Disponibile in inglese
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"In un mondo in rovina, completamente devastato, in cui la terra è stata avvelenata e creature da incubo popolano il paesaggio...
Una donna terrorizzata, tradita dalla sua gente, viene venduta per pagare i debiti del suo villaggio ed è costretta a lottare per sopravvivere nel mondo degli spiriti.
Quando l'erudita mancata Yen viene venduta a Vu Con, una degli ultimi draghi mutaforma rimasti sulla terra, la ragazza si aspetta di essere uccisa o quanto meno torturata, non fosse altro che per garantire a Vu Con una fonte di intrattenimento.
Invece Vu Con ha un compito per lei: Yen diventerà l'istruttrice personale dei suoi due figli.
Porta quindi Yen con sé nella sua residenza, una sorta di vertiginoso palazzo-prigione in cui ogni soglia potrebbe potenzialmente condurre incontro alla morte.
Vu Con sembra severa e implacabile, ma con il passare dei giorni, Yen comincia a vedere delle altre qualità in lei, un lato generoso e gentile, e a sentirsi attratta dal drago in maniera inspiegabile.
Eppure alla fine Yen sarà costretta a compiere una scelta tremenda: cercare di capire dove risiede veramente la sua felicità... e cercare di stabilire se una cosa del genere riuscirà a sopravvivere alla sconvolgente rivelazione degli oscuri segreti custoditi da Vu Con."
"In the Vanishers' Palace" è un romanzo breve, di genere romantico/distopico, scritto dall'acclamata autrice Aliette de Bodard.
Si tratta di un intenso ed esplicito retelling della fiaba de "La Bella e la Bestia", riletta in chiave queer e integrata da una serie di affascinanti elementi tratti dalla mitologia vietnamita.
Ho dei trascorsi un po' particolari con questo libro. Nel senso che ho iniziato a leggerlo nel periodo sbagliato e l'ho accantonato dopo aver letto appena una ventina di pagine. L'ho ricominciato daccapo un paio di mesi più tardi, e... non saprei bene come spiegarlo, ma, tempo di finire un capitolo, e già avevo capito di essermene perdutamente innamorata!
La Bodard, sia messo agli atti, scrive in una maniera assolutamente divina. Il suo stile squisito, sensuale e "misterioso" riuscirebbe a trasformare il canovaccio più banale in una storia d'avventura, passioni e tragedie a dir poco impossibile da dimenticare.
Conosco soltanto due autrici in grado di rivaleggiare con lei, da questo punto di vista: una è Laini Taylor (nome abbastanza noto al grande pubblico italiano da non aver bisogno di presentazioni), e l'altra è la giovanissima (nonché, purtroppo, sottovalutatissima...) K. Arsenault Rivera, autrice nell'incantevole trilogia "Their Bright Ascendency".
E...
Be', "In The Vanishers' Palace", tecnicamente parlando, è un libro fantasy a tema sentimentale. Il legame, tenero e inusuale, che comincia timidamente a svilupparsi fra la protagonista, la sensibile ma pragmatica maestra di scuola Yen, e Vu Con, questa regale e autoritaria "dragonessa" madre di due gemelli, rappresenta senz'altro il delicato nucleo emotivo della narrazione.
Ma se dovessi citarvi così, sull'unghia, i due elementi che ho apprezzato di più durante la lettura, mi ritroverei senz'altro a rispondere, senza alcuna ombra di esitazione: l'ambientazione e il sistema magico.
La dolente, brutale e fin troppo credibile decadenza della prima, mescolata all'inconcepibile, brillante e tortuosa originalità del secondo, riescono secondo me a trasformare "In The Vanishers' Palace" in una piccola gemma da non lasciarsi scappare.
Certo: se azione, inseguimenti e combattimenti sono il vostro pane quotidiano, probabilmente non riuscirete a restare ammaliati dalle delicate sfumature della trama, o a lasciarvi irretire dalla suggestiva e mefistofelica atmosfera.
Forse.
Eppure una particina di me continua a sospettare che "In the Vanishers' Palace" potrebbe avere una sorpresina o due in serbo anche per voi! ;D
Giudizio personale:
8.5/10
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