“I libri sono come lettere in bottiglia,
gettate fra le onde del tempo, da una persona che sta cercando di salvare il mondo a un’altra.”
Disponibile prossimamente anche in Italia!
Potete acquistarlo in inglese QUI
“Due viaggiatrici nel tempo, agenti
provenienti da due opposti futuri in contrasto, operano alacremente attraverso
il passato… fino a quando non cominciano a scambiarsi lettere – e a innamorarsi
– in questo elettrizzante e romantico libro scritto dai pluri-premiati autori
Max Gladstone e Amal-El Mohtar.
In mezzo alle ceneri di un mondo
morente, un’agente del Comandante trova una lettera. C’è scritto su: “Bruciala
prima di leggerla.”
Comincia così un’improbabile
corrispondenza fra agenti rivali, finora intenzionate ad assicurare il più
vantaggioso futuro possibile per le loro organizzazioni. Eppure a poco a poco,
ciò che era iniziato come una provocazione, una vanteria da campo di battaglia,
sta per trasformarsi in qualcosa di più. Qualcosa di epico. Qualcosa di
romantico. Qualcosa che potrebbe cambiare sia il passato che il futuro.”
“This
is How You Lose the Time War”, di Max
Gladstone e Amal El-Mohtar, è al
tempo stesso un libro di fantascienza
e una delicata, complicata, strambissima storia
d’amore fra due spie intergalattiche
perennemente a spasso nel tempo.
La notizia
del suo imminente arrivo in Italia
mi ha sorpreso non poco; ma ovviamente si tratta di un colpo di scena tutto
positivo (architettato ancora una volta da quei geniacci della Mondadori…)
perché secondo me questo romanzo merita tutta l’attenzione che sarà in grado di
guadagnarsi!
Dopo aver
letto “Empress of Forever”, affascinate e intricata space opera dai risvolti cyberpunk recensita qui sul blog un paio
di mesi fa, ero abbastanza decisa a non leggere altro di Gladstone; non fosse
altro che perché ho scoperto che il suo stile a volte tende a risultarmi un po’
troppo “cervellotico” e intricato, oltre che a causarmi qualche attimo di
frustrazione esistenziale e non pochi mal di testa. Ma la trama di “This is How You
Lose the Time War” mi intrigava troppo… e poi, voglio dire, ormai mi
conoscete bene: quando mai avrei potuto lasciarmi sfuggire l’opportunità di
leggere un libro sci-fi incentrato
sull’amore impossibile fra due donne che lavorano per due agenzie super-segrete
rivali nel contesto di una sterminata guerra
spaziale che si protrae da generazioni e generazioni? XD
Ho fatto
bene a non desistere, perché in realtà la lettura di questo libricino, frutto
della collaborazione fra Gladstone e la poetessa
canadese Amal El-Mohtar, è riuscito contro ogni aspettativa a trasmettermi
una marea di emozioni positive:
speranza, gioia, ottimismo, un senso di travolgente tenerezza nei confronti del
genere umano e delle sue folli idiosincrasie… Vale a dire un intero oceano di
emozioni di cui, in questo periodo particolare della mia vita, cominciavo ad
avvertire disperatamente il bisogno.
Sì, perché
bisogna senz’altro sottolineare come “This
is How You Lose the Time War” sia prima di tutto un libro sul valore della Resistenza; una storia che
inneggia al coraggio nascosto da qualche parte in fondo al cuore di ognuno di
noi, e che cerca di spronarci a dare il meglio e a tenere duro per il bene
delle persone che amiamo, perfino quando tutto intorno a noi il resto dell’universo
sembra deciso a complottare per avvolgerci in un sudario di oscurità e
disperazione impenetrabile.
Trovo che le lettere di Red e Blue, le due
protagoniste del romanzo, rappresentino la parte più evocativa e significativa
del romanzo; sinceramente credo di essermi commossa in almeno due o tre
occasioni, e da un punto di vista puramente emotivo il linguaggio lirico e delicato dei due autori è riuscito a
conquistarmi e a travolgermi completamente.
Per farvi un
esempio, riporterò qui due delle mie citazioni
preferite a proposito dell’amicizia
(e di quello che si prova quando essa viene a mancare):
“I have observed friendships as one
observes high holy days: breathtakingly short, whirlwinds of intimate behavior,
frenzied carousing, the sharing of food, of wine, of honey. Compressed, always,
and gone as soon as they come.”, scrive a un certo punto Blue.
E subito
dopo:
“Hunger, Red—to sate a hunger or to
stoke it, to feel hunger as a furnace, to trace its edges like teeth—is this a
thing you, singly, know? Have you ever had a hunger that whetted itself on what
you fed it, sharpened so keen and bright that it might split you open, break a
new thing out? Sometimes I think that’s what I have instead of friends.”
Spero con
tutto il cuore che la traduzione
riesca a conservare la bellezza e la purezza di questi passaggi, perché mai come nel caso di “This is How You Lose the Time War”, la
scelta delle parole e la disposizione del loro ordine all’interno del paragrafo
arriva ad assumere un valore intrinseco e particolare.
In ultima
analisi, credo che consiglierei le lettura di “This is How You Lose the Time War” a chiunque stia attraversando un
periodo di scoraggiamento (vale a dire quasi tutti, credo, di questi tempi…) e
avverta l’esigenza di “ricaricare un po’ le pile”; a chiunque abbia sognato,
anche solo per un momento, di potersi innamorare
dell’anima di qualcuno prima ancora
di poggiare lo sguardo sul suo corpo, e di lottare contro il corso del destino
con tutte le forze e fino allo stremo, soltanto per potersi assicurare che
quella persona continui a esistere e a risplendere nella galassia come un faro
pronto a ispirare grandi cambiamenti, e la luce immortale di una rivoluzione spirituale che davvero non
conosce spazio, né tempo, né confini.
Giudizio personale:
8.5/10
Il titolo mi aveva già conquistata, ma dopo la recensione non posso che inserirlo nella mia sempre più infinita WL :D
RispondiEliminaIl titolo ha un suono veramente stupendo, dico bene? Speriamo che lo lascino invariato anche in italiano! ;D
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