giovedì 6 gennaio 2022

Recensione: "Arcane: Stagione 1" (Netflix)

Arcane” è stata una delle mie serie televisive preferite del 2021.

Una piccola gemma nel campo delle storie d’animazioni per adulti, e di sicuro uno dei migliori titoli fantasy che Netflix abbia in archivio.

Mmm...

E pensare che, all’inizio, stavo quasi correndo il rischio di lasciarmela scappare!



 

La trama

Piltover è una città divisa, perennemente in preda ai tumulti.

Le due sorelle Vi e Powder, rimaste orfane a causa degli scontri fra le parti “alte” e i bassifondi della metropoli, lo sanno forse meglio di tanti altri.

Per chi ha il privilegio di nascere nei quartieri giusti, la vita è facile e agiata. Tutti gli altri, invece, sono costretti ad arrabattarsi in mezzo alla criminalità e alle macerie.

Non che i ricchi abbiano necessariamente un’indole avida o malvagia. Il giovane Jayce, ad esempio, sogna da sempre un mondo migliore; una società plasmata dal progresso scaturito dalla sapiente combinazione fra scienza e magia.

Ma giocare con le forze arcane su cui l’esistenza stessa del creato pone le sue fondamenta comporta dei rischi mortali.

E mentre le tensioni sociali crescono in ogni angolo della città, dilaniando i suoi abitanti e scaraventando le strade nel caos, il fragile equilibrio fra tecnologia e stregoneria finisce per spezzarsi... così come le amicizie, i cuori e i rapporti di fratellanza di molti personaggi.

 

Arcanepunk in azione!

L’arcanepunk è un sottogenere del fantasy che amo moltissimo.

A beneficio di chi non avesse grande familiarità con l’espressione, mi soffermerò un attimo a ricordarne le caratteristiche principali, prendendo in prestito le parole di un ottimo articolo proposto da Discovery:

“Il mondo descritto negli arcanepunk  è uno in cui la magia e la scienza coesistono fianco a fianco, sebbene non sempre in maniera armoniosa. In realtà, è l’esatto opposto: queste due forze, più o meno equivalenti dal punto di vista del potere, si contrappongono spesso fra loro, perché la magia che dimora in questi mondi si rivela imperfetta e difficile da controllare. L’arcanepunk tende a essere un po’ più dark, nelle sue tonalità (alcuni lo descriverebbero come un “noir”), ed è spesso simile allo steampunk, o in grado di sovrapporsi all’urban fantasy.”

 

Fra gli esempi più famosi di arcanepunk: la saga “Magic Bites” di Ilona Andrews, la trilogia di Bartimeus di Jonathan Stroud e parecchi episodi della serie “Final Fantasy”.

Ora, per amor di cronaca...

Sappiate che questa definizione riesce a riassumere lo serie animata prodotta da Riot Games e Fortiche Production praticamente alla perfezione!

 

In relationships we trust!

Dovete sapere che “Arcane” nasce come un prodotto “costola” di “League of Legends”, una fortunata saga di videogame nota in tutto il mondo.

In realtà, è uno dei motivi per cui ho continuato a rimandare la visione così a lungo: non ho mai giocato a “League of Legends”, non ho intenzione di farlo nell’immediato futuro, ed ero terrorizzata al pensiero che “Arcane” potesse rivelarsi uno di quei titoli “just for fan” XD, una storia raffazzonata e imbastita con il solo e unico obiettivo di deliziare gli storici appassionati del videogioco.

Stavolta stavo prendendo un granchio, e anche di quelli belli grossi!

Perché “Arcane” vanta un intreccio semplice, tutto considerato (alla portata di chiunque, sul serio!), ma anche un cast di personaggi incredibili, pronti a regalarci alcuni degli archi narrativi più intriganti ed emotivamente coinvolgenti di sempre!

Credo che uno dei motivi del successo stellare di questo show a livello internazionale vada cercato proprio nel fatto che “Arcane”, a differenza di molti altre serie tv di genere fantastico, tende a concentrare il suo centro d’interesse sulle relazioni fra i personaggi, anziché sugli eventi.

Il che non implica certo un’assenza d’azione, anzi: questi nove episodi regalano, apparentemente senza sforzo, un vero e proprio diluvio di combattimenti spettacolari, colpi di scena e inseguimenti al cardiopalma!

È solo che, in “Arcane”, resta valido dall’inizio alla fine uno dei più efficaci dettami che l’arte dello storytelling abbia da offrire: di fatto, sono le azioni dei personaggi a far avanzare la trama dal punto A al punto B, mai il contrario!

Una progressione che, fra l’altro, avviene spesso a suon di errori, diatribe e scossoni. Sbagli (consapevoli, involontari e/o del tutto inevitabili...) di cui i protagonisti, in un modo o in un altro, vengono sempre a chiamati a rispondere, innescando una serie di ripercussioni (anche psicologiche) in grado di arricchire la narrazione di ombre, luci e sfumature...

 

Una gioia per gli occhi, una panacea per lo spirito, e... un colpo al cuore!

Anche dal punto di vista estetico, “Arcane” si conferma semplicemente impeccabile.

Le animazioni, tanto per cominciare, sono incredibili, curate fin nel più minuzioso e certosino dei dettagli.

Consci della propria superiorità tecnica, i creatori della serie si sentono quindi liberi di rinunciare a qualsiasi barbosa, insopportabile tendenza all’esposizione: a che servirebbe, infatti, commettere il passo falso di introdurre spiegoni e infodump, quando il mondo di “Arcane” riesce a prendere vita di fronte agli occhi dei suoi spettatori in modo del tutto “spontaneo”, attraverso ciascun glorioso, sontuoso, cupissimo fotogramma?

Ogni particolare relativo ai personaggi viene studiato allo scopo di potenziarne la caratterizzazione: gestualità, piccoli tic, espressioni del volto... in “Arcane”, nessun particolare viene lasciato al caso.

Ma anche il cast vocale, naturalmente, fa la sua parte: l’interpretazione di Hailee Steinfeld (la Kate Bishop di “Hawkeye”), ad esempio, eleva l’intensità della tormentata e impulsiva Vi di almeno quindici tacche; mentre la performance di Ella Purnell (“Yellowjackets”) riesce a infondere abbastanza vulnerabilità, dolore e confusione nella voce di Jinx da impedire al suo instabile personaggio di trasformarsi in un dimenticabile clone di Harley Quinn.

Ma ho apprezzato tantissimo anche la prova di Shohreh Aghdashloo (se seguite “The Expanse”, sapete benissimo di sto parlando...), e la (parziale) rentrée di Katie Leung nel ruolo di Caytlin.

Insomma, se amate il fantasy, se seguite regolarmente il mondo delle serie tv d’animazione per adulti... Bè, chi voglio prendere in giro? Probabilmente avete già visto “Arcane”, e nulla di ciò che sto dicendo giungerà alle vostre orecchie come una novità!

Ma, in caso contrario, ricordatevi di fare un pensierino su questo titolo...

E poi, magari, tornate qui a farmi a sapere con quanta magnetica energia distruttivo-catartica il finale di stagione è riuscito a investirvi! XD


4 commenti:

  1. E niente, appena finisco The Witcher mi sa che tocca a questa qui.

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    1. Ottimo piano, Kate! ^___^
      Io invece ho una certa idea di attaccare la seconda di "The Witcher", appena finisco "La Ruota del Tempo"! :D

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  2. Mio fratello mi sta facendo una testa così, lo sta amando!

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    1. Tuo fratello è un grande, Mik! Segui, segui il suo consiglio! ;D

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