Disponibile prossimamente anche in Italia!
Shades of Magic, Vol. 3
Potete acquistarlo in inglese QUI
“Londra sta per cadere, e regni rivali stanno
iniziando lentamente organizzarsi per accelerare il processo, mentre un’ondata
di oscurità implacabile imperversa nel cuore dell’Impero della dinastia Maresh.
Il fragile equilibrio fra natura e magia sconfinerà in un territorio molto
pericoloso; il che vuol dire che eroi e nemici si ritroveranno costretti a
combattere sullo stesso fronte, pur di riuscire a fermare l’inarrestabile
avanzata del Re Ombra, sempre più affamato di potere…”
“A
Conjuring of Light” è il terzo libro della trilogia “Shades
of Magic” di V E Schwab. Dovrebbe
arrivare nelle librerie di tutta Italia a partire dall'inizio del prossimo
anno; qualcosa mi dice però che alla Newton
provvederanno a cambiare il titolo in qualcosa di oscenamente vago e
improbabile; una parola a casaccio in
inglese che quasi sicuramente non avrà proprio nulla a che spartire con il
titolo originale.
E... Bè, a
conti fatti purtroppo non posso affermare di aver amato questa serie in modo
particolare. Certo, le premesse erano tutte lì sul tavolo, e di sicuro il primo
volume, “Magic”, era riuscito a impressionarmi in maniera più che
positiva... Ma temo che, con lo scorrere della pagine, la Schwab abbia
cominciato a perdersi per strada grandi stralci della mia attenzione.
Trovo
comunque che “A Conjuring Of Light” sia
un romanzo infinitamente più soddisfacente e avvincente di “A
Gathering of Shadows” (“Legend”),
che in pratica per me ha rappresentato un'infinita collezione di filler e inutilissimi momenti fan-service
impaginati e rilegati in volume con tanto di sovraccoperta.
La trama di questo terzo volume riprende
esattamente dal punto in cui gli eventi si erano interrotti al termine del
libro precedente, con Kell e Rhy nei guai a causa dei piani contorti
di Holland e Lila e Alucard
scaraventati nel caos più totale.
Potrei
citare facilmente porzioni ed elementi di “A
Conjuring of Light” che mi sono ritrovata ad apprezzare, ma ragazzi: il
modo frettoloso e banale in cui la Schwab ha deciso di risolvere questa crisi iniziale non rientra sicuramente
fra questi! Senza fare spoiler, mi limiterò a dire che non approvo (né trovo
divertente in alcun modo) il patetico complesso
di avversione/rivalità che Lila Bard, creatura (fortunatamente) unica nel suo
genere, nutre nei confronti di qualsiasi altro essere umano di sesso femminile
esistente nei quattro mondi paralleli elencati.
Per me c'è
qualcosa di patologico nel modo in cui Lila
Bard continua a relazionarsi con le donne che incrociano per sbaglio il suo
cammino, e qualcosa di ancora più strampalato nel modo in cui la Schwab tende a
liquidare via i suddetti personaggi dal Grande Libro della sua Trama (vale a
dire schiacciandole senza motivo, ammazzandole per il puro gusto di glorificare
le emozioni dei personaggi maschili, o al più rivelando in un gran fluire di
lustrini la loro vera natura "infida e bastarda").
Non so: in
rete ultimamente si fa tutto questo gran parlare di come la Schwab sia
un'enorme sostenitrice del concetto di "inclusività", e di come abbia recentemente dichiarato che persino
Lila Bard potrebbe in realtà essere "segretamente queer” (riconoscendosi
in un'identità di tipo non binario).
Ma ogni
volta che leggo i suoi libri, la sensazione che ne derivo non è esattamente di
supporto nei confronti della comunità LGTB. Diciamo che mi sembra piuttosto di
riconoscere nei suoi frequenti riferimenti a scene di sesso fra uomini più che
un altro un plateale e goffo
ammiccamento alle fan eterosessuali
della narrativa romantica m/m....
Che non leggono esattamente quel genere di libro perché trovano gli uomini
queer particolarmente interessanti dal punto di vista psicologico, per quel poco che ne capisco io! XD
Okay:
divagazioni a parte, vi confesserò che le mie parti preferite di “A Conjuring of Light” hanno avuto
soprattutto a che fare con i capitoli di Alucard e Holland. L'umorismo del primo e l'incrollabile fermezza del secondo (suppongo che
potremmo quasi descriverlo come una sorta di personaggio-Loki, sebbene serioso
e vagamente caustico...) mi hanno aiutato a ritrovare una certa fede nelle
capacità della Schwab.
E che si
tratti di un'abile narratrice, in realtà non intendo certo metterlo in dubbio:
le parti relative al viaggio in mare
ad esempio mi sono sembrate molto divertenti, supportate da ottimi dialoghi e
dal grande livello di alchimia instaurata fra i personaggi coinvolti.
Ma l'intreccio nel suo complesso, a mio
umile avviso, risulta frammentario e sfilacciato, ancora una volta costellato
di ripetizioni e flashback (Dio mio, quanto odio i flashback!) che non aggiungono assolutamente nulla al resto della
narrazione.
