venerdì 2 novembre 2018

Daredevil - Stagione 3 (2018)





E così, anche la terza stagione di “Daredevil” si è conclusa, e noi fan non possiamo fare altro che aspettare di scoprire il destino di questo frammento di MCU “surrogato” disponibile su Netflix. Non riesco a fare a meno di considerarlo così, dal momento che, a, lungo andare, ogni possibile riferimento ai film e alle altre serie tv “ufficiali” della saga Marvel si è volatilizzato nel nulla. Un elemento del quadro che non ho affatto apprezzato, ma tant' è... Non credo affatto di essere l'unica, e comunque sospetto che “Luke Cage” e “Iron Fist” abbiano già pagato uno scotto più che sufficiente per tutte e cinque le serie.

Daredevil”, per quanto mi riguarda, rappresenta il punto più alto del progetto targato Netflix /Marvel. Un primato che avrei preferito concedere a “Jessica Jones”, dal momento che il suo personaggio mi ispira molte più simpatie del piagnucolante e super-cattolico Matt Murdock, ma che, dopo l'agghiacciante seconda stagione dello show guidato dalla detective più cinica e tormentata del mondo, non posso assolutamente contestare.

I nuovi episodi di “Daredevil”, da un punto di vista estetico/formale, sono una vera bomba. Alcune sequenze di combattimento (fra cui quella, memorabile e lunga oltre 10 minuti, che si svolge all'Interno della prigione) sono state girate a regola d'arte; la sceneggiatura è molto solida, e i personaggi principali si sono guadagnati un approfondimento di tutto rispetto.
Il magnetico Wilson Fisk, in particolare, torna a giocare un ruolo di primissimo piano, guadagnandosi di diritto i titoli di “arcinemesi” e “super-villain”. Personalmente, ho apprezzato tanto anche l'episodio dedicato a Karen: per essere una che ha cominciato a giocare questa partita nei panni di sidekick/potenziale aspirante fidanzata dell'eroe, possiamo sicuramente affermare che la nostra Page abbia macinato parecchi chilometri decisivi, sulla strada che porta all'ambito rango di temibile badass televisiva...

Tutto quello che dirò da questo momento in avanti potrà essere usato contro di me in tribunale andrà ad aprire una specie di parentesi a parte: perché la verità è che questa terza stagione di “Daredevil” mi ha intrigato, si, e si è indubbiamente guadagnata ogni singola parola di lode sperticata che è stata in grado di raccogliere dalla critica e dal pubblico… Ma purtroppo non mi ha entusiasmato, o almeno non tanto quanto mi sarei aspettata.
Tanto per cominciare, è quasi come se gli eventi narrati in “The Defenders” non fossero mai accaduti. So che quella miniserie, con il senno di poi, non si è rivelata il grande successo in cui tutti speravamo, d’accordo, ma… annullarla così, spogliarla di ogni parvenza di significato e limitarsi a fare marcia indietro su tutta la linea? Non so, non è il genere di scelta che avrei appoggiato…
Quei pochi elementi sovrannaturali che costellavano la trama si sono dissolti con la scomparsa della Mano e la morte di Elektra: anche questa è una cosa che posso accettare, anche se con una punta si riluttanza... Ma la sensazione di essere tornati al punto di partenza è un'altra cosa.

Fate attenzione, perché da questo momento in avanti il mio sproloquio si riempirà di SPOILER folli e indiscriminati:
Da un punto di vista prettamente narrativo, per me la prima e la terza stagione di “Daredevil” sono essenzialmente la stessa cosa. La versione “dark” di Murdock non convince neanche per un secondo, dal momento che un boy-scout come Matt, anche se alle prese con un brutto attacco di giramento di scatole, tenderà sempre e comunque a incutere meno soggezione di una fidanzata in preda al ciclo.
Tutta la storia verte intorno allo stesso obiettivo - trascinare Fisk in prigione. Solo che, proprio come nel corso della prima stagione, l'aura di potere e di invincibilità di Kingpin si rivelerà praticamente inattaccabile… solo fino al momento in cui non lo sarà più. Già... perché, per qualche strano motivo, all'ultimissimo secondo basterà fregare questo spietato boss della malavita con un trucco alla Bugs Bunny, con l'aggiunta catartica di quattro meritatissime sberle in faccia, per ridurlo a un tremolante ammasso di gelatina.
E non fatemi nemmeno cominciare a parlare di Bullseye… questo patetico imbecille, che spero con tutte le mie forze di non rivedere all'interno di una potenziale quarta stagione (massì che lo rivedremo!).

