La trama di “Non Bussate a Quella Porta”, film horror diretto dal regista gallese Caradog W. James, mi ha sempre
incuriosito. Perciò, non appena la pellicola è entrata a far parte del sempre
più nutrito catalogo di titoli disponibili su Netflix, ho deciso che non mi sarei lasciata sfuggire l’occasione
di dargli un’occhiata.
Tutto ha inizio il giorno in cui la giovane e incosciente
Chloe (Lucy Boynton) si lascia
trascinare dal fidanzato Danny (Jordan
Bolger) e accetta di intraprendere una sciocca prova di coraggio: secondo
una tradizione locale, infatti, lo spirito di un’anziana pluriomicida infesta ancora il luogo dove la megera dimorava prima
di lasciare questo mondo.
Chiunque si dimostri abbastanza temerario da bussare
due volte alla porta della sua fatiscente e inquietante catapecchia, correrà dunque il serio pericolo di incappare nelle ire ultraterrene della strega!
Dopo essersi attirati una lunga serie di sciagure, gli
incauti adolescenti finiranno quindi per cacciarsi in guai molto seri. Anche se
a malincuore, la recalcitrante Chloe deciderà di rivolgersi a sua madre Jess (Katee Sackhoff), una scultrice di
successo con cui la ragazza intrattiene un rapporto abbastanza complesso, in
cerca di aiuto, sostegno e protezione.
A mio personale modo di vedere, “Non Bussate a Quella Porta” è un film tetro, dalla fotografia volutamente sgranata e dall’atmosfera
straordinariamente opprimente. La sceneggiatura si concede qualche vistoso
scivolone di stile qua e là, e la regia finisce con il balzellare da un
registro all’altro in maniera abbastanza incoerente. Lo sviluppo della storia,
in ogni caso, mi ha ricordato un po’ una sorta di via di mezzo fra i brividi a
buon mercato di “Lights Out”, la
serie tv “Requiem” e gli eccessi
sproloquianti di “Pay The Ghost”…
anche se, forse, nell’arco della seconda metà del film la creatura di James
tende a scivolare un po’ troppo verso la ridicola e inappropriata seriosità dei
toni di quest’ultimo. Mi piace inoltre pensare che il tema cruciale del rapporto madre/figlia avrebbe potuto
garantire a “Non Bussate a Quella Porta”
quella sorta di piccola marcia in più, se soltanto le due attrici principali si
fossero rivelate un po’ più in gamba e capaci di instaurare sul set anche solo
un pizzico di sintonia creativa.
Ad ogni modo, il finale
di a “Non Bussate a Quella Porta” si è
rivelato (relativamente) inaspettato, e già questo per me rappresenta un grande
vanto. Ho anche apprezzato i vaghi (ma numerosi) riferimenti a una certa figura
stregonesca tipica del folclore slavo, vale a dire la malandrina Baba Yaga, alias una delle mie creature
mitologiche preferite (almeno da quando ho letto gli straordinari romanzi a tema
firmati dalle geniali autrici fantasy Naomi Novik e Katherine Arden. E, vi
prego, non fatemi neanche iniziare a parlare della brama smodata che mi pervade
al solo pensiero di mettere le mani sull’imminente “Finding Baba Yaga” di Jane
Yolen!!!).
In estrema sintesi: Mediocre rivisitazione di una classica leggenda metropolitana. I
riferimenti a una particolare figura della mitologia slava – per quanto decontestualizzati
e plasmati dalle solite necessità di copione - si fanno senz’altro apprezzare,
assieme alla sorprendente vitalità di alcune svolte narrative. Ma la pesantezza
dell’atmosfera, combinata a un’agghiacciante rigidità espressiva e a una certa grossolanità riscontrabile nell’esecuzione, finiscono con il rendere “Non
Bussate a Quella Porta” una visione abbastanza trascurabile.
Per alcuni aspetti mi incuriosisce, però non sono una grande fan dell'horror ^^"
RispondiEliminaNon conoscevo il mito di Baba Yaga, ma andrò ad informarmi per bene, anche perché "Cuore Oscuro" della Novik è nella mia wishlist!
La cosa che più mi piace della leggenda di Baba Yaga è che questa strega, in realtà, è una figura moooolto ambivalente: a volte può scegliere di agire dalla parte del Bene e aiutare il protagonista con i suoi saggi consigli, il giorno dopo volgersi verso il Male e interpretare la parte del demone più saggio e spaventoso... In ogni caso, trovo la sua personalità estremamente affascinante, a prescindere dal film! :)
EliminaPS: "Cuore Oscuro" è stupendo... leggilo, mi raccomando! *___*
Potrei evitarmelo, anche se quello è un mito di cui vorrei saperne anch'io qualcosa di più. :)
RispondiEliminaIl film cita solo un aspetto della leggenda, Mik, facendo riferimento al lato più oscuro e "demoniaco" di Baba... Se mai dovesse venirti voglia di concederti un libro fantasy, tieni presente "Cuore Oscuro" di Naomi Novik: è un romanzo stupendo, infinitamente più ricco e affascinante di questo trascurabile filmetto horror! :)
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