Il villain non mi è parso degno di
attenzione (in pratica, è il solito pupazzone sogghignante intenzionato a dominare
il mondo); la storia d'amore fra i
due personaggi principale appare forzata e fuori contesto; e il finale, ben lungi dal piombarmi addosso
come una tempesta di sorprese e colpi di scena, per me si è rivelato al più
l'equivalente di una debole pioggerellina di fine estate.
È stata
soprattutto la componente
"statica" di questi ultimi due romanzi a frustrarmi, in ogni
caso. La Schwab ama porre i suoi personaggi in varie situazioni di tensione o
di pericolo, che poi tendono a protrarsi per decine e decine di pagine,
soltanto per poi "segregare" noi lettori in uno spazietto
claustrofobico in fondo alla mente dei vari protagonisti: a volte mi è sembrato
di riuscire a intravedere la sagoma nebulosa di tutto un vasto mondo in attesa là fuori (anzi, quattro.. .), ma quasi sempre
ho avuto l'impressione che si trattasse di deboli eco, di proiezioni e fantasmi
impazziti intenti a vagolare senza meta in fondo alla mente dei personaggi,
perennemente ossessionati dalle rispettive tendenze narcisiste e dalle stesse
quattro o cinque domande esistenziali trite e ritrite.
Tutto questo si è
tradotto per me in un abnorme spreco dell'ambientazione e delle
fantastiche premesse iniziali alla base di “Magic”... Ma tenete conto che si
tratta senz'altro di un parere soggettivo, peraltro influenzato dal fatto che
non sono mai riuscita a legarmi più di tanto a nessuno dei personaggi.
Se per voi
le cose stanno diversamente, sappiate invece che con “A Conjuring of Light” andrete sul sicuro: la lettura vi scorrerà
via in un battibaleno, e probabilmente a un certo punto vi ritroverete perfino
a versare una lacrimuccia o due...
PS: non so se l’avete già sentito, ma sembra che nel corso
delle ultime ore si sia sbloccato qualcosina dal punto di vista dell’adattamento televisivo della serie…
A quanto pare Derek Kolstad, già
sceneggiatore del film “John Wick”,
sarà lo showrunner ufficiale del telefilm ispirato a “A Darker Shade of Magic”!
Giudizio personale:
6.0/10
I libri di Victoria Schwab in italiano:
La Schwab è un'autrice che vorrei conoscere meglio... appena ne ho la possibilità credo proprio che prenderò Evil *^*
RispondiElimina"Evil" interessa molto anche a me - anche perché si dice in giro che sia il libro dai toni più dark e adulti che l'autrice abbia scritto fino a questo momento! Speriamo bene! *____*
Eliminacapisco benissimo il tuo pensierino. Ho letto i primi due volumi e tutto sommato li trovo carini, ma ho avuto anch'io spesso la sensazione di idea sprecata perché con un'ambientazione del genere le possibilità erano infinite. Per fortuna ha deciso di scrivere una trilogia prequel... sperando che questa volta lei colga la palla al balzo.
RispondiEliminaComunque Hollad è tra i personaggi più riusciti, ma in generale l'autrice è brava con i villain. Peccato che poi non riesce a sfruttarli *Coff coff* questo canto selvaggio *coff coff*
Confermo, anche per me Holland è stato uno dei personaggi migliori! ^^
EliminaMi hai appena fatto tornare in mente che dovrei leggere "Questo canto selvaggio": ce l'ho sul Kindle da una vita, ma poi fra una cosa e l'altra non sono mai riuscita a iniziarlo...
Speriamo bene, per quanto riguarda i prossimi libri! Confesso che mi piacerebbe leggerli, perché credo che la Schwab abbia effettivamente un qualcosa di speciale... Al tempo stesso, però, credo di essere anche un po' intimorita dalla sua strana inclinazione di inguaribile "sciupa-occasioni"! XD
Ciaoooooo! Ero super emozionata per questo libro, non vedevo l’ora di averlo tra le mani e poi divorarlo… E invece ne sono rimasta parecchio delusa (qui la mia recensione). Non ci ho trovato niente di speciale: una struttura narrativa piuttosto banale, un lieto fine abbastanza scontato - non senza lutti, ma scontato - e in generale una storia abbastanza piatta. Uniche due note positive la scrittura e le ship (tutte e due meravigliose *^*), per quanto mi riguarda. Concordo a pieno nell'apprezzare il personaggio di Holland, anche a me ha impressionato molto favorevolmente.
RispondiEliminaIn generale comunque ne sono rimasta delusissima ç.ç. Va be’, capita, spero di rifarmi con il prossimo libro della Schwab!
Un abbraccio, Rainy
Posso solo concordare con la tua recensione in tutto e per tutto, Vero Ale: non posso considerarmi una fan di questa serie, e il "lieto fine" si è rivelato senz'altro eccessivamente zuccherino e banale per i miei gusti...
EliminaL'autrice, d'altro canto, continua a suscitarmi buone sensazioni e parecchia simpatia: speriamo davvero che i prossimi romanzi siano migliori! :)
Un abbraccio anche a te! <3