"Un mondo diviso.
Un regno senza eredi.
Un antico nemico che sta per svegliarsi."
"La Casa di Berethnet ha regnato su Inys per un migliaio di anni. Ancora nubile, la Regina Sabran Nona deve riuscire a concepire un’erede per assicurare la continuazione della sua linea di sangue. Ma mentre la sovrana cerca di aggrapparsi alla propria indipendenza, una banda di assassini comincia ad avvicinarsi minacciosamente alla sua porta.
Ead Duryan è un’outsider a corte. Sebbene si sia convertita alla dottrina delle Sei Virtù e sia riuscita ad ascendere alla posizione di dama di compagnia della Regina, non potrà mai sentirsi veramente a casa a Inys. Eppure si reca al santuario ogni giorno, e tiene diligentemente d’occhio la Regina, proteggendola da qualsiasi magia proibita. Eppure neppure lei riuscirà a tenere Sabran alla larga dal pericolo a tempo indefinito. I draghi si stanno avvicinando alle terre di Inys per la prima volta da un tempo immemorabile, i conflitti fra l’Est e l’Ovest non sono mai stati così aspri, e una minaccia antica di secoli sta per tornare a esplodere in tutta la sua potenza… “
Dedichiamo oggi qualche riga di spazio alla recensione di “The Priory Of The Orange Tree”: un libro fantasy chiacchieratissimo e molto amato dal pubblico internazionale, che per me ha senz’altro rappresentato una delle letture più coinvolgenti, magiche e soddisfacenti di questa prima metà del 2019.
Della stessa autrice, la giovane scrittrice britannica Samantha Shannon, qualche tempo fa avevo già avuto occasione di leggere “La Stagione della Falce” (peraltro disponibile anche in italiano, su traduzione della casa editrice Salani); un urban fantasy dedicato al pubblico dei giovanissimi che, in realtà, non era riuscito ad esaltarmi in maniera particolare (se siete curiosi di scoprire perché, vi ricordo che potete trovare QUI la mia recensione completa).
Mi è bastato divorare i primissimi capitoli di “The Priory Of The Orange Tree” – un behemot di quasi 900 pagine – per capire che questa sua nuova fatica letteraria si sarebbe rivelata infinitamente più adatta alle esigenze del mio palato; un po’ perché il target di riferimento, stavolta, riesce a coinvolgere tranquillamente anche la fascia dei lettori adulti, e un po’ perché – a mio umile avviso – la Shannon in questi ultimi anni è riuscita a maturare in maniera davvero sorprendente, sia da un punto di vista stilistico che tematico.
La trama di questo avvincente “romanzone”, in ogni caso, ha un sapore molto classico e si inserisce felicemente all’interno di una collaudata tradizione. La narrazione multipla si basa sull’alternanza di quattro diversi punti di vista principali, e si sviluppa a partire da un canovaccio estremamente familiare: i nostri quattro protagonisti vengono trascinati – loro malgrado – all’interno di un conflitto millenario fra le forze del Bene e quelle del Male… Purtroppo per loro, cercare di stabilire quale fazione incarni esattamente la Luce, e quale l’Oscurità, si rivelerà ben presto assai più arduo del previsto, soprattutto considerando i titanici conflitti personali che legano i nostri problematici (anti-)eroi ad alcune figure cardine di questa epica battaglia.
Nonostante l’apparente semplicità di questa premessa, posso assicuravi che l’intreccio del romanzo si sviluppa secondo percorsi decisamente intriganti e intricati, e che l’inconfutabile modernità/umanità dei personaggi si rivela più che sufficiente a compensare l’apparente prevedibilità della trama. Senza contare il fatto che, secondo me, il certosino lavoro di world building compiuto dalla Thomas riuscirebbe anche da solo a riportare il sorriso sulle labbra del lettore più esigente e preparato…
E poi le pagine volano via in maniera sorprendente, senza concedere spazio a momenti di noia o confusione, supportate da un cast di personaggi in grado di catalizzare completamente l’attenzione di qualsiasi appassionato del genere. Magia, avventura, romanticismo, combattimenti all’arma bianca e colpi di scena a non finire… la Shannon stavolta si premura di non farci mancare assolutamente niente, e ricompensa abbondantemente la fiducia dei suoi lettori, delineando abilmente il complesso affresco di un mondo perennemente assillato dai demoni della violenza, del fanatismo e dal pregiudizio, e regalandoci alcune fra le più toccanti e convincenti storie d’amore e d’amicizia di cui ci sia capitata occasione di leggere nel contesto di un libro appartenente al sottogenere “epico”.
