Può un romanzo fantasy affondare profondamente le sue radici nella storia, negli anni del tumulto, del cambiamento, delle prime battaglie per la parità dei sessi?
Ma certo che può…
Non mi credete? Allora allacciate le cinture e preparatevi a
leggere “Le Streghe in Eterno”, il secondo libro scritto dalla
fenomenale Alix E. Harrow, già
autrice de “Le Diecimila Porte di January”.
“Sorellanza”, “suffragette” e “stregoneria”: saranno queste le tre magiche “s” che ci
permetteranno di iniziare il viaggio.
Manca qualcosa, dite?
Ah, già, avete ragione, quasi dimenticavo…
Ogni storia fantastica che si rispetti comincia con le
parole: “C’erano una volta tre sorelle, o forse erano tre streghe…”
La trama
È il 1893, e James Juniper
Eastwood è appena arrivata a New
Salem.
Provate a immaginarla mentre scende dal treno, se ci
riuscite: questa ragazza della brughiera
dagli zigomi spigolosi, i capelli aggrovigliati e lo sguardo furente, pronta a
dare battaglia e a cambiare i connotati del mondo perfino a suon di sganassoni,
se si rivelasse necessario!
È il 1893, e al mondo non ci sono più streghe. I conservatori hanno pensato bene di bruciarle tutte, e di distruggere l’intero bagaglio delle loro
conoscenze e fonti di saggezza, già che si trovavano sul posto.
Ma forse questa non è proprio tutta la verità, no? Perché,
in fondo, in ogni epoca storica gli uomini hanno cercato di portare via alle
donne ogni singolo brandello di autorità e potere… Che voi sappiate, ci sono
mai riusciti? Per quanto disperatamente, violentemente e crudelmente ci abbiano provato?
Juniper non è una strega, non esattamente. Ma da Mama Mags,
sua nonna materna, ha ereditato degli incantesimi,
e ormai Juniper potrebbe essere abbastanza disperata, arrabbiata e determinata
da cedere alla tentazione di usarli. Soprattutto quando scopre che New Salem
non è la culla di civiltà e serenità in cui sperava, ma un viscido nido di ipocrisia e bigottismo; un coacervo di serpi
malevole, disposte a tutto, pur di schiacciare i deboli e riempirsi il gargarozzo.
È il 1893, e i primi movimenti
femministi si stanno in facendo in quattro, per cercare di rivendicare il
diritto femminile al voto. Ma la gente “perbene” non fa altro che deridere
questi tentativi, e spargere calunnie su chiunque abbia preso parte alle
manifestazioni. L’orizzonte non si prospetta particolarmente roseo, per le
donne nate e cresciute fuori o dentro i confini di New Salem.
Entrano in scena Beatrice
Belladonna e Agnes Amaranth, le
sorelle che Juniper credeva di aver perduto; quelle accusate di averle voltate le spalle, di averla
abbandonata alle cure di un padre violento e abusivo.
Un tempo erano legate
come siamesi, le giovani Eastwood; erano l’unico rifugio, il porto sicuro l’una
dell’altra.
Adesso, sono solo tre
estranee in una grande città, che si arrabattano per tenere la testa fuori
dall’acqua in un mondo di ombre in rapida ascesa.
O… forse no?
Quando Juniper invocherà l’aiuto delle sue sorelle,
risponderanno Bella e Agnes al suo appello? L’ aiuteranno a riportare la magia a New Salem? O
permetteranno a un nuovo, spietato nemico di arraffare tutto il potere e
proclamare definitivamente conclusa l’era
delle streghe?
La Fanciulla, la Madre e la Megera
Fra i tutti i libri recuperati quest’anno, “Le Streghe in Eterno” è il mio preferito in assoluto.
La cosa che ho amato di più? I personaggi, naturalmente!
Dovete sapere che le tre sorelle Eastwood incarnano, ciascuna a suo modo, un
diverso aspetto della divinità Madre,
l’entità frequentemente associata al mondo della magia e del neopaganesimo…
Juniper è la Fanciulla,
la Ragazza Selvaggia; impaziente, impulsiva, irruenta, imprevedibile… Una meravigliosa
via di mezzo fra Vasya, la protagonista dell’indimenticabile fantasy storico “L'orso e l'Usignolo” di Katherine Arden, e Prunella Gentleman, dal romanzo “Sorcerer to the Crown” di Zen Cho: indomabile, tempestosa e agguerrita, Juniper incarna
l’essenza stessa della magia che non
può essere contenuta… né controllata.
