Il primo volume della splendida e pittoresca graphic novel “Il Guardiano della Diga”, di Robert
Kondo e Dice Tsutsumi, è giunto
ufficialmente nelle mie mani lo scorso ottobre: un graditissimo regalo di
compleanno, omaggio della mia sorellina.
La trama, di per
sé, presenta un canovaccio abbastanza ''classico'': un terzetto di amici (nel caso in questione, un maialino, una volpina
e un vivace cucciolo di ippopotamo) viene sbalzato per disgrazia oltre i
confini della sua serena e soleggiata valle natale. Catapultati in una terra infida e misteriosa,
piagata da una minacciosa nebbia oscura,
i nostri eroi saranno saranno costretti a imbarcarsi in una pericolosissima quest per tornare a casa, nonché a
esplorare questa sinistra landa inquietante, aiutati soltanto da una sorta di
''ranocchio'' stralunato e un po' tocco che si fa chiamare zio Van...
Gli elementi tipici di ogni classico libro fantasy per ragazzi sono tutti lì sul
tavolo, insomma; a caratterizzare “Il Guardiano
della Diga” provvedono soprattutto le sue meravigliose Illustrazioni, perfetta incarnazione di quella
liricità “poetica” e sensibile che distingue la maggior parte dei migliori film
d'animazione per l’infanzia, da “Il mio amico Totoro” a “Il piccolo principe”,
passando per “Brisby e il Segreto di Nihm”, “Kubo e la Spada Magica” e “La Canzone del Mare”.
Il talentuoso illustratore Dice Tsutsumi riesce a
trasformare il colore in un mezzo espressivo potentissimo, un incendio di
suggestioni e impressioni travolgenti. I testi sono quasi un “corollario”, una
simpatica decorazione; senza contare il fatto che la profonda umanità di questi
piccoli, espressivi personaggi in forma animale riuscirebbe facilmente a
conquistare il cuore del lettore più scettico e smaliziato.
Bisogna inoltre ricordare che l'ambientazione de “Il Guardiano
della Diga” (come fa giustamente notare il commento di Brian Selznick riportato in copertina) è in realtà molto più cupa e complessa di quanto si potrebbe
inizialmente pensare. Le tematiche, poi, sono talmente universali e “familiari”
da rivelarsi facilmente alla portata di tutti: ragazzini, adolescenti, e gente
un po’ più grandicella… Dopo tutto, chi di noi non si è mai ritrovato ad
affrontare la solitudine, o a lottare per trovare il proprio posto nel mondo, o a combattere strenuamente contro l'irresistibile fascino della malinconia nuda e cruda?
In estrema sintesi: Il primo atto di una graziosissima
graphic novel in tre volumi. Una fiaba illustrata che ricorda da vicino il
lavoro dei grandi maestri del cinema d’animazione. Consigliatissimo ai fan del
lavoro di Hayao Miyazaki e Tomm Moore!
NB: Potete leggere QUI la mia recensione de "Un Mondo Senza Oscurità", il secondo capitolo della trilogia de "Il Guardiano della Diga"! :)
Sembra bellissimo *^* me lo segno per i prossimi acquisti targati Bao :D
RispondiEliminaOttima idea, Kate! :D
EliminaAnch'io vorrei recuperarne tanti dei loro: ultimamente hanno preso a pubblicare delle cose davvero stupende! *____*