Più in generale, mi piacerebbe consigliare “The Priory of the Orange Tree” a chiunque abbia amato visceralmente “Il Signore degli Anelli”… ma non abbia potuto fare a meno di lamentare in cuor suo, durante la lettura, la scarsità di rilievo concessa ai suoi personaggi femminili. E probabilmente (dico: probabilmente…) dovreste buttare un’occhiata in questa direzione anche se, seguendo “Il Trono di Spade” alla tv, siete stati colti in più di un’occasione dall’inspiegabile desiderio di vedere interagire Daenerys e Missandei un tantino (parecchio) di più.
Chiaro, finora ho (deliberatamente) scelto di sorvolare sui difetti. “The Priory of the Orange Tree” è un libro che emoziona, commuove, mozza il fiato, conquista, spaventa, diverte… Ma non è impeccabile e, da un punto di vista tecnico, risente in modo pesante di un gravissimo squilibrio di fondo: da un certo punto in avanti, infatti, il ritmo del romanzo subisce una burrascosa impennata verso l’alto… come se l’autrice, svegliandosi una mattina, si fosse scoperta improvvisamente impaziente di arrivare allo scioglimento, e avesse deciso allora di mettersi a correre a perdifiato verso l’abito traguardo finale.
Niente di tutto questo ha influito sulla mia valutazione generale del libro, ma si tratta senz’altro di una caratteristica che ho riscontrato. Dal momento che non credo di essere stata l'unica, mi è sembrato giusto farlo presente! :)
L'hype per questo libro è stata una cosa strana: è iniziata che non me ne poteva importare di meno, è finita che è una delle nuove uscite che aspetto con più ansia... e per una volta lo prenderò in italiano, per premiare il tentativo di tradurre qualcosa di diverso da uno YA :D
RispondiEliminaDevo dire, però, che preferisco di gran lunga le recensioni come la tua, che parlano anche dei difetti, rispetto a quelle che lo esaltano e basta ^-^
Oh, wow... quindi uscirà anche in italiano? Sai che non lo sapevo?! Mi hai dato davvero una splendida notizia! *____*
EliminaSpero ti piacerà, Kate. Anch'io all'inizio avevo qualche dubbio, ma tempo di voltare qualche pagina, e sono finita completamente risucchiata dalla trama e dalla sontuosa ambientazione! ^____^
Io ho letto La stagione della falce, e l'ho amato. Quindi non vedo l'ora di leggere anche questo *_*
RispondiEliminaCredo che lo adorerai, Gaia! Giuro che la nostra Samantha ha fatto dei progressi da gigante, dai tempi del suo primo libro... Tant'è che adesso non vedo l'ora di scoprire quali saranno i suoi prossimi progetti! *___*
Eliminasono felice che ti sia piaciuto *_*
RispondiEliminaquando è uscito mi ha subito incuriosito tantissimo, ero quasi tentata di leggerlo in inglese, ma ti dirò, non me la sentivo di affrontare una lettura di questa portata in lingua. Sono felice quindi che la Mondadori abbia deciso di acquistarne i diritti! Senza ombra di dubbio uno dei libri che più attendo quest'anno :)
Sono stata contentissima anch'io di sentire che uscirà in italiano: secondo me è un libro che merita tantissimo, uno di quei (rari) romanzi fantasy che riescono a imprimersi nella memoria e nel cuore... Non vedo l'ora di entrare in libreria e vederlo lì in attesa sugli scaffali! ^_____^
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