The Locked Tomb, Vol. 2
Potete acquistarlo QUI in italiano
“Harrowhark la Nona, ultima negromante della sua Casa, è stata reclutata dall’Imperatore per combattere una guerra impossibile. Costretta a lavorare fianco a fianco con una detestata rivale, Harrow deve perfezionare le sue abilità e diventare un angelo della non-morte... ma la sua salute si sta deteriorando, la sua spada le dà la nausea, e perfino la sua mente sta cominciando a tradirla. Sigillata nel gotico splendore del Mithraeum dell’Imperatore con tre insegnanti ostili, infestata dal fantasma folle di un pianeta assassinato, Harrow dovrà confrontarsi con due scomode domande: qualcuno sta forse cercando di ucciderla? E nel caso in cui ci riuscisse... l’universo sarebbe forse più al sicuro?”
“Harrow la Nona” è il mio libro
preferito del 2020. L’anno non è
finito, per cui suppongo che la situazione potrebbe ancora cambiare; eppure, in
qualche modo, dubito che riuscirò a trovare un romanzo capace di superare
quello di Tamsyn Muir, un’autrice perfettamente
in grado di mandare in pappa le mie facoltà cognitive (nel migliore dei
sensi possibili) e di rovesciarmi addosso una furiosa scarica di emozioni.
Parlare di “Harrow la Nona” senza spoilerare il finale di “Gideon la Nona” è quasi impossibile, ma farò del mio meglio, considerando che la traduzione italiana a opera della Mondadori (“Gideon la Nona”) non dovrebbe tardare ad arrivare sugli scaffali delle nostre librerie.
Mi limiterò pertanto a elencarvi i 10 motivi per cui la lettura di questo sequel mi ha elettrizzato, spingendosi al punto da farmi prendere in seria considerazione l’idea di arrampicarmi in cima a un tetto a proclamare ufficialmente il mio amore immortale nei confronti di questa serie e dei suoi meravigliosi personaggi! *___*
1. L’assurda (e pienamente soddisfacente) tortuosità dell’intreccio
“Harrow la Nona” è uno di quei rarissimi libri fantasy in cui niente – ma assolutamente nulla – è come sembra e tutto quello che il lettore credeva di sapere all’inizio viene ribaltato di continuo in uno spietato gioco a incastro di millimetrica precisione chirurgica. Per i due terzi del libro la trama resta un enigma; per il lettore la sfida a raccogliere i numerosi (e criptici) indizi disseminati fra le pagine rappresenta contemporaneamente una delizia e una forma di elaborata tortura psicologica. Bisogna fidarsi dell’assurdo ingegno di Tamsyn Muir per arrivare in fondo senza gettare la spugna; io l’ho fatto senza esitare (basta leggere due righe di “Gideon la Nona” per sapere che questa ragazza ha un QI da record e una passione viscerale per il mondo della speculative fiction...), e ovviamente alla fine sono stata abbondantemente ricompensata.
2. La protagonista
La verità è che, per quanto Gideon possa risultare irresistibile e divertente sotto alcuni punti di vista, Harrow è sempre stato il mio personaggio preferito della trilogia “The Locked Tomb”. In questo libro, seguiamo il suo punto di vista privilegiato per i due terzi della narrazione, e naturalmente la cosa mi ha riempito di entusiasmo. Anche perché la Harrow con cui abbiamo a che fare in questo secondo romanzo risulta in qualche modo profondamente diversa dalla negromante compita e perfettamente padrona di sé che avevamo imparato a conoscere in “Gideon la Nona”. Harrow qui è sempre infelice, sempre vestita di nero da capo a piedi, cupa e melodrammatica nella sua sepolcrale aura di tragedia incompiuta, ma fin dalle primissime pagine di questo sequel appare evidente che qualcosa è cambiato... La sua mente sembra danneggiata e il suo potere viene continuatamente messo in ridicolo da quelli che dovrebbero essere i suoi pari. Il fatto che Harrow sia uno dei narratori più inaffidabili di cui abbiate mai sentito parlare non fa altro che rimescolare continuamente le carte in tavola e spingervi a desiderare di poter in qualche modo “craccare” la sua testa per riuscire a scoprire finalmente cosa diavolo stia succedendo...
3. L’ambientazione
Anche da questo punto di vista, la Muir si rifiuta di sottovalutare l’intelligenza e la soglia d’attenzione dei suoi lettori. L’universo in cui si svolge la trilogia è vasto e complicato, una perfetta commistione fra fantasy e sci-fi... ma sarete voi a dover ricomporre lo scenario, unendo un tassello dopo l’altro per riuscire a ricreare il quadro (da un punto di vista politico, religioso, mitologico eccetera). L’autrice non vi servirà mai alcuna informazione su un piatto d’argento; proprio per questo, a volte potrebbe risultare un po’ complicato (nonché enormemente stimolante) riuscire a seguire la trama in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Vi dico solo che programmo di rileggere “Harrow la Nona” quanto prima (e voi lo sapete: io non rileggo quasi mai...); nel frattempo, ho trovato piuttosto utile consultare le informazioni contenute in QUESTA pagina.
