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"All'inizio è solo una sensazione, un fastidio. L'odore di polvere mista a muffa, certo. Ma anche qualcosa di stonato, un dettaglio fuori posto. È questo ciò che prova Letizia quando mette piede per la prima volta a Olimpia d'Arsa, una villa antica e quasi in rovina in cui è costretta a rinchiudersi per qualche giorno con Flavio, il notaio che le ha dato un lavoro e una ragione per ricominciare. La proprietaria della casa è morta novantenne senza eredi né testamento e i lontanissimi parenti si sono fatti avanti come bestie avide e feroci, pronti a scannarsi tra loro per impossessarsi della tenuta. E di tutto quello che c'è dentro. Un incarico come tanti. Ma non questa volta. Sono solo piccoli dettagli che non combaciano, un cuscino spostato, una serie infinita di armadi nascosti nella boiserie, il cane di Letizia, che in quella casa non vuole entrare, e una luce azzurra, comparsa per brevi istanti una notte dalle bocche di lupo del seminterrato. Sono solo scherzi della mente, si ripete Flavio, compreso nella propria razionalità. Ma Letizia è certa che non sia così e la sua fervida immaginazione si accende quando trova oggetti infantili sepolti nella casa, ciocche di capelli biondi, muffole, piccoli trofei. Perché una donna senza figli né nipoti avrebbe dovuto conservarli? Perché avrebbe dovuto nasconderli? Ora Flavio e Letizia sono dentro senza possibilità di uscire e il più atroce dei dubbi si insinua nelle loro menti così diverse: e se non fossero soli?"
Un notaio e la sua anticonvenzionale assistente entrano in una casa piena di misteri, rischiando seriamente di non uscirne più.
Qualcuno nascosto nell'ombra potrebbe essere disposto a tutto pur di proteggere il suo territorio...
O no?
È davvero sempre così semplice, riuscire a distinguere la realtà dall'immaginazione?
"L'ultimo ospite" è il primo romanzo di Paola Barbato che leggo, e lasciate che vi riveli una cosa in anteprima: non sarà l'ultimo.
Trovo sempre stimolante immergermi nella lettura di un libro che predilige la componente psicologica a quella dell'azione. Anche perché la deliberata ambiguità della premessa (cosa sta succedendo? Un piano criminale? Un'infestazione ectoplasmatica? Un trip mentale? Un accidenti di niente?) e il viaggio nell'anima dei protagonisti fanno miracoli per il concetto di sospensione dell'incredulità.
Forse, "L'ultimo ospite" non è un thriller psicologico magistrale, nel senso canonico del termine (il capitolo "spiegone" di fine libro è un po' uno scivolone, ad esempio...), ma lo spessore dei personaggi e l'incisività dello stile riescono quasi sempre a bilanciare l'imperfezione.
Per non parlare del fatto che la trama de "L'ultimo ospite" riesce sicuramente a catturare l'attenzione dalla primissima pagina, mentre l'altissimo livello di tensione trasforma il volume in uno di quei titoli impossibili da mettere giù.
Credo che, fra le principali fonti di ispirazione della Barbato, sia doveroso citare Shirley Jackson e Stephen King. Se non fosse esistita la stratosferica Holly Gibney della serie "Mr Mercedes" (e altri libri), ad esempio, penso che difficilmente ci saremmo imbattuti nella figura di Letizia Migliavacca, ossessiva "detective" improvvisata, nonché vera e unica protagonista de "L'ultimo ospite".
Così come credo sia vero che, senza "L'incubo di Hill House", avremmo potuto scordarci un'ambientazione così claustrofobica e indistricabilmente legata agli stati emotivi e psicologici dei due protagonisti.
Fra l'altro, sospetto che il personaggio di Letizia (e forse anche Flavio), abbia fatto la sua prima apparizione nel corso di qualche altro libro della Barbato. Perché la sua presentazione (un riassunto di caratteristiche spiattellate nel corso delle prime pagine) lascia molto a desiderare e getta deliberatamente un alone di mistero sul suo passato, che neanche il finale del libro riesce completamente a fugare.
Magari qualcuno di voi riuscirà a confermarmi se ho ragione o no...
Nel frattempo, ditemi: avete già letto "L' ultimo ospite"? Conoscete altri libri di Paola Barbato? C'è un thriller o un autore di mistery che secondo voi dovrei assolutamente recuperare? :)
Giudizio personale:
7.7/10
La seguo sui social e mi piacerebbe molto leggere qualcosa di suo, però ho sentito che i suoi libri non sono adatti a persone facilmente impressionabili :')
RispondiEliminaA me è sembrato un titolo abbastanza "tranquillo", da quel punto di vista (nel senso che quasi tutte le scene di violenza si svolgono "off screen", per così dire XD), però credo dipenda molto anche dalle abitudini di lettura personali. Ad esempio, su una scala brividosa da 1 a Stephen King, "L'ultimo ospite" per me raggiunge un sei scarso! ;D
EliminaMa tieni conto che io guardo e leggo horror da una vita, quindi forse non faccio testo ahahaha! ^____^
essendo amante di thriller, mi sono stati consigliati i romanzi della barbato; credo che prima o poi cederò, magari inizio proprio da questo!!
RispondiEliminaAnch'io all'inizio ero un po' scettica, ma mi sono proprio ricreduta! ^^
EliminaL'unica cosa è che consiglio di leggerlo in ebook o di aspettare l'edizione economica, perché 18 euro per un libro che si legge in un paio di pomeriggi mi sembrano veramente troppi! :P