Contro ogni aspettativa, “L’assistente di volo - The flight attendant” si è rivelata una delle mie nuove serie preferite del 2021!
Effervescente, ironica, fresca e leggera, ma tutt’altro che
superficiale: se amate i thriller adrenalinici
ad alto tasso di divertimento, intrighi
e introspezione psicologica, affidatevi senza remore al nuovo show targato HBOMax.
In Italia, ovviamente, la serie è disponibile su Sky/NowTv…
La trama
Cassie (Kaley Cuoco)
è un’assistente di volo con un problemino di dipendenza dall’alcol.
Dal momento che convive con questo “demonietto sulla schiena”
già da qualche anno – anzi, praticamente fin quando era una ragazzina – , la
donna riesce a dominare la maggior parte dei propri impulsi e a comportarsi in una
maniera più o meno professionale, perlomeno sul lavoro.
Anche se, talvolta – specialmente durante una luuunga tratta internazionale – Cassie finisce magari
per concedersi un sorso o due.
L’inevitabile conseguenza? Approfittare dell’occasione per attaccare
bottone con questo o quell’altro affascinante sconosciuto.
Come nel caso di Alex Sokolov (Michiel Huisman), un passeggero dell’areo/giovane uomo d’affari appassionato
di letteratura russa.
Dopo aver flirtato con Alex per tutta la durata del volo per
Seul, Cassie finisce per accettare di
uscire a cena con lui. I due trascorrono, quindi, un’allegra nottata di bagordi all’insegna di
alcol, sesso e chiacchiere da bar; nulla di particolarmente fuori dall’ordinario,
per la nostra assistente di volo, convintissima di trovarsi alle prese con la
sua solita routine da “una botta e via”.
E, in effetti, è proprio così…
Non fosse altro che perché, la mattina dopo, Cassie si
sveglia al fianco del cadavere sgozzato
di Alex, assassinato sotto il tetto di un hotel straniero.
Terrorizzata al pensiero di una possibile accusa di omicidio (nonché dallo spietato
rigore della legislazione sudcoreana), Cassie decide di cancellare ogni traccia del suo passaggio dalla stanza d’albergo, e
di darsela a gambe il più velocemente possibile.
Peccato che questa sia solo la prima tappa di un’ordalia infernale; appena sbarcata a
New York, Cassie viene interrogata dall’FBI
e costretta a confrontarsi con i pettegolezzi dei colleghi.
Come se non bastasse, qualcuno inizia a seguirla, e dal
profondo della sua mente cominciano ad affiorare sinistri ricordi… ma saranno veri o immaginari?
Trainwreck
Avete presente il film “Un disastro di ragazza”, con Amy
Schumer e Brie Larson?
Ecco, la protagonista de “L’assistente di volo” mi ha fatto pensare in più di un’occasione al
personaggio di Amy Townsend. Un’(anti)-eroina
tragicomica, che non riesce a frenare i propri slanci autodistruttivi in nessun modo e che, anzi, finisce sempre
per lanciarsi a capofitto nelle situazioni più sconvenienti e inverosimili! XD
Come forse saprete, non sono una fan della sitcom “The Big Bang Theory”. Ma, per me, Kaley
Cuoco aveva dimostrato di essere un’attrice
promettente già ai tempi del mitico “Otto
Semplici Regole”, con il compianto John Ritter…
I suoi personaggi condividono sempre un certo-non-so-che,
una qualità che ce li rende immediatamente simpatici e vicini. Il bell’aspetto e il
carattere socievole potrebbero fare di
loro delle cheerleader vincitrici di borse di studio presso le più grandi
università internazionali; eppure, per qualche motivo, questa cosa non succede
mai.
Perché le zone d’ombra sono sempre pari ai pregi, e forse perfino un tantino più sviluppate.