Agnes, invece, è la Madre,
la sorella di mezzo; la più forte,
la più vigorosa, la più appassionata e la più sensuale. Quella che ha già
sperimentato in prima persona le crudeltà del mondo, e ha avuto un assaggio del
modo in cui la società tratta le donne che si rifiutano di stare al loro posto… Non per questo, permetterà alla paura di annichilirla o cambiare la sua
natura.
E poi c’è Bella, che rappresenta la “Vegliarda” (povera Bella! XD), vale a dire la sorella saggia, riflessiva, che “sa” più cose ed è sempre pronta a
elaborare strategie e progetti. Lasciate che ve lo dica: scegliere il mio personaggio preferito de “Le Streghe in Eterno” sarebbe
impossibile… se non fosse per Bella. Perché, andiamo… Bibliotecaria?
Appassionata di libri fantastici e storie di magia? Riservata? Iper-prudente,
un po’ insicura, e dolorosamente innamorata di una donna che sembra al di là
della sua portata? Diamine, mi sa che mi ricorda qualcuno… Chi sarà mai? XD
Scherzi a parte, l’unica cosa che ho adorato più della
caratterizzazione delle Eastwood, è stato il modo in cui Harrow ha deciso di sviluppare
i loro archi narrativi: vale a dire portando
ciascuna di loro a superare i limiti “imposti”
dal proprio ruolo, rifuggendo da qualsiasi tipo di stereotipo e accogliendo a
braccia spalancate la loro femminilità
e i mille modi diversi in cui è possibile esprimerla.
There will be… witches!
Ma che cos’è una strega, esattamente?
Alix E. Harrow ha una teoria: “Behind every witch is a woman
wronged.”
Se è così (e io credo che lo sia), ogni donna nata sotto il
cielo è una strega, e dovrebbe andare fiera del proprio retaggio in ogni
momento.
In realtà, “Streghe in
Eterno” è un libro che strizza frequentemente l’occhio anche a “Streghe di una notte di mezza estate” di Terry Pratchett; ad esempio, la frase “Bella informs her that this is the precise
reason why women's dresses no longer have pockets, to show they bear no
witch-ways or ill intentions”, non ha potuto assolutamente fare a meno di
ricordarmi le mitiche Esme Wetherwax
e Tata Ogg!
Ma la verità è che, nel libro di Harrow, incontrerete molte streghe diverse, di ogni nazionalità,
confessione, ceto o orientamento sessuale.
E le amerete tutte,
perché in ognuna di loro, per quanto distante o diversa da voi possa sembrare all'inizio, riuscirete a scorgere tratti del vostro presente, del
vostro passato e del vostro futuro.
Fare il tifo per loro diventerà, quindi, la vostra seconda natura… La parte più bella? Non
riuscirete a smettere di leggere fino a quando non avrete scoperto l’adrenalinico,
scioccante finale che l’autrice ha
tenuto in serbo per voi!
Alix E. Harrow: l’autrice che possiede “l’intento, i mezzi e le parole”
“Le Streghe in Eterno”
è un libro molto denso; ricchissimo
di eventi, sottotrame, villains, comparse e intrecci secondari.
Se cercate una lettura “da spiaggia”, particolarmente
rilassata e poco impegnativa… bè, in realtà vi consiglio di cercare altrove! XD
Personalmente, trovo che Harrow abbia svolto un lavoro magnifico, e che il suo
impresssionante livello di competenza
tecnico/stilistica abbia fatto dei passi da gigante, dai tempi de “Le Diecimila Porte di January” (in
quale, in effetti, risentiva di più di qualche difettuccio, dal punto di vista
del ritmo e della struttura).
Di solito, non amo molto il narratore onnisciente e tutto ciò che esso comporta; ma Harrow
gestisce così bene i suoi personaggi, la sua ambientazione e i cambiamenti di
focalizzazione, da rendere l’uso della
voce narrante in questo romanzo un qualcosa di assolutamente magico e
irripetibile!
La sontuosità dell’immaginario, la forza dell’apparato allegorico, la fresca vivacità delle sue allitterazioni… Date retta a me: Alix E. Harrow è un’autrice con un futuro brillante dinnanzi a sé!
Da parte mia, posso soltanto sperare che continui sempre
a impegnare il suo talento al servizio dei miei generi preferiti: perché il fantasy, molto semplicemente, non
può più permettersi di fare a meno di autrici Harrow, né di libri meravigliosi e epici come “Le Streghe in Eterno”…
Piccolo avviso: ovviamente, la mia recensione si riferisce all'edizione americana originale del libro, "The Once and Future Witches"! Pertanto, non sono in grado di anticiparvi nulla a proposito della qualità della traduzione, dell'impaginazione o dell'aspetto che avrà la copia "fisica" del romanzo in italiano.
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