martedì 23 ottobre 2018

Recensione: "Muse of Nightmares", di Laini Taylor



Strange the Dreamer, Vol. 2

L'edizione italiana ("La Musa degli Incubi") 
arriverà in libreria fra pochi mesi!

"In seguito a una terribile esplosione, la fortezza dei Mesarthim ha rischiato di precipitare sulla città di Pianto. Ma la tragedia è stata miracolosamente evitata da Lazlo, il quale, proprio in quest’occasione, ha scoperto di possedere dei poteri magici in quanto anch’egli figlio dei divini Mesarthim. L’unica vittima dell’incidente è stata Sarai, sbalzata fuori dall’oscillare della fortezza per andare a schiantarsi sulla città sottostante. Nel nuovo capitolo della storia del Sognatore Strange, Lazlo e Sarai si ritrovano a dover vivere la loro storia d’amore sotto sembianze che non gli appartengono: lei fantasma, lui dio dalla pelle blu. Entrambi dovranno battersi per la propria sopravvivenza e quella della stessa Pianto, mentre una nuova minaccia si profila all’orizzonte e i misteri dei Mesarthim riaffiorano dal passato: da dove sono arrivati, davvero, gli dèi e perché? Che fine hanno fatto le migliaia di bambini nati nella nursery della fortezza? E, soprattutto, i veri eroi devono per forza massacrare mostri per essere tali, oppure possono, al contrario, salvarli? Amore e odio, vendetta e redenzione, distruzione e salvezza si scontrano in questo fantastico seguito del best seller del New York Times Il sognatore."”



Avendo amato molto la precedente trilogia della Taylor, avevo iniziato a nutrire delle alte aspettative nei confronti di questa sua nuova duologia. Troppo alte, probabilmente.
O forse il mio errore è stato semplicemente quello di provare a immaginare una coppia di libri un po' diversi; sapevo che si sarebbe trattato di un altro paranormal romance, certo (conoscendo i gusti dell'autrice, mi sarei stupita piuttosto di apprendere il contrario...), ma speravo che, come nel caso di “Days of Blood and Starlight e “Dreams of Gods and Monsters”, l’intreccio si sarebbe rivelato anche originale, avventuroso, rocambolesco, epico.

Dopo aver finito di leggere “Muse of Nightmares”, mi vedo costretta ad ammettere che la serie “Strange the Dreamer”, per quanto suggestiva, per quanto basata su una serie di premesse squisitamente contorte e brillanti, si è rivelata una delusione almeno sul 50% dei fronti.
Parlo da un punto di vista personale, ovviamente; ci tengo a ribadire il fatto che “Il Sognatore”, e “Muse of Nightmares” si sono aggiudicati miriadi di votazioni stellari su Goodreads, per non parlare delle dozzine e dozzine di recensioni entusiaste che potrete senz’altro reperire facilmente in giro per il web.

Se il mio problema principale con “Il Sognatore”, essenzialmente, aveva a che fare con la ripetitività dei temi, dei personaggi e delle situazioni (“Strange the Dreamer”, per come la vedo io, è semplicemente la trilogia “Daughter of Smoke and Bone” in forma condensata... ), devo ammettere che questo secondo volume mi ha tediato soprattutto a forza di preamboli, sbaciucchiamenti, sdilinquimenti e inutilissimi sommari in stile “nell'episodio precedente della serie...”.
Ho anche trovato problematico affezionarmi ai personaggi, dal momento che quelli secondari, potenzialmente formidabili (Theon Nero, Erril-Fane, Calixte, eccetera... ) in pratica si limitano a reggere il moccolo ai due piccioncini per 250 pagine filate , mentre gli stessi Lazlo e Sarai arrivano gradualmente a trasformarsi in un paio di spaventapasseri senza arte né parte.
Fenomenali poteri cosmici (che per lo più non servono a una cippa...) , cuoricini grandi e sbrilluccicosi che volteggiano intorno alla testa e interminabili sermoni su pace, amore, redenzione, perdono, kumbaya, bla, bla, bla, renderanno pure interessante un protagonista agli occhi di qualcuno con uno spirito meno cinico del mio, ma per me imparare a (ri-)conoscere il lato oscuro di un personaggio è importante tanto quanto arrivare ad apprezzare le sue millemila virtù e il suo (sdolcinato) spirito compassionevole.
Ecco perché mi sono affezionata a Minya e ho apprezzato Nova, mentre non sono riuscita a provare nulla di altrettanto forte nei confronti dei personaggi completamente “positivi” della serie.