E così, il tipico personaggio di Kaley Cuoco finisce per
diventare piuttosto la Bella Ragazza Bionda Americana di Successo che
poi, a voler guardare in fondo al bicchiere, tanto piena di amici e belle speranze
non è. La party girl energica,
solare e amata da tutti… ma solo fino a quando non arriva il momento di
spegnere la musica e buttare fuori la tipa svenuta sulle scale.
Sapete quale… La
biondina circondata da una schiera di bottiglie di vodka, che magari si è presentata
alla festa non invitata e che si è assicurata di non incrociare lo sguardo di
nessuno… almeno prima di essersi scolata il terzo o il quarto drinkettino della
serata.
Ecco… Kaley Cuoco, di solito, è l’attrice che viene chiamata
a interpretare il ruolo di quella tizia (non fosse altro che perché Juliette Lewis è diventata troppo "vecchia" per queste cose! XD)
E, lasciate che ve lo dica… È un lavoro che la ragazza sa
svolgere maledettamente bene!
In questa prima stagione de “L’assistente di volo”, la sua performance è stata a dir poco brillante. La sua Cassie è un Paradosso Ambulante, un vulcanico concentrato
di vulnerabilità, autolesionismo e determinazione che la rende assolutamente umana, assolutamente credibile… e
assolutamente un disastro.
Schiava della bottiglia, dei propri impulsi, dei propri
ricordi e della propria debolezza; ossessionata dalla paura di restare sola, di essere costretta ad affrontare, anche
solo per un’ora, le conseguenze delle cose terribili che ha (o crede di aver)
fatto… e che, invece, preferirebbe di gran lunga annegare nel liquore.
Meglio il libro o la serie, quindi?
Tempo fa, vi ho proposto la recensione del romanzo omonimo di Chris Bohjalian a cui è ispirata la serie.
Suppongo che questa sia una di quelle rare occasioni in cui
l’adattamento riesce a surclassare l’opera letteraria da ogni
possibile punto di vista – un po’ come nel caso di “Killing Eve”, un
brillante show di Phoebe Weller-Bridge (a sua volta tratto da una mediocre e
dimenticabilissima spy-story).
Il punto è che “L’assistente
di volo”, in versione televisiva, riesce a estrapolare tutti gli elementi validi del libro e a valorizzarli come si deve.
Il ritmo, da
soporifero e didascalico che era, si fa incalzante e brioso, ricco di colpi di scena, cliffhanger al cardiopalma
e battute disarmanti. L’umorismo diventa graffiante, i personaggi secondari irresistibili; le scene “supplementari” con
Alex, poi, si sono rivelate un vero e proprio colpo di genio!
Mi è piaciuto moltissimo anche il modo in cui la
sceneggiatura è riuscita a gestire i
flashback relativi all’infanzia di Cassie, dal momento che lo stratagemma è servito a giustificare molti dei comportamenti più discutibili e apparentemente
sconclusionati della protagonista… nonché a rendere più interessanti i suoi
problematici rapporti con il padre e con il fratello Davey (T. R. Knight).
Ma, soprattutto, ho amato il modo in cui “L’assistente di volo” è riuscito a
enfatizzare il tema dell’amicizia al
femminile. Anche perché Annie (Zosia
Mamet), Megan (Rosie Perez) e
Miranda (Michelle Gomez), in versione
televisiva, sono semplicemente FANTASTICHE!
I “duetti” verbali fra Cassie
e Miranda, in particolare, mi hanno fatto piegare in due dalle risate e
desiderare ardentemente l’uscita della seconda
stagione (già annunciata, a proposito).
Anche perché, se è vero che Cuoco in questi anni ha avuto modo di “specializzarsi” nella rappresentazione di un determinato tipo di personaggio, lo stesso vale per Michelle Gomez… e, credete a me, su questo pianeta NESSUNO è in grado di incarnare i concetti di “sarcastica, brillante e dannatamente luciferina” meglio di Missy! Voi chiedete al Dottore! *____*
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