lunedì 1 luglio 2019

Utada Hikaru - Laughter in the Dark (Netflix, 2019)




Lo scorso 26 giugno, Netflix ha deciso di tornare a combinarne finalmente una giusta: il nuovo concerto di Utada Hikaru, "Laughter in the Dark", è approdato ufficialmente in tutti i Paesi in cui il servizio è disponibile!

I videogiocatori più fedeli avranno senz'altro riconosciuto il nome di questa popolarissima - praticamente leggendaria - cantautrice giapponese: non credo proprio che sia possibile arrivare in fondo a una partita di "Kingdom Hearts" senza ritrovarsi a canticchiare almeno qualche nota di “Simple and Clean" ("Hikari") o "Sanctuary" ("Passion")!
In occasione dell'uscita del terzo capitolo del famoso gioco di casa Disney/Square Enix, la nostra Hikki ha invece scritto e interpretato "Face My Fears" e "Don't Think Twice", le canzoni che riescono, ancora una volta, a spalancare una porta dischiusa sul suggestivo mondo di Sora, Riku e compagni...

Il 2018, fra parentesi, ha coinciso anche con la cadenza del ventesimo anniversario dall'inizio della carriera di Utada. Per celebrare l'occasione, la cantante ha deciso di tornare a esibirsi dal vivo, a svariati anni di distanza dalla sua ultima prova sul palcoscenico.
"Laughter in the Dark": è questo il titolo del suo ultimo tour... un evento a cui ovviamente migliaia di fan si sono dimostrati immediatamente ansiosi di partecipare.
Impossibile non notare l'ondata di emozioni percepita da Utada e dal pubblico nel corso della sua esibizione. Un senso inconfondibile di tenerezza e nostalgia, stemprati dalla consueta dose di professionalità, passione e cura certosina dei dettagli.

Il tema del concerto, come probabilmente qualcuno di voi a questo punto avrà già indovinato, è stato preso a prestito dal famoso libro di Vladimir Nabokov "Una Risata nel Buio".  Come si premura di spiegarci la stessa cantautrice nel corso di un'eloquente intervista, la scelta è stata tutt'altro che casuale: a distanza di vent'anni dal giorno in cui, ancora liceale, il suo primo singolo venne lanciato sulle stazioni radio di tutta la nazione, l'artista sembra infatti avvertire la necessità di abbozzare un bilancio e lanciarsi all'inseguimento di un nuovo equilibrio, una chiave di violino in grado di permetterle di conciliare gli straordinari successi della sua vita artistica con una serie di vicissitudini personali al limite della tragedia e dello sconforto.
A volte soltanto trovando la forza di accettare le sfide che la vita ci pone davanti, magari azzardando una temeraria e onesta risata nel buio, possiamo riuscire a emergere dalle tenebre.

Le sensazioni che ho provato guardando (e soprattutto ascoltando) "Laughter in the Dark" mi suggeriscono che Utada sia riuscita finalmente a trovare un po' di tregua dalle sue incessanti battaglie contro quell'oscurità insidiosa e ammorbante; un male di vivere così sottile e capillare da risultare quasi - ma non proprio - impercettibile.
Il suo viso è ancora quello di una ragazzina. Ogni volta che sorride, riesci a intravedere l'ombra appena accennata di un'infanzia molto diversa dalla nostra. Eppure le parole “privilegiata" e "semplice" non sempre si accompagnano a vicenda.
Il peso di ogni singola vittoria sembra essersi scolpito profondamente nel suo sguardo; si riflette nel modo in cui tiene le spalle, nel tono franco e schietto con cui continua a rivolgersi al suo pubblico.
Una maturità che le permette di esercitare, tra l'altro, una sorta di rinnovato e amplificato controllo sulle sue (impressionanti) capacità vocali, e di regalarci un'inedita interpretazione di alcuni fra i suoi più intramontabili cavalli di battaglia ("First Love", "Automatic", "Sakura Drops", "Colors", "Goodbye Happiness", eccetera, eccetera).

E...
Che cosa posso aggiungere?
Se amate la buona musica, e avete un abbonamento a Netflix, credo proprio che dovreste approfittarne!
La cosa che ho sempre amato di più in questa artista è l'intensità sconfinata della passione e dell'energia che sembra in grado di riversare in tutto quello che fa.
Come se per lei la musica significasse tutto.
Come se non potesse esistere, sotto i riflettori di un qualunque palcoscenico, una sfida troppo grande da non poter essere raccolta - e brillantemente superata.
Come se dentro di sé fosse sempre stata consapevole del prezzo della fama - in fondo, chi meglio di una figlia d'arte poteva saperlo? - ma dopo una lunga e attenta riflessione avesse concluso che avere la possibilità di sviluppare il proprio potenziale vale comunque e sempre il sacrificio .
Perché in fondo, per lei cantare ormai potrebbe essersi trasformato in qualcosa di completamente diverso da un semplice "lavoro“.
Potrebbe benissimo essere una vocazione.




L'album più recente:





2 commenti:

  1. Ammetto di non conoscere niente di Utada Hikaru al di fuori di Kingdom Hearts, ma visto che con questo caldo non riesco a fare niente se non attaccarmi a Netflix, mi sa tanto che lo recupererò *^*

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    1. Come ti capisco... Anch'io sto patendo tantissimo il caldo. In pratico ogni giorno torno a casa da lavoro e mi barrico in casa fino alla mattina presto del giorno seguente! XD
      Spero tanto che il concerto possa piacere anche a te, allora! ^____^

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