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Vi è mai capitato di leggere un libro che non sapevate di
aver cercato in lungo e in largo, senza mai trovarlo? Una storia, una voce narrante e uno stile talmente
adatti a voi, alle vostre esigenze e al vostro modo personale di sentire la vita, da
riuscire a restituirvi una tonificante boccata d'aria nonostante i grami temi trattati e le sanguinose atmosfere
da grand
guignol reinterpretato alla Quentin
Tarantino?
Per me "Bunny"
è stato questo: il romanzo giusto, arrivato fra le mie mani con un tempismo
impeccabile. Un horror che è anche un
commentario satirico, un campionario
di tragicomiche esperienze (dis-)umane. Una trama che riesce a farti drizzare i capelli e a causarti un
diabolico attacco di ridarella nei momenti più oltraggiosi, più assurdi e follemente
grotteschi. Un finale che ti spinge
a riflettere e a contrarre i pugni; che ti fa sospirare e infuriare e che a un
certo punto ti spezza anche un po' il cuore, perché, seriamente... Chi di noi
non è stato un po' Samantha, almeno
una volta? A me ormai sembra quasi di intravedere il suo riflesso nello
specchio...
Il punto è che il rapporto contradditorio fra arte e follia,
immaginazione e realtà, istruzione e creatività, emarginazione e istinto del
branco, assume un'importanza fondamentale all'interno dell'intreccio di “Bunny” e ne trasfigura completamente il
significato, trascendendo di gran lunga quello letterale.
Il libro di Mona Awad
è infarcito di allegorie e linguaggio simbolico; al tempo stesso,
il suo stile è esplicito, sboccato, crudo, onesto, talmente tagliente da farti
sentire il sapore del suo sangue riversato sopra le pagine.
Il tutto a vantaggio di un effetto stridente, schizofrenico, metropolitano, fin troppo
autentico.
Non una melodia armonica, né una sinfonia strumentale, bensì un rigurgito rap di oscenità bestemmiate
accompagnato da pugni sollevati in aria e pulsanti percussioni cadenzate. Un ritmo che sotto sotto riconosciamo,
perché in fondo è lo stesso che scandisce la nostra vita di uomini e donne
moderni. Da una parte obiettivi accademici, vacanze high cost, emoji sul cellulare e mini cupcake ricoperti di glassa
da spiluccare con cura. Dall'altra una fame isterica, una smania di terra sotto
le unghie e pioggia nei capelli, di sale negli occhi e polpa sotto i denti.
Una bramosia di cose reali che toglie il fiato e a poco
a poco dilania, corrompe, trasforma, svuota la mente, distrugge l’anima.
"Bunny"
è un libro che ha una voce, uno spirito e una grinta che il novantanove per
cento delle persone che incontrerete nella vostra vita potrà soltanto sognarsi.
È un'allucinazione morbosa, un sogno lucido,
una creatura dei boschi, il famiglio di una strega che si rifiuterà sempre di
essere domato. È una pernacchia alle istituzioni, è un inno alla creatività
personale, è il canto del cigno di una mente alla deriva, repressa, stanca,
umiliata, corrosa dal peso di una realtà che tende a farsi di giorno in giorno più brutta, mortificante e sgraziata. È un
libro diverso da qualsiasi altra cosa io abbia letto prima.
Un'esperienza catartica di questo calibro non mi era più
capitata dai tempi dello struggente "The Drowning Girl" di Caitlin R. Kiernan (un altro romanzo a cavallo fra horror e new weird che vi consiglio assolutamente di recuperare, nel caso in
cui abbiate già finito e apprezzato "Bunny").
Una gragnuola di colpi sotto la cintura e stilettate nel
fianco che centrano perfettamente nel segno e non risparmiano niente, nessuno;
neanche la protagonista, neanche i suoi affetti più cari, neanche la loro
autrice.
Neanche noi.
Giudizio personale:
9.0/10
Da un lato non sembra per niente male, dall'altro mi pare un po' troppo sperimentale per i miei gusti @_@
RispondiEliminaCmq, se parliamo di libri trovati senza sapere che li stavamo cercando, per me ai tempi fu American Gods :D
"American Gods" è un libro grandioso: per vari motivi, non sono riuscita ad apprezzarlo fino in fondo (le frequenti digressioni nei romanzi tendono a stordirmi), ma da un punto di vista oggettivo... wow! Non si può fare altro che rimanere strabiliati dall'estro di Gaiman! *____*
EliminaStrano e conturbante. Piaciuto tantissimo.
RispondiEliminaVerissimo! *____*
EliminaSono felice che sia piaciuto anche a te! :D