sabato 10 aprile 2021

Recensione: "The Island", di C. L. Taylor

 

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"Avrebbe dovuto essere la vacanza perfetta: un viaggio di una settimana, per sei amici di lunga data, su una remota isola tropicale. Ma quando la loro guida avverte un malore e muore improvvisamente, i ragazzi restano intrappolati sulla spiaggia, circondati solo dalla giungla e da un complesso di caverne. Il viaggio di una vita si trasforma rapidamente in un incubo. Soprattutto perché sull'isola c'è qualcuno che, a quanto pare, conosce tutte le peggiori paure di ogni singolo membro del gruppo. E non vede l'ora di farle avverare..."


Sei adolescenti restano bloccati su una paradisiaca isola tropicale.

La loro guida muore in maniera improvvisa e misteriosa. La barca su cui sono arrivati è stata deliberatamente sabotata. Una sinistra catena di eventi comincia a mettere in discussione la loro possibilità di sopravvivere fino all'arrivo dei soccorsi.

Riuscirà la loro fragile, tentennante amicizia a schermarli dal sospetto, dalla paranoia, dalla consapevolezza del pericolo imminente?

"The Island" è un thriller che l’autrice britannica C. L. Taylor dedica in primo luogo al suo affezionato pubblico di lettori teenagers. La fascia d'età a cui si rivolge oscilla dai 16 ai 20/25 anni; la trama, infatti, non risparmia piccole concessioni ad alcuni cliché tratti dal classico "formulario" YA, e di sicuro si astiene dallo sfiorare picchi di crudeltà o brama sanguinaria inauditi.

Tuttavia, non posso fare a meno di esprimere tutta la mia ammirazione per le straordinarie capacità narrative della Taylor. "The Island" è un romanzo ipnotico e coinvolgente; in ogni momento, l'ottima padronanza tecnica permette all'autrice di confezionare immagini vivide e piacevolmente ricche di dettagli. Il taglio cinematografico della narrazione si traduce in un'esperienza di lettura immersiva e incalzante, che non concede ai suoi lettori un attimo di tregua!

Sull'isola convivono sei personaggi principali, ma le due voci narranti appartengono a Jessie, una ragazza traumatizzata dalla brutale morte del fratello, e Danny, presentato all'inizio come il tipico ragazzetto da confraternita americana. Sapete anche voi a quale genere di Amichevole Perfettino mi sto riferendo, giusto? Quel tizio estroverso, biondo e un po’ scemotto, che tutti adorano e che chiaramente esce da anni con la fanciulla più bella e bionda della scuola.

Questi personaggi, che a prima vista potrebbero sembrare familiari e scontati, in realtà nascondono vulnerabilità e punti di forza insospettati. Una sconfinata umanità di fondo, che aiuta il lettore a calarsi immediatamente nei panni di questi ragazzi un po' fragili, un po' coraggiosi, un po' gentili e un po' spietati.

In "The Island", il livello di tensione resta alto e incalzante (quasi) fino alla fine. In realtà, la soluzione del mistero si rivela tutt’altro che imprevedibile… ma potreste comunque ritrovarvi a voltare le pagine a un ritmo indiavolato, e finire con l’avvertire il ritmo martellante del cuore che vi batte nel petto, soprattutto al cospetto di determinati colpi di scena.

Come survival, purtroppo, "The Island" tende a funzionare infinitamente meno. I ragazzi non affrontano quasi mai sfide "ambientali" in grado di mettere veramente in pericolo la loro vita. Anzi, le condizioni sull'isola sono quasi idilliache: frutta e pesce in abbondanza per sfamarsi, una polla d'acqua dolce in cui rinfrescarsi, un clima meravigliosamente favorevole...  Diciamo che questo livello di conflitto lascia un po' a desiderare, anche se poi la Taylor riesce a farsi perdonare, spostando l'attenzione sulle rivalità interne al gruppo e sulla psicologia dei personaggi.

A chi consiglierei, insomma, la lettura di "The Island"?

Be', secondo me ci sono ottime probabilità che il romanzo possa piacere agli amanti degli YA, ai fan della serie tv Amazon "The Wilds" e del libro di Agatha Christie "I Dieci Piccoli Indiani".

I Iettori adulti, navigati consumatori di mistery, thriller e crime stories, difficilmente troveranno in questo titolo del pane per i loro denti. Ma, personalmente, lo considero un ottimo esempio di narrativa "gialla" per ragazzi. Mi ha coinvolto e sorpreso più di taluni "clamorosi" bestseller britannici (come, ad esempio, "Dietro i Suoi Occhi" di Sarah Pimborough...) e anzi, a tratti, devo ammettere che mi ha sinceramente emozionato!

 Giudizio personale:

7.7/10



2 commenti:

  1. Nonostante il voto positivo, devo ammettere che questo titolo mi ispira ben poco. Credo proprio che salterò :/

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    Risposte
    1. Mi pare di ricordare la tua "antipatia" per i libri di Agatha Christie... Perciò, confermo: in questo caso, fai benissimo a saltare! ;D

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