Potete vederla QUI
“Them" è una serie
tv horror antologica, disponibile sul servizio streaming Amazon Prime Video.
L'ho trovata magnifica
sotto alcuni punti di vista ed eccessivamente grottesca in altri; troppo presa dal suo parossismo di furia ideologica per badare
adeguatamente alla propria struttura narrativa, e genuinamente terrificante dall'inizio alla fine.
Gli orrori dei
sobborghi, testimoniati e sperimentati da una famiglia di colore americana degli anni Quaranta.
Dall'entroterra, gli Emory
si trasferiscono in California e
comprano casa in un quartiere di bianchi,
una nidiata di serpi razziste che
non concederà ai malcapitati un solo attimo di respiro. A complicare le cose, un'antica maledizione che grava sul
vicinato da generazioni; l'eco di un peccato
biblico che metterà a dura prova la sanità mentale di Henry (Ashley Thomas), Lucky (Deborah Ayorinde) e delle loro due
figliolette, l’adolescente Ruby Lee (Deborah
Ayorinde) e la piccola Gracie Jean (Melody
Hurd).
Lasciate che ve lo dica, "Them" è una delle serie televisive più violente, brutali e disturbanti che abbia mai visto. C'è senz'altro
della consapevolezza, in questa scelta, anche se dubito che potremmo
considerarla saggezza.
Guardarla ha provocato un drastico peggioramento nelle
condizioni di salute del mio stomaco; e se ha fatto questo effetto a me, non
posso neanche cominciare a immaginare il modo in cui determinate scene
potrebbero far sentire uno spettatore di colore o immigrato!
La rabbia che trasuda da ogni singola inquadratura o scelta
narrativa di "Them" è
pienamente giustificata, non fraintendetemi. Però non credo che il
creatore della serie, Little Marvin, sia
riuscito a incanalare questa emozione in maniera particolarmente originale o brillante, anche se le numerose sequenze
sovrannaturali risultano senz'altro suggestive e spaventose.
I primi tre episodi di "Them" sono molto introduttivi, e servono soprattutto a farci
entrare in confidenza con i protagonisti e i loro abominevoli antagonisti di
quartiere. Già all'inizio di questa prima stagione, troviamo ogni personaggio
alle prese con i propri demoni personali
e sociali, comprese le due
bambine.
Bulli di ogni ceto, sesso ed età se la prendono con i membri
di questa famiglia in continuazione, peraltro senza che le autorità muovano un
dito per aiutarla, anzi. Stampa e opinione pubblica si schierano ripetutamente
dalla parte dagli oppressori (ooops… vi ricorda qualcosa?) e appoggiano le leggi di segregazione promulgate dal
governo in ogni circostanza.
Credo che l'elemento
psicologico, in "Them",
sia stato gestito in maniera eccellente. Le conseguenze dell'ingiustizia sociale non sono soltanto
di natura pratica, dopotutto; il trauma che le persone discriminate si
trascinano dietro influisce anche sulle più infinitesimali sfumature della vita
quotidiana, e trovo che "Them"
riesca a mostrare molto bene questo aspetto.
Il quinto episodio,
un lungo e raccapricciante flashback in stile "Le colline hanno gli occhi",
rappresenta invece una sorta di spartiacque fra il primo e il secondo atto
della serie.
Perché è partire da questo momento che il gioco inizia a
farsi veramente duro - per i
personaggi, ma anche per il pubblico, a cui verrà chiesto di sottoporsi ad
altre quattro ore di immagini cruente,
destabilizzanti e ricche di violenza.
Sono convinta che valga la pena sottoporsi a questa sorta di
"tortura", per arrivare al climax
finale, ma non penso che biasimerei qualcuno per aver interrotto la
visione, soprattutto dopo il quinto episodio.
Scegliere di guardare "Them" è un po' come decidere di vedere un film di Lars Von Trier; è chiaro che alla fine
l'esperienza avrà un valore, ma sfiderei chiunque a non coprirsi gli occhi,
almeno una volta.
E proprio qui risiede il problema, immagino.
Perché "Them"
è una serie che ti chiede ossessivamente di non distogliere lo sguardo, perfino nel momento preciso in cui ti
costringe a farlo. La verità è che non puoi caricare i toni in quel
modo per 10 ore di fila e aspettarti di stimolare riflessioni e risvegliare
coscienze. Al massimo, le scioccherai
fino al punto di non ritorno e le bloccherai sulla soglia di una singola,
agghiacciante rivelazione: l'umanità è
un mostro.
Che non è più una novità per nessuno, se mi permettete di
dirlo.
Da un punto di vista
estetico, invece, "Them"
risulta un gran calderone di suggestioni,
soprattutto cinematografiche. Vederla equivale a parlare con un cugino
schizofrenico e un po' in fissa con il post-moderno: a tratti, la conversazione
tende a farsi veramente affascinante, ma dopo un po' tralasciare il fattore
"repulsione e sconcerto" prende anche a farsi un pochino difficile.
Cionondimeno, consiglierei senz'altro "Them" a tutti i fan di "American
Horror Story"; agli spettatori meno facilmente impressionabili e,
più in generale, a chiunque sia alla ricerca di un modo facile e veloce per farsi
schizzare la pressione alle stelle! XD
Finita oggi. Ha il difetto di non andare per nulla per il sottile. Però quanta potenza.
RispondiEliminaTanta! Forse, anche troppa! ;D
EliminaArrivi alla fine che ti sembra di essere stato investito da un autobus! XD