4. I “tropes”
“Harrow la Nona” è il frutto dell’estro creativo di un’autrice che non si è mai fatta scrupolo di nascondere il proprio amore per il mondo del pulp e delle fanfiction, per cui forse non vi sorprenderà sapere che anche questo libro è infarcito di temi e stratagemmi letterari ricorrenti. Il più famoso all’interno di “Gideon” era il celebre “enemy-to-lovers” (uno dei miei preferiti), ma state pur sicuri che da questo punto di vista la Muir si è assicurata di non farci mancare niente... Anzi! XD
5. Il romance
I fan della ship più “canon” e consolidata potrebbero sentirsi un po’ frustrati leggendo l’inizio di “Harrow la Nona”... ma non scoraggiatevi! Anche quando comincerete a subodorare la creazione di un certo triangolo (anzi, no: un quadrilatero... il Corpo della tipa nella Tomba varrà qualcosa da questo punto di vista, secondo voi?), continuate a leggere e non lasciatevi fuorviare troppo da scene tipo la fatidica ricostruzione del braccio di Ianthe. Se ci riuscite. Non è che potrei biasimarvi troppo, se così non fosse... XD
6. Ianthe Tridentarius
In una recente intervista, Tamsyn Muir ha definito Ianthe come la sua versione “femminile e lesbica” di Draco Malfoy. Da un punto di vista meramente accademico, direi che la descrizione calza a pennello... solo che in realtà Ianthe è molto oh-così-tanto-più-di-questo! Tanto per cominciare, ha delle battute fuori dal mondo e l’astuzia di una vecchia volpe... e poi è ambigua (ma sul serio!), spregevole, divertente, sadica, irrestibile... Se non avessi già regalato il mio cuore a Harrow, credo proprio che avrei permesso a Ianthe di farlo a pezzettini in qualsiasi momento, ecco! *____*
7. I dialoghi
“I could protect you, if you’d only ask me to,” said Ianthe the First. A tepid trickle of sweat ran down your ribs. “I would rather have my tendons peeled from my body, one by one, and flossed to shreds over my broken bones,” you said. “I would rather be flayed alive and wrapped in salt. I would rather have my own digestive acid dripped into my eyes.” “So what I’m hearing is … maybe,” said Ianthe. “Help me out here. Don’t be coy.”
Non ho altro da aggiungere, Vostro Onore...
8. Le tematiche
Nonostante le tonalità ironiche, graffianti e condite di umorismo al vetriolo della narrazione, “Harrow la Nona” affonda gli artigli al cuore di un nucleo di tematiche attualissime e, in alcuni casi, spaventosamente universali. Malattia mentale, lutto, colonialismo... Non lasciatevi distrarre dalla geniale stravaganza della premessa (“negromanti queer nello spazio! Yeah!”) e cominciate a leggere questa serie, se ancora non l’avete fatto. Ma tipo... adesso!
9. La catarsi
Il senso di rivelazione che vi coglierà a fine lettura vi lascerà a bocca aperta, facendovi desiderare di ricominciare la lettura seduta stante. Seconda persona singolare, terza persona, presente, passato, mondi alternativi... Prima o poi ogni elemento andrà a occupare il suo inevitabile collocamento nel puzzle generale (un apparente caos a base di assurdità e nonsense), e fidatevi di me: nel momento in cui accadrà, sarà un’epifania...
10. L’epilogo
Personalmente non ci ho capito una mazza. Eppure ho cominciato a tenere il conto sul calendario dei lunghi e tristi mesi che ancora mi separano dalla lettura di “Alecto la Nona”: perché sospetto che ne vedremo delle belle, ma soprattutto perché adesso ho bisogno di sapere come diavolo continua questa storia... anche perché provare a fare previsioni al riguardo sarebbe impossibile. Forse addirittura ridicolo! *____*
Ciao Sophie! Mi hai incuriosita davvero tanto! Se dici che è il tuo libro preferito del 2020, dovrò assolutamente recuperarlo quando uscirà per la Oscar Vault! :)
RispondiEliminaTe lo consiglio assolutamente, Sara! Si tratta di una serie fantastica... e le copertine sono una favola, altro elemento che ovviamente non guasta mai, ehehe! ;D
EliminaAppena finito di leggere, meraviglioso! La mia saga fantasy preferita assieme a Mistborn. Ho iniziato a leggere l'estratto della Nona (la prima parte di Alecto) ma l'inglese è troppo ostico per cui mi sono arresa. È spettacolare questa autrice e il fatto che sia al suo primo libro è davvero sorprendente. È necessario prendere appunti mentre si legge... Fantastico!
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