L’Accordo di Salem, firmato nel 1692, costringe tutte le streghe ad arruolarsi nell’esercito degli Stati Uniti e a combattere i nemici della nazione... In cambio, ogni persecuzione a danno delle donne di poteri magici verrà cessata.
Trecento anni dopo, le giovani streghe stanno ancora tenendo
fede alla loro parte del patto... ma
a quale prezzo?
Su Amazon Prime Video
trovate le prime due stagioni di “Motherland:
Fort Salem”, la serie tv fantasy/ucronica
creata da Eliot Laurence e prodotta
dall’attore Will Ferrell.
Uno show per
ragazzi dal taglio moderno, spettacolare
e intriso d’azione, interpretato da uno spettacolare cast al femminile e destinato a creare dipendenza fin dal primissimo episodio...
La trama
Dopo che l’Accordo di Salem ha cambiato tutto, le donne si
sono riappropriate della maggior
parte delle posizioni di potere.
Ad esempio, l’esercito, guidato dall’immortale generale
Sarah Alder (Lyne Renée), ormai si
compone di sole streghe, peraltro tenute in grande considerazione dalla popolazione civile a causa della loro inconfondibile
abnegazione e del loro immenso
spirito di sacrificio.
Ogni anno, infatti, ogni ragazza in età da combattimento è tenuta a prestare giuramento e a recarsi a Fort Salem per dare inizio a uno spietato addestramento a base di
prodezza fisica, canti di guerra e incantesimi difensivi.
La giovane recluta Raelle Collar (Taylor Hickson), una guaritrice
dal talento eccezionale, ha perso la madre in battaglia, e adesso si prepara
con amarezza a seguire il suo destino.
Tally Craven (Jessica
Sutton) è l’ultima della sua stirpe,
e come tale avrebbe diritto a un esonero dal servizio militare... ma il suo idealismo avventato la spinge comunque ad
arruolarsi, nonostante la ferma opposizione della madre.
Abigail Bellwheater (Ashley
Nicole Williams) proviene invece da una famiglia ricca e influente, e da
quand’è nata non sogna altro che di scalare
le gerarchie militari e dimostrare alle sue antenate il proprio valore.
Le tre ragazze, contro ogni aspettativa e malgrado le reciproche divergenze, riescono a sviluppare un legame indissolubile e a eccellere
in ogni campo dell’addestramento militare.
Eppure il mondo viene costantemente travolto dagli attacchi della Mattanza, un’organizzazione terroristica che cerca di mettere in evidenza le devastanti conseguenze della coscrizione forzata all’interno della comunità magica.
È giusto considerare le streghe alla stregua di carne da macello?
Ma è soltanto quando Ralle comincia a innamorarsi perdutamente di Scylla Ramshorn (Amalia Holm), affascinante necromante dal passato ambiguo, che le cose per le tre amiche cominciano a imboccare una svolta inaspettata...
Il potere è nella voce
Adoro questa serie!
Dico sul serio: voglio dire, certo, la sceneggiatura ha dei
difetti, il target principale è mooooolto giovane, la prima stagione risulta
stranamente sbilanciata, le scene di sesso a volte risultano un po’ intrusive,
e... bla, bla, bla!
In fondo, siamo onesti... chi se ne importa?!
La verità è che in “Motherland: Fort Salem” ci sono così
tante cose buone da apprezzare, che ostinarsi a
concentrarsi sui difetti non avrebbe molto senso.
È una serie tv fantasy per ragazzi. Che parla di matriarcato, e ne mostra ripetutamente in azione le conseguenze (pregi e difetti).
Che narra le storie di un gruppo di
personaggi estremamente complessi e ambivalenti (bè, non il terzetto di protagoniste, magari... ma
vogliamo parlare di forze della natura come Scylla o Anacostia?), e
non esita a sollevare domande intelligenti durante il tragitto.
La trama gioca pesantemente con i sentimenti primordiali dello spettatore, e cerca di tenerlo avvinghiato
a sé con una serie di stratagemmi a base di cliffhanger, amori
impossibili ed epiche lotte
generazionali in stile romanzo YA?
Ma certo che sì. Diamine, sarei un’ipocrita di categoria
superiore, se non ammettessi di aver finito il binge watching compulsivo in tempi da record, soltanto perché avevo disperatamente
bisogno di scoprire cosa sarebbe accaduto alla mia adorata ship Raylla! XD
Ma (tanto per dirne una) si dà il caso che “Motherland: Fort Salem” sia anche uno
show che si basa un sistema magico
molto intrigante, diverso da
qualsiasi altra cosa siamo stati abituati a vedere in tv.
Il potere delle streghe passa attraverso l’uso delle loro corde vocali; della complessa manipolazione delle onde sonore, attraverso intricati canti chiamati “semi”.
Come a dire che la voce delle donne, per antonomasia, si trasforma nel più pericoloso ed elettrizzante dei catalizzatori naturali,
una fucina di energie letteralmente
impossibile da sottovalutare... figuriamoci da ignorare o mettere a tacere!
Questa caratteristica, fra l’altro, offre allo spettatore la
possibilità di assistere a un incredibile numero di combattimenti e sequenze d’azione di stampo pirotecnico; soprattutto nel corso della seconda stagione, con l’avvento di un nuovo, formidabile nemico in grado di rispondere alle mosse delle nostre
eroine rima per rima...
La realtà alternativa in salsa young adult
La trama di “Motherland:
Fort Salem” si basa, inoltre, sullo sviluppo di una mitologia singolare e ricca
di spunti affascinanti, parzialmente ispirata alle tradizioni insegnate dalle religioni neopagane.
Il rapporto di sorellanza
fra le tre protagoniste si staglia al centro di ogni singolo episodio (o
quasi), ma un’altra cosa che ho apprezzato tanto è il fatto che ogni singolo
personaggio di questa serie arriva corredato da un suo particolare (e
coinvolgente) arco narrativo.
La seconda stagione,
da questo punto di vista, si dimostra superiore
alla prima; un po’ perché Tally,
finalmente, riesce a uscire dal guscio
e a svelare parte del suo grande potenziale, e un po’ perché la narrazione si “scinde”
ad accompagnare il complesso viaggio di
redenzione di un certo personaggio (il mio preferito), ampliando considerevolmente la nostra prospettiva sul mondo di “Motherland: Fort Salem”, sempre più dilaniato da tensioni sotterranee violente e insopprimibili.
Se non siete riusciti mai a spingervi oltre i primi due
episodi di “The Chilling Adventures of Sabrina”, e se non riuscite a trattenervi
dal sollevare le mani in segno di resa ogni volta che qualcuno si azzarda a
scandire la frase «Amo le ucronie, ma penso che “The Man in the High Castle” sia uno dei
libri più noiosi del creato!», bè...
Probabilmente questa non
è la serie che fa per voi.
Ma sospetto che tutti
gli altri troveranno più di un motivo per trasformare “Motherland: Fort Salem”
in un guilty pleasure spettacolare, e
di andarne dannatamente fieri! :D
Non ne ho mai sentito parlare prima... devo decisamente smettere di ignorare Prime 😲
RispondiEliminaE' l'unico, grande difetto di Prime: sembra sempre che l'homepage faccia del suo meglio per tenere nascosta agli spettatori un'ampia porzione di catalogo... salvo poi continuare a proporre a chi guarda sempre gli stessi titoli (tipo quella cosa sui Ferragnez... se vedo ancora quella locandina urlo, giuro, ahaha! :D)
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