domenica 29 novembre 2020

Recensione: "The True Queen", di Zen Cho

 


The Sorcerer Royal, Vol. 2

Potete acquistarlo QUI in inglese

"Le sorelle Muna e Sakti si svegliano su una pacifica spiaggia dell'isola di Janda Baik. Non riescono a ricordare niente del loro passato, eccetto la forza del loro legame. Un incantatore sconosciuto ha lanciato una maledizione su di loro, e Sakti sta iniziando a svanire, lentamente ma in modo sempre più inesorabile. Adesso, l'unica speranza di salvarla risiede in un viaggio verso la distante Bretagna, e presso l'Accademia che Prunella Whyte ha istituito per addestrare le donne dotate di poteri magici. Se Muna intende salvare la sorella, dovrà imparare a navigare i pericoli dell'alta società e a ingannare i maghi inglesi, perché, se non riuscirà a convincerli di essere un prodigio dell'arte magica, nessuno si prenderà la briga di aiutarla. Oppure sì?"


The True Queen” è il sequel di “Sorcerer to the Crown”, delizioso romanzo fantasy ambientato in un’ucronica Inghilterra ottocentesca “alternativa” di cui abbiamo già parlato qualche tempo fa. In teoria, il libro potrebbe essere considerato autoconclusivo, dal momento che la trama si regge perfettamente sulle sue gambe; non vedo per quale motivo privarsi del piacere di leggere entrambe le incursioni dell’autrice Zen Cho in questo suo brillante e affettato universo magico, però. In fondo, l’Età della Reggenza, con il suo “manierismo”, le sue imposizioni e le sue allucinanti contraddizioni, offre all’autrice una perfetta opportunità per creare contrasti e associazioni e avviare una divertente conversazione in chiave satirica con i suoi lettori.

The True Queen” introduce, fin dalle sue prime battute, una protagonista nuova di zecca: la giovane Muna, una ragazza di Janda Baik dal passato avvolto nel mistero. L’amnesia di Muna coinvolge anche sua sorella, Sakti; le due si svegliano su una spiaggia assolata, a pochi passi dalla giungla in cui vive la famigerata strega Mak Genggang, e da quel giorno vengono accolte al servizio della vegliarda e dalla sua ampia congrega di lamie. La loro vita semplice, scandita dai pacati ritmi quotidiani dell’isola, viene interrotta dal dipanarsi di un intrigo magico e dall’esplosione di un incidente diplomatico dai risvolti epocali. Per mettere al sicuro le sue due “apprendiste”, la strega decide di inviarle presso la neonata Accademia “Lady Maria Whyte Per Gentilmaghe”, una chiacchieratissima scuola di magia inglese messa su dall’intraprendente “Stregona Reale” Prunella Whyte. Peccato che anche Prunella e la sua cara amica di infanzia, Miss Henrietta Stapleton, si ritrovino per la mani una scandalosa quantità di gatte da pelare, fra blasonati maghi intenzionati a difendere il loro privilegio con le unghie e con i denti e un’assurda dichiarazione di guerra scandita dalle labbra delle temibile Regina di Faery in persona!

The True Queen” è, a mio avviso, un romanzo estremamente piacevole e divertente da leggere. La sua scorrevolezza sottintende un senso di estrema “leggerezza” contraddetta (almeno in parte) dalle tematiche tirate in ballo: lotta fra i sessi, classismo, colonialismo e sfruttamento culturale, per citare solo i quattro più importanti. Rispetto a “Sorcerer to the Crown”, questi argomenti si inseriscono all’interno della narrazione in maniera molto più fluida e avvincente e – soprattutto - senza interrompere la nostra sospensione dell’incredulità neanche per un secondo. La Cho eccelle nella stesura di dialoghi (come avevo già notato, mesi fa, leggendo il suo rocambolesco racconto wuxia “The Order of The Pure Moon Reflected in Water”) e si lancia in un perfetto tentativo di caratterizzazione dei personaggi in stile Jane Austen, la sua somma Maestra di stile.

Ciò premesso, credo che questa sua tendenza “emulativa” abbia finito con il compromettere un po’ la sua capacità di scrivere delle buone scene d’azione (se così vogliamo chiamarle) e di organizzare la macrostruttura del suo libro secondo una logica moderna. Di fatto, non ho apprezzato i continui salti di prospettiva né l’inclinazione a riassumere alcuni snodi fondamentali della trama in un paio di paragrafi. E ho fatto seriamente fatica ad affezionarmi o fare il tifo per la principale “coppia romantica” del romanzo, dal momento che le interazioni dei due personaggi in questione, in pratica, per il 99% del libro si limitano a “x guarda timidamente y con la coda dell’occhio o cerca disperatamente di attirare la sua attenzione, mentre y fissa il soffitto e cerca di trovare un modo per impantanarsi ancora di più nella sua tragicomica situazione personale”. Salvo poi far saltar fuori (praticamente dal nulla) una frettolosa dichiarazione d’amore con tanto di bacio censurato.

Se siete alla ricerca di una conferma al fatto che le parole “fantasy” e “romanzo d’epoca”, a volte, possano coesistere felicemente all’interno della stessa frase, vi esorto a leggere “The True Queen” e qualsiasi altra cosa Zen Cho abbia scritto finora. Non troverete molti dettagli storici a cui fare riferimento, ma penso che resterete ammaliati dall’abilità con cui cui questa giovane autrice riesce a catturare lo spirito di un’era, con tutto il suo inevitabile corredo di eco e ripercussioni sul presente.

 

Giudizio personale:
7.3/10


2 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...