martedì 16 novembre 2021

"Noor": il nuovo libro di Nnedi Okorafor disponibile in inglese a partire dal 20 novembre

Nnedi Okorafor, regina indiscussa dell’Afrofuturismo letterario, tornerà in tutte le librerie americane a partire dal prossimo 20 novembre: il suo nuovo libro sci-fi, “Noor”, racconterà la storia di una giovane donna nigeriana dal corpo tecnologicamente potenziato e di un uomo che la società ha deciso di bollare come terrorista...



Potete acquistarlo QUI in inglese 


La trama

Anwuli Okwudili preferisce essere chiamata AO. Per lei, queste iniziali hanno sempre significato una cosa soltanto: Artificial Organism, vale a dire Organismo Artificiale.

AO non si è mai sentita del tutto... naturale, e questo soltanto per usare un eufemismo. I suoi genitori hanno trascorso la maggior parte dei giorni prima della sua nascita a pregare disperatamente per la sua morte, perché perfino mentre si trovava ancora nell’utero, AO veniva percepita come “sbagliata”.

Invece è sopravvissuta.

E poi, anni dopo, è arrivato un certo incidente stradale; una tragedia che ha reso le sue condizioni fisiche ancora più precarie.

Eppure, invece di vedere il suo strano corpo sotto la stessa luce in cui lo vede il resto del mondo – vale a dire come se fosse bizzarro, innaturale, perfino come il frutto dell’opera del diavolo – AO decide di abbracciare semplicemente quello che è: una donna in possesso di una tonnellata (e totalmente necessaria) quantità di potenziamenti biosintetici.

E poi, un giorno la ragazza esce per andare al mercato, ed ecco che tutto comincia ad andare per il verso sbagliato!

Durante la fuga, AO si imbatte in un pastore Fulani chiamato DNA: sarà l’inizio di una corsa spietata attraverso il deserto della Nigeria del nord.

In un mondo in cui ogni cosa è destinata a finire in streaming, tutti aspettano di assistere alla spettacolare “resa dei conti” in cui rimarranno coinvolti l’assassina e il terrorista; ed ecco che la saga “della donna malvagia e del pazzo” ha ufficialmente inizio...

 

Chi è Nnedi Okorafor?

Nnedimma Nkemdili Okorafor è un’autrice americana di origini nigeriane, di etnia igbo, che insegna scrittura creativa presso l’Università di Buffalo.

I suoi romanzi hanno riscosso un enorme successo presso la critica internazionale e le hanno permesso di aggiudicarsi numerosi riconoscimenti importanti nell’ambito della narrativa di genere: ad esempio, il Premio Hugo, il Locus, il Nebula eccetera eccetera.

Noor”, al pari di “Who Fears Death” e “Remote Control”, sarà una storia di fantascienza per adulti, mentre alcuni dei suoi successi più clamorosi si rivolgono essenzialmente a un pubblico di giovanissimi: sto pensando, ad esempio, alla straordinaria trilogia “Binti” (edita in Italia dalla Mondadori, e sempre assolutamente consigliata dalla sottoscritta...), o al piccolo classico moderno “Akata Witch”.

Al centro delle trame di Nnedi Okorafor, è sempre possibile riscontrare tematiche forti e attuali quali il rapporto fra l’etica e la scienza, l’eterna lotta fra i concetti di libero arbitrio e predestinazione, la stigmatizzazione della diversità e la sofferenza causata della diaspora, in tutte le sue forme.

Noor” è già stato accolto con favore dalla critica americana. Kirkus Review, ad esempio, scrive che Okorafor, con questo libro, «riesce a definire l’Afrofuturismo, una volta per tutte.” La recensione prosegue descrivendo il romanzo come “una bruciante condanna in chiave tecnomagica del capitalismo, firmata da una delle penne più potenti nel mondo della fiction».

Mentre Publisher Weekly aggiunge che “Noor” «riesce a esporre le crepe in questa nostra società iper-tecnologica e super-sorvegliata, mentre, a ogni svolta del cammino di AO e DNA, l’autrice aggiunge intrighi su intrighi sulla strada che porta a un finale sbalorditivo!»

 


2 commenti:

  1. Chi teme la morte mi aveva convinto per il suo world-building, ma mi aveva lasciata più fredda circa la trama e il suo sviluppo... spero che in questo volume l'autrice sia riuscita a bilanciare meglio tutti o vari elementi *-*

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    Risposte
    1. Anche "Binti" aveva un po' lo stesso problema (soprattutto il terzo volume), anche se non in maniera tale da guastarmi il piacere della lettura.
      Perciò... speriamo davvero! ;D

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