Il finale non mi ha soddisfatto. Non dico dal punto di vista emotivo (ma è chiaro che mi ha fatto piacere rivedere Matt, Karen e Foggy riuniti intorno a quel tavolo, di nuovo sorridenti e speranzosi nei confronti del futuro...), ma da quello narrativo.
Perché, se l'obiettivo era quello di tornare esattamente al punto di partenza, qual è stato lo scopo di sorbirsi 39 puntate, più 8 di cross-over?
Spero di sbagliarmi, ma credo che il sodalizio Netflix/Marvel stia iniziando a incrinarsi. Soprattutto perché la formula alla base dei suoi titoli non cambia, non si evolve. Gli sceneggiatori non corrono rischi, non si allontano mai dai binari, non osano e non aggiungono nulla di nuovo.
Ciò non cambia il fatto che “Daredevil” sia un prodotto di ottima qualità, certo... Ma nella mia mente continua anche ad aleggiare la domanda: quante altre ancora di queste lotte all’ultimo sangue contro il “terribile” Wilson Fisk, prima di cominciare ad annoiarmi?
                                                                                
In estrema sintesi: Un impeccabile esercizio di stile, corredato da una solidissima sceneggiatura e da un cast in grado di lavorare in perfetta sintonia. Speriamo solo non sia l’ultimo Canto del Cigno, per quanto riguarda il sempre più traballante sodalizio Marvel/Netflix…

4 commenti:

  1. A me invece questa serie è piaciuta moltissimo, anche se continuo a pensare che Bullseye rende di più su carta che live-action: nella scena al giornale hanno potuto metterci tutta la colonna sonora figa del mondo e la coreografia impegnata... ma rimane il fatto che lanciava penne e fermacarte e a me veniva da ridere.
    Per quanto riguarda Defenders, imho il problema è che era una specie di stagione non ufficiale di Daredevil: alla fine Matt è l'unico che ha affrontato per tredici episodi le conseguenze mentali per aver visto morire le donna che amava e aver "rinunciato" alla sua vita civile, più le ferite fisiche perché gli è crollato addosso un palazzo, mentre Luke, Jessica e Danny hanno avuto un paio di battute per ricordarci che sì, hanno sconfitto la Mano, e via che si va con altre cose. Insomma, per me le conseguenze qui si sono viste, solo che erano nello stato mentale di Matt (in genere Daredevil comincia con lui che sta benino e poi va tutto male, qui è iniziato che andava tutto male e poi pure peggio O_o).
    La vera grande mancanza è stata Frank, che dopo il modo in cui hanno costruito il suo rapporto con Karen non ci credo che se ne sia fregato di un pazzo psicopatico che cercava di ucciderla.
    Anche se speravo che riuscisse nell'impresa, perché Karen non la reggo dalla prima stagione.
    Per l'universo Marvel su Netflix... beh, io spero ancora che Luke Cage e Iron Fist vengano unite in un'unica serie, mentre prego intesissimamente che Jessica Jones si riprenda che la seconda stagione è stata orribile.
    Hanno pagato la perdita di Killgrave, mentre in questo caso ha pagato il ritorno di Wilson Fisk.
    Sullo status quo... quello credo sia qualcosa da aspettarsi in una storia basata sui comics americani, soprattutto visto che Matt non difende una città o il mondo, ma un quartiere. Credo che alla lunga per forza di cose le storie finiranno per essere un circolo. Ma il problema è anche di Jessica Jones: personalmente trovo la sua spirale autodistruttiva più ridondante delle crisi di Matt. Almeno Matt ci prova ad uscirne.

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    1. Non ho mai letto i fumetti di "Daredevil", purtroppo, quindi l'unico "Bullsey" che ho conosciuto, oltre a questo, è quello interpretato da Colin Farrell nel film con Ben Affleck... ed effettivamente, manco in quel caso si è trattato di una resa particolarmente brillante! XD
      Sulle conseguenze psicologiche degli eventi narrati in "The Defenders" hai assolutamente ragione; credo che siano state affrontate molto bene nell'arco di questa nuova stagione, e che fortunatamente sia stato concesso loro tutto lo spazio di cui avevano bisogno (anche se non credo che, da atea quale sono, riuscirò mai a capire fino in fondo perché la morte di Elektra abbia spinto Matt a dubitare della presenza e del supporto di Dio: dal mio punto di vista personale, la colpa di ciò che è capitato a Elektra è di Elektra, o al massimo della Mano, ma sicuramente non dell'Onnipotente...). Però mi sarebbe piaciuto vedere i quattro eroi interagire un po' di più, ecco. Probabilmente è stata colpa mia, perché ero convinta che, dopo "The Defenders", i sentieri dei personaggi avrebbero avuto la possibilità di incrociarsi un po' di più... e invece no. Dal momento che non ci sarà un'altra stagione del cross-over, non vedo proprio come sarà possibile approfondire il tema della loro presunta amicizia, o valorizzarlo in qualche modo! :(
      Probabilmente dico così soltanto perché sono abituata ai supereroi di casa DC, che praticamente si incontrano e combattono insieme ogni dieci puntate o giù di lì! XD
      In ogni caso, una potenziale serie "unificata", dedicata a Luke Cage e Iron Fist, la guarderei mooooolto volentieri... E mi unisco a te nell'augurare a Jessica Jones una stagione molto più solida e convincente di quella passata (la seconda è stata talmente atroce che per poco non la mollavo a metà; l'unica puntata che mi è piaciuta è stata proprio quella in cui compariva Killgrave in versione "grillo parlante"...)

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  2. Unico parere così così che leggo. Mio padre e mio fratello mi hanno fatto una testa così: insomma, va vista! :)

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    1. Ah, ma su questo punto hanno senz'altro ragione, perché è una serie molto intelligente, realizzata benissimo e dal ritmo impeccabile! :)
      Se ti piace il personaggio di Fisk, e durante la seconda stagione hai avuto l'impressione che qualcosa non quadrasse, questo "ritorno alle origini" di Matt ti piacerà senz'altro! ^____^

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