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"Iris Hollow ha diciassette anni, ed è sempre stata strana. Qualcosa di misterioso è accaduto a lei e alle sue sorelle, quando erano bambine; qualcosa che nessuna di loro riesce a ricordare, ma che ha lasciato in dono a ciascuna di loro un'identica cicatrice a forma di mezzaluna, proprio alla base della loro gola. Iris ha trascorso la maggior parte della sua adolescenza cercando di evitare la stranezza che tende ad appiccicarsi alla sua pelle come uno strato di catrame. Ma quando sua sorella maggiore, Grey, svanisce in circostanze misteriose, spetta a lei districare il mistero... a cominciare da un uomo munito di corna che sembra determinato a braccarla dappertutto, da un corpo piovuto giù dalla soffitta di sua sorella, e da una serie di ricordi raccapriccianti, terribili, che stanno appena cominciando a riaffacciarsi alla sua memoria. E se ricostruire l'esatta natura di quello che accadde tanti anni prima fosse l'unico modo per trovare Grey? E se svelare il segreto di sua sorella finisse per costare ad Iris... ogni cosa?"
Quest’anno, l’autrice di “I nostri cuori chimici”
ci ha regalato uno dei più inquietanti e indimenticabili romanzi horror YA che abbia mai letto…
Con il suo “House of Hollow”, infatti, Krystal Sutherland firma un libro per
ragazzi straordinario e deliziosamente dark;
una squisita (e macabra) storia di
formazione incentrata sull’odissea delle misteriose sorelle Hollow.
Iris, Gray e Vivi erano tre bambine felici, ubbidienti e
normalissime, prima di svanire nel nulla.
Eppure, alla loro mamma è bastato distrarsi un secondo ̶ allo
scoccare della mezzanotte del nuovo anno
̶ per perderle di vista e dare
inizio all’incubo.
Svanire nel nulla in una buia strada di Edimburgo, senza lasciarsi alle spalle alcuna traccia, a pochi
passi da un antico complesso di rovine. Per le sorelle Hollow, avrebbe potuto
essere la fine della storia; invece, in più di un senso, questo è stato
soltanto l’inizio…
Perché, un mese dopo la loro scomparsa, le tre bambine sono magicamente riapparse, peraltro nello
stesso vicolo che aveva visto il terzetto svanire per la prima volta.
I genitori gioiscono, l’opinione pubblica esplode in un coro
di trionfo... eppure, qualcosa non va.
Perché le ragazze sembrano… diverse.
Ma cosa c’è che non va in loro, esattamente?
I loro occhi sono diventati neri come una notte di inverno;
i capelli, un fascio di nastri d’argento. E per quale motivo il loro appetito
insaziabile sembra destinato a non placarsi mai?
Ma soprattutto... perché, ovunque si rechino, una scia di prodigi, magia e desiderio sembra
destinata a stravolgere le vite di chiunque entri in contatto con loro?
Se il body horror
vi affascina, e l’antico mondo della mitologia
celtica non manca mai di intrigarvi, credo che dovreste assolutamente
concedere una possibilità a “House of
Hollow”. Dal punto di vista di genere e tematiche, il romanzo di Krystal
Sutherland mi ha ricordato molto “Wilder Girls”; eppure, a differenza
dell’opera prima di Rory Powell, “House of
Hollow” riesce a evitare senza sforzo di incepparsi nelle proprie
meccaniche adolescenziali, e a offrire anzi ai suoi lettori una trama incalzante, ipnotica e
perfettamente bilanciata.
La componente
psicologica rappresenta il perno attorno al quale ruotano tutti gli altri
ingredienti. Non mi fraintendete: l’immaginario
di Sutherland è fantastico (qualcosa sulla falsariga di “Il cigno nero incontra
le opere di Junjii Ito”) e i brandelli di folclore
non fanno altro che rafforzare l’ossatura di questa struggente, dolceamara,
indimenticabile favola nera.
Ma credo che ad ammaliare il lettore provveda soprattutto l’ottima caratterizzazione delle tre
protagoniste. Grey, in particolare,
è un personaggio ambiguo, fantastico e assolutamente irresistibile. Una
presenza magnetica e surreale, che sembra saltata fuori direttamente dalle
illustrazioni che corredano i testi di un
antico libro di leggende; un po’ fata, un po’ strega, un po’ trickster… al
100% leonessa, determinata a proteggere con le unghie e con i denti le sue due “cucciole”,
le sorelle minori Vivi e Iris.
E, in effetti, in “House
of Hollow” la voce narrante appartiene
proprio a Iris, la sorella più
giovane. Una scelta che, in fondo, si rivela quasi obbligata, dal momento che
Iris è quel tipico personaggio “di compromesso”, strano-ma-non-troppo, che permette al lettore di calarsi
comodamente all’interno dell’atmosfera e ammorbidire, nel modo più indolore
possibile, il confine che separa il nostro scetticismo contemporaneo dalla totale
sospensione di ogni incredulità.
Sia Vivi (una
rockstar dal temperamento aggressivo e il corpo ricoperto di tatuaggi), sia
Gray, risultano infatti comprimarie molto più estreme, affascinanti e singolari
di Iris. Ma se Sutherland non ci avesse concesso il filtro di una narratrice (relativamente)
normale, probabilmente l’atmosfera
surreale e onirica di “House of Hollow” ci avrebbe ingoiato prima
ancora di arrivare al punto in cui un uomo dal petto imbrattato di rune e dalla faccia coperta dal teschio
putrefatto di un toro comincia a inseguire le nostre eroine per le strade di
mezza Londra! XD
Senza tralasciare il fatto, ovviamente, che lo stile vivido, coinvolgente e magnetico di Sutherland è esattamente quello che
permette alla maggior parte delle scene di questo libro di incendiare la tua
immaginazione e farti schizzare il cuore alle stelle.
A conti fatti, l’epilogo
è stato l’unico elemento di “House of
Hollow” ad avermi lasciato con un po’ di amaro in bocca; un’appendice
insulsa che mette inutilmente a repentaglio, secondo me, la brutale temerarietà del finale, uno dei più
disturbanti e coraggiosi in cui mi sia mai imbattuta in un libro per ragazzi.
Se amate i romanzi di Holly
Black (ma ne avete abbastanza del suo buonismo e delle sue ship
monopolizzanti), i portal fantasy alla
Seanan McGuire e i film horror in
stile “Thelma”, leggete “House of Hollow”, insomma!
Qualcosa mi dice che non ve ne pentirete! ;D
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