venerdì 14 febbraio 2020

Recensione: "Horse Girl" (film Netflix, 2020)


thriller psicologico - drammatico - Alison Brie


"Horse Girl" è un film drammatico del 2020 diretto dal regista Jeff Baena.
O forse è un thriller psicologico. O magari è un film di fantascienza sugli alieni, sui cloni e sui viaggi nel tempo; chi può dirlo?
Sospetto che nemmeno gli sceneggiatori (l'attrice Alison Brie e lo stesso Baena) sarebbero in grado di fornire una risposta univoca a questa domanda. L'unica cosa che posso dirvi per certo è che si tratta di una pellicola indipendente molto, molto particolare; e che "Horse Girl" riesce a essere quel genere di film criptico, confusionario e terribilmente infarcito di suggestioni oniriche, che tende a irritarti oltre ogni dire e al tempo stesso ad affascinarti, a coinvolgerti nella visione nonostante i suoi innegabili difetti.

Secondo me il soggetto di partenza è piuttosto originale, intrigante, forse perfino ammaliante; il problema è che non mi sembra sia stato sviluppato con sufficiente maestria o grazia particolare.
La trama ruota attorno alla triste storia di Sarah (interpretata dalla Brie), la timida e schiva commessa di un negozio di tessuti. Sulle sue spalle grava il peso di una storia famigliare afflitta da parecchi problemi di natura psicologica; così, non appena la nostra eroina comincia a inabissarsi in una spirale di squilibrio, paranoia e farneticazioni sempre più inverosimili, la prima inclinazione dello spettatore sarà quella di mettere in discussione la sua sanità mentale e ogni singola parola che esce dalla sua bocca... Ma se invece si nascondesse un filino di verità dietro le sovrannaturali e inquietanti allucinazioni sperimentate da Sarah?
E se una cosa, anziché escludere del tutto l'altra... la rafforzasse?!

Non credo che "Horse Girl" possa essere considerato un bel film; o almeno, non nel senso canonico del termine.
Secondo me non riesce a brillare né dal punto di vista della regia, ne' da quello della fotografia, della scenografia o del montaggio. Il suo punto di forza principale è dato senz'altro dall'ottima (e inquietante) interpretazione di Alison Brie; nel caso in cui non abbiate mai visto "Glow", posso confermarvi che questa ragazza è davvero in grado di recitare, ragazzi, senza "ma", senza "se" e senza "forse"!

Il finale di "Horse Girl", dal canto suo, rappresenta un gigantesco punto interrogativo...
Cosa posso dire? Non sono una grande fan degli enigmi irrisolti (ne possiamo già trovare in abbondanza nella vita reale, di quelli... almeno nella finzione, per carità: offritemi un significato!), ma in realtà non penso che mi sentirei disposta a sconsigliare del tutto la visione di questo eccentrico e surreale film targato Netflix.
Perché "Horse Girl", in fondo, riesce a infondere nello spettatore una sana e abbondante dose di tensione; i brividi nascono dalla nostra progressiva comprensione dell'evidente stato di deterioramento della psiche della protagonista, più che da un reale timore per il suo stato di salute fisica, ma, in fondo, credo che il risultato sia più o meno lo stesso: fiato sospeso, cuore che batte e fronte aggrottata per l'intera durata della pellicola, anche se purtroppo i titoli di coda non arrivano poi a esercitare quell'effetto catartico e rivelatorio che alcuni di noi avrebbero senz'altro gradito...

Se avete apprezzato titoli "alternativi" e sperimentali come "Madre!" o "Under the Skin", insomma, secondo me fareste bene a fare un tentativo. Per me "Horse Girl" non è all'altezza di nessuno di questi illustri precedenti, ma non mi pento assolutamente di averlo guardato.
Il ritratto della follia messo in scena da Baena, morbosamente lucido, spietatamente convincente, è riuscito comunque a colpirmi e a lasciarmi in preda a un persistente senso di confusione e dubbio esistenziale... Quanto di quello che percepiamo è reale? Quante delle certezze cui siamo soliti attribuire un livello di verità inconfutabile sono in realtà frutto della nostra immaginazione?
Quanto potrebbe essere facile - liberatorio, perfino - scrollarci di dosso quelle convinzioni e lasciarci scivolare dolcemente in fondo alla leggendaria Tana del Coniglio Bianco?
Fra parentesi, se state scorrendo queste parole e avete già visto "Horse Girl", provate a leggere "Lizzie" o "Abbiamo sempre vissuto nel castello" di Shirley Jackson.
Poi capirete il perché! ;D


Giudizio personale:
6.0/10


4 commenti:

  1. Devo vederlo, adoro questa attrice, ma mi aspettavo decisamente di più...

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    1. Anch'io adoro Alison Brie, è veramente in gamba! *___*
      Credo peraltro che la sua interpretazione in questo film sia assolutamente degna di nota... anche se nel complesso anch'io mi sarei aspettata di più, soprattutto dal punto di vista del finale...

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  2. Il rischio che sia un pasticcio sembra esserci tutto, ma potrebbe anche sorprendere... :)

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    1. Secondo me un piccolo pasticcio lo è di sicuro, ma immagino che una cosa non debba necessariamente escludere del tutto l'altra, ehehe! ;D

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