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"Robert Kondo e Daisuke "Dice" Tsutsumi sono i fondatori di uno studio di animazione, Tonko House, che ha creato un cortometraggio premiatissimo e stupendo, «Il guardiano della diga». Dal mondo di quella storia, arriva una trilogia di volumi sul piccolo maiale che custodisce e fa funzionare una diga eolica che respinge con le sue pale l'oscurità che minaccia la città. In questo secondo volume, Maiale, Volpe e Hippo hanno lasciato la città e stanno cercando di fermare la marea di ombra nera che tra pochi giorni si abbatterà nuovamente sul loro mondo e potrebbe distruggerlo. Incontreranno improbabili alleati, minacce inaspettate, sfide da superare e capiranno che esistono altre città, con altre dighe, enormi e solidissime, costruite da un guardiano che non si fa mai vedere, ma che forse è la chiave di tutti i misteri che stanno affrontando. Secondo capitolo della trilogia, questo volume è incantevole, emozionante, onirico e bellissimo."
L'edizione proposta dalla Bao si presenta, come sempre, in una veste grafica golosissima, rilegata con sovraccoperta. Si tratta di un dettaglio importante; soprattutto considerando il fatto che questa serie si distingue soprattutto per la notevole bellezza estetica delle sue tavole e per il sofisticato uso del colore messo in atto dagli artisti Robert Kondo e Dice Tsutsumi.
La trama di "Un Mondo Senza Oscurità", d'altro canto, prosegue nel più classico e canonico dei modi. I nostri protagonisti - Maiale, Volpe, Ippopotamo - continuano la loro avventurosa quest, affidandosi all'istinto dello squinternato e imprevedibile "zio" Van, il ranocchio svitato che si è offerto di guidarli a casa.
Per tutto il tempo, questo piccolo drappello di amici verrà perseguitato dalle fugaci visioni di un nemico sconosciuto, e messo alla prova dai numerosi ostacoli che ovviamente continueranno a stagliarsi sul loro cammino...
"Un Mondo Senza Oscurità" vuole evidentemente essere - ed è - un capitolo di transizione. L'intreccio non è particolarmente solido o avvincente, e purtroppo devo ammettere di non averlo trovato soddisfacente al cento per cento.
D'altro canto, la tenera dolcezza dei personaggi e la delicata bellezza delle illustrazioni riesce a compensare abbondantemente questo difetto, almeno secondo me.
Quella iniziata con "Il Guardiano della Diga" è una splendida favola, una struggente storia di formazione adatta anche al pubblico dei lettori più giovani, a metà strada fra un film d'animazione della Pixar e uno prodotto dallo Studio Ghibli.
Tutti i personaggi sono animali antropomorfizzati, dal look estremamente carino e coccoloso; il che, ovviamente, non implica che la loro caratterizzazione non possa presentare parecchie zone d'ombra e qualche complessità (come quelle di qualsiasi bambino), o che il loro mondo non sia in grado di vantare asperità, una tenebra minacciosa sempre pronta a manifestarsi e a mettere a repentaglio la sopravvivenza della loro amena comunità.
In "Un Mondo Senza Oscurità", insomma,gli autori continuano a prediligere le note pacate di un racconto che tende a spostare costantemente l'attenzione sul mondo interiore dei suoi giovanissimi personaggi, piuttosto che sulla catena di eventi in atto in sé per sé. Sono più che altro le illustrazioni a parlare, a fronte di un testo veramente esiguo e risicato: la maestosità di un tramonto rosseggiante, che incendia delicatamente il cielo a occidente; il tranquillo cameratismo di un pasto condiviso attorno al fuoco; una somiglianza colta con la coda dell'occhio, l'impressione fugace di un volto amato che scompare all'improvviso, lasciandoci alle prese con una fumosa sensazione di perdita e rimpianto.
Il volumetto si divora in un batter d'occhi, e si conclude dopo una mezz'oretta di lettura con un piccolo cliffhanger. Se avete bambini, sappiate che "Il Guardiano della Diga" e "Un Mondo Senza Oscurità " potrebbero facilmente rivelarsi il regalo perfetto, anche per cominciare a introdurre i più riluttanti al magico mondo della lettura.
Anche il lettore adulto troverà senz'altro il modo di relazionarsi a questo delizioso e suggestivo frammento di infanzia perduta; d'altronde, come amo ripetere, siamo stati tutti bambini... e lo siamo ancora, e sempre lo saremo, se solo saremo disposti a concedere a noi stessi questa piccola grazia.
Giudizio personale:
7.5/10
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