Proprio ai vari villains di “Muse of Nightmares” sono legati gli archi narrativi più convincenti, autentici ed emozionanti della trama, a mio umile avviso. Se non fosse stato per le tragiche “storie dentro la storia”' di Minya, delle due Ellen e della nursery insanguinata, o delle due sventurate sorelle “aliene” Kora e Nova, probabilmente non sarei neppure riuscita a concludere la lettura, a discapito di tutte le affascinanti allusioni agli angeli, alle chimere, a Karou e alla sua disperata lotta contro il Male disseminate per l'intera lunghezza del libro.

Dal punto di vista dell'ambientazione, viceversa, sento di poter lodare il lavoro della Taylor senza troppi rimpianti. Gli scenari dipinti per noi dalla sua lussureggiante immaginazione rappresentano una cornice unica, vividissima, pittoresca ed eccezionale. E neppure posso lamentarmi del suo stile, dal momento che l’autrice possiede evidentemente più talento nell’unghia del suo dito mignolo di quanto il 90% dei suoi colleghi (americani e non) potranno mai sognarsi di vantare.

Ad ogni modo… La vera buona notizia è che, se il frammento di storia di Lazlo e Sarai narrata ne “Il Sognatore” era riuscita nell'intento di farvi girare la testa e scalpitare il cuore, resterete sicuramente ammaliati anche da “Muse of Nightmares”.
Il perno dell’attenzione si sposta un po' di più su Sarai, sulla questione del suo posto nel mondo e sulla vera natura delle sue capacità, e il respiro della narrazione si amplia (fortunatamente) ad abbracciare i destini di diverse razze e località, ma non credo che questo possa rappresentare un deterrente per nessuno, anzi.
La parte finale del libro, paradossalmente, è quella che è riuscita a convincermi di più; non posso anticiparvi il perché, dal momento che si tratterebbe di uno spoiler tremendo, ma sappiate che una scena in particolare è riuscita addirittura a farmi salire le lacrime gli occhi...

In estrema sintesi: Il Multiverso della Taylor si espande e si arricchisce di nuovi personaggi, preparandosi a imboccare sempre più la via del crossover... Purtroppo questo libro, così come il suo predecessore, non è riuscito a conquistarmi al cento per cento, ma sappiate che aspetterò comunque di scoprire i prossimi progetti di Laini Taylor con grande, grandissima trepidazione…

L'edizione americana:


L'edizione italiana 
(già disponibile per la prenotazione):


6 commenti:

  1. Ok, ho aperto la recensione a mio rischio e pericolo, e credo di essermi appena spoilerata il finale de Il sognatore con la prima riga della sinossi O_O
    Mi sa che ripasserò in seguito.

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    1. Noooooo... mi dispiace, Kate! :(
      Il bello è che ho cercato di mantenere la recensione quanto più spoiler-free possibile... Maledetta sinossi!!!

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  2. Peccato che questa serie non ti stia piacendo del tutto! A me ispira tantissimo, e spero di riuscire a iniziarla a breve, anche perché avevo adorato La Chimera di Praga, per cui ho delle aspettative molto alte che spero non vengano deluse >_<

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    1. Lo spero tanto anch'io, Aenor: ma in realtà penso che ci siano ottime possibilità che anche questa nuova serie riesca a conquistarti... Io sono una specie di "pecora nera", da questo punto di vista: il 95% delle persone che leggono "Il Sognatore", infatti, ne rimangono ammaliate! ;D

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  3. ho letto di recente "La chimera di Praga" e non mi è piaciuto quasi per niente XD da come descrivi questa duologia, mi sa che non fa proprio per me. vabbè che avevo già intenzione di evitarla, adesso sono sicurissima XD

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    1. Secondo me "Il Sognatore" assomiglia tantissimo a "La Chimera di Praga", Giusy... solo che l'ho trovato più noioso, eccetto che in alcuni punti specifici della narrazione! XD
      Perciò forse fai benissimo a evitarlo! ;D

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