o giù di lì, se non ricordo male), ma anche semplicemente da un punto di vista estetico, si tratta di un "volumone" veramente taaaaanto carino! *____*

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  2. Io come Katerina. Sempre incrociato su Instagram, senza mai soffermarmici. Ti ringrazio. :)

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    1. Grazie mille a te per aver letto la recensione, Mik! ^_____^
      Sono abbastanza sicura che potrebbe piacerti; e continuo a tenere le dita incrociate per la realizzazione di un eventuale film (mi pare fosse stato Sam Mendes ad acquistare i diritti), perché resto convinta del fatto che potrebbe venirne fuori un qualcosa di veramente spettacolare! :D

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Non so se sia proprio il mio genere, alcune cose che hai scritto nella recensione non mi hanno fatto impazzire (più che altro per il tipo di storia che racconta), ma ci farò comunque un pensierino, perché sembra molto interessante! E poi il titolo è favoloso! *_*

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    1. Sai che forse neppure io mi sarei buttata nella lettura, se avessi conosciuto in anticipo alcuni dei temi? XD Però alla fine ho fatto bene a lanciarmi alla cieca, perché, anche se in alcuni punti la storia si è rivelata un po' dura da digerire, nel complesso sono stata davvero contentissima di averla letta! *____*

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