venerdì 15 novembre 2013

Black Orchid



"Ripercorrere questo lavoro, adesso, rende manifesto come "Black Orchid", al pari del "Daredevil" e del "Cavaliere Oscuro" di Frank Miller e di "Mirachman", di Swamp Thing e di Watchmen di Alan Moore, sia uno di quei libri che hanno contribuito a creare uno spartiacque nella storia del fumetto moderno; "Black Orchid" ha rappresentato la nascita di un nuovo tipo di coraggio e di una diversa aspettativa all'interno di questo mezzo d'espressione. Ma in un certo senso, "Black Orchid" cerca di andare perfino oltre questi altri lavori che hanno segnato un punto di svolta, rendendo esplicito che, per quanto audaci, per quanto intelligenti, per quanto alla moda possano essere i nuovi fumetti, la maggior parte di loro finisce comunque per fare ricorso ai triti e ritriti canoni narrativi e morali: uomini violenti salvano il mondo compiendo scelte e azioni violente. In questo volume accade qualcosa di completamente diverso. Di conseguenza, "Black Orchid" rappresenta un'opera cardine nell'editoria a fumetti: è un atto di immaginazione e speranza che cerca di portare una forma di letteratura altamente sottostimata in luoghi dove non è mai arrivata in precedenza."



Tre o quattro mesi fa (settimana più, settimana meno), gironzolando in libreria, mi sono imbattuta nel reparto fumetti e in questo piccolo volumetto chiamato "Black Orchid".
Incuriosita dalla suggestiva immagine di copertina, ho chiaramente subito provato a dare una sbirciatina alla trama impressa sulla quarta (interessante!) e soltanto a quel punto mi sono accorta che, fra gli autori del fumetto, spiccava il nome di Neil Gaiman in persona!

Inutile precisare che, a quel punto, anche le mie ultime titubanze si sono sciolte come neve al sole: mi sono precipitata in cassa, portafoglio alla mano, e mi sono portata a casa quello che, ai miei occhi inesperti (non ho letto tantissimi fumetti, fino a ora, e mi considero un'assoluta neofita del genere, questo è certo...) pareva presentarsi come un potenziale piccolo gioiellino, narrato attraverso evocative illustrazioni e pagine fitte fitte di vignette.

Non potete immaginare la mia sorpresa quando, di punto in bianco, mi sono resa conto che la genesi di Black Orchid, supereroina amante della natura ed elaborato ibrido (metà donna, metà pianta) generato per amore in laboratorio, ha inizio proprio in quel di Metropolis, una delle ambientazioni più famose della leggendaria casa editrice americana DC Comics!
Ma la mia piccola dose di stupore non era certo destinata ad arrestarsi qui: ben presto mi sono resa conto che uno dei villain principali della storia si chiamava Lex Luthor, tanto per cominciare; e potrete forse ben immaginare quanto, dalla città di Superman all'oscura e labirintica Gotham, il passo sia breve e, per certi versi, quasi obbligato...

In "Black Orchid", come ho scoperto di recente, un Gaiman ancora leggermente acerbo ha deciso di ri-raccontare le origini di questo personaggio, ormai un po' trascurato, nato negli anni '70 dalla fantasia di Sheldon Mayer e Tony DeZuniga, e di riproporne il mito, attraverso una miserie in tre numeri (tutti contenuti in questo unico, grazioso volume pubblicato dalla Lion) secondo me davvero originale e ben fatta.
Gran parte del fascino del fumetto va ricercato, io credo, nelle atmosfere oniriche e "fumose" che aleggiano attraverso le varie tavole (molto, molto stilizzate, in alcuni punti...), nel notevole grado di introspezione psicologica, e nell'innegabile talento artistico dell'illustratore Dave McKean.

L'Orchidea Nera, dal canto suo, è davvero un'eroina sui generis, che trova i suoi maggiori punti di forza, piuttosto che nei canonici super-poteri, nel simbiotico rapporto di amore/fusione nei confronti del mondo naturale, nella sua forza d'animo, e nel suo travagliato percorso di crescita interiore, di drammatica ricerca di una propria identità e posto nel mondo.
Mi sono piaciuti moltissimo, del resto, anche alcuni dei personaggi (vere e proprie icone ormai!) che Orchidea conosce in occasione della sua visita all'Arkham Asylum, il famosissimo manicomio criminale che ospita, o ha ospitato, nel corso degli anni, eminenti canaglie e anime tormentate del calibro di Poison Ivy, Cappellaio Matto, Due Facce, eccetera, eccetera.
Una vera e propria chicca, per me: fin da bambina, sono sempre stata una grande appassionata delle avventure del Cavaliere Oscuro (al cinema e in tv, se non altro...), restando affascinata, in modo particolare, dai suoi pittoreschi, folli, irresistibili super-nemici! XD

Una bella storia, quella di Black Orchid; caratterizzata peraltro da una forte e significativa morale e da un rigetto della violenza, in tutte le sue forme ed espressioni, assolutamente integrale e davvero nobilissimo!
Non saprei dire se si tratti effettivamente di una pietra miliare della storia del fumetto (come lascia intendere la sinossi riportata sul retro di copertina...), ma una cosa è certa: io l'ho apprezzata, e ve la consiglio di tutto cuore! ;D

Giudizio personale: 7.0/10

3 commenti:

  1. Non lo conoscevo fino a due minuti fa, ma sento che non posso vivere senza.

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    1. E' abbastanza carino, secondo me, Kate... te lo consiglio! ^^

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  2. Non lo conoscevo, ma sembra davvero interessante! Non mi aspetto niente di diverso da Gaiman, in effetti ;)

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