martedì 25 gennaio 2022

Recensione: "Among Thieves", di M. J. Kuhn

Sulla scia di “Sei di corvi”, M. J. Kuhn firma “Among Thieves”, un fantasy heist novel incentrato sulle disavventure di una combriccola di ladri in procinto di compiere il colpo del secolo!

Una lettura scorrevole e vivace, corredata da una solida trama e da un cast di eccentrici bricconi, che tuttavia risente pesantemente dell’inesperienza tecnica dell’autrice, qui alla sua prova d’esordio...


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La trama

In poco più di un anno, Ryia Cautella è riuscita a guadagnarsi una certa reputazione: nel suo quartiere, la gente la chiama “il Macellaio di Carrowwick”, l’assassina più veloce, letale e spietata della zona del porto... per non parlare della sua lingua tagliante e del suo atteggiamento indisponente!

Ryia lavora per un boss locale che controlla la maggior parte delle attività clandestine in città. O meglio, le controllava: da qualche tempo, infatti, la banda dei Santi sta affrontando delle difficoltà impreviste, e adesso i vari membri si ritrovano assediati dalle pressanti ambizioni di svariate gang rivali.

Ma, un giorno, lo scaltro capobanda scopre l’esistenza di un artefatto magico custodito nella formidabile fortezza del Guildmaster, il padrone assoluto dei cinque regni di Thamorr; l’uomo si dedica quindi, anima e corpo, all’organizzazione di un improbabile piano per impossessarsi dell’oggetto, nella speranza riconquistare il prestigio perduto.

A Riya viene pertanto ordinato di unirsi a una piccola compagnia di delinquenti, contrabbandieri ed ex-soldati disadattati, e di partire per l’isola del Guildmaster, un sito protetto da centinaia e centinaia di guardie dotate di superpoteri.

Ma ogni partecipante alla spedizione custodisce un segreto – lei compresa – e dall’ombra complotta per portare avanti un progetto privato...

Quando non puoi fidarti di nessuno, puoi davvero sperare di sopravvivere a una missione suicida?

 

La banda dei Santi

Among Thieves” è quel classico genere di libro, a metà strada fra il serio e il faceto, che cerca di incastrare diecimila sottotrame e di armonizzare le storie di una mezza dozzina di malandrini. Senza mai prendersi sul serio e, soprattutto, senza mai cercare di impegnare la soglia d’attenzione del lettore in modo particolare.

Una lettura all’insegna dello svago puro e semplice, insomma, sulla falsariga di film come “Ocean’s Eleven” e di romanzi come “The Maleficent Seven” di Cameron Johnston.

La narrazione segue parecchi PoV, anche se il maggior numero di capitoli è dedicato a Riya. 

L’uso della focalizzazione multipla, secondo me, in questo caso convince solo fino a un certo punto: dopotutto, nessuno dei co-protagonisti riesce a esibire un arco narrativo interessante, e gli unici personaggi dotati di un minimo di appeal sono Evelyn, un ex capitano della guardia cittadina caduto in disgrazia, e Riya stessa.

Fra l’altro, il 90% del mio gradimento, durante la lettura di “Among Thieves”, è scaturito proprio dalle frequenti (e divertentissime) interazioni fra l’eroica poliziotta con il pallino della giustizia e l’irriverente assassina dai mille talenti. I dialoghi sono piuttosto esilaranti, e il trope degli opposti che si attraggono, per quanto abusato, tende a fare centro più spesso che no.

Anche se il finale, devo ammetterlo, giunge come una sorta di doccia fredda perfino da questo punto di vista... e pensare che i primi capitoli mi avevano subito trasmesso un brivido di interesse, facendomi addirittura sperare in una sorta di dinamica alla Vi e Caitlyn di “Arcane”. 

Sigh... ma dico io, come si fa a sprecare un’occasione così!? XD

  

Ultima fermata... il nulla!

Among Thieves” è un romanzo progettato con cura. Si intuisce dalla quantità di colpi di scena, dal numero di tic e manie particolari che contraddistingue ogni singola comparsa e dalle intricatissime macchinazioni che vivacizzano il suo intreccio.

Si deduce anche, purtroppo, dall’esagerata concentrazione di infodump e dalla terrificante artificiosità che appesantisce la narrazione.

Il world-building è sicuramente molto “raccontato”. Si procede soprattutto per esposizione, descrizioni statiche e cliché stagnanti, presi in prestito da mille altri libri fantasy appartenenti allo stesso sottogenere. 

Ne consegue un’inconfondibile piattezza di fondo, una tonalità monocorde che, a lungo andare, tende a logorare il lettore, convintissimo di essersi imbattuto in una storia del genere in almeno un’altra ventina di occasioni.

Probabilmente a ragione.

Il terzo atto è un disastro. Lo dico senza mezzi termini, tenendo sempre in considerazione il fatto che si tratta soltanto di un’opinione personale... eppure, non credo che riuscirei a descrivere in un altro modo l’assurda amputazione di tematiche, relazioni, punti di vista e storyline che M. J. Kuhn decide di mettere in atto nel finale.

Tanto per cominciare, “Among Thieves”, romanzo (sulla carta) perfettamente autoconclusivo, non offre alcuna risoluzione per i due terzi dei suoi comprimari. Preferisce adagiarsi, piuttosto, sui comodi (e discutibili) allori di un colpo di scena conclusivo trito e scontato, una banalità che qualsiasi lettore adulto sarebbe in grado di prevedere a pagina 50.

Comunque, perfino nel momento in cui si degna di offrire uno scioglimento di qualche tipo, “Among Thieves” si lascia precipitare in una spirale di frenesia e superficialità. Tant’è che la sensazione, a lettura ultimata, è quella di essersi lanciati a tutta birra contro una parete di mattoni, una sorta di (dolorosa) presa in giro alla Road Runner e Wile Coyote.

All’epilogo segue quindi un senso di delusione bruciante, sicuro come la notte segue il giorno.

Soprattutto dopo essersi presi la briga di sopportare, con pazienza, ottimismo e fiducia, trecentocinquanta pagine piene zeppe di capitoli traballanti, paragrafi infestati di aggettivi, frasi convolute e metafore inconsistenti.

 


2 commenti:

  1. Mi spiace ti abbia delusa :( credo proprio che ne starò alla larga.

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    Risposte
    1. Grazie, Kate! Le ultime due letture portate a termine mi hanno un po' demoralizzato, speriamo che le prossime mi aiutino a risollevare le sorti di gennaio! :(

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