“L’ultima missione di Gwendy” è il terzo libro della trilogia “La scatola dei bottoni di Gwendy”, opera che porta la doppia firma di Stephen King e Richard Chizmar.
Il romanzo dovrebbe debuttare nelle librerie di tutta Italia
il 15 febbraio; sarà il diretto
sequel de “La piuma magica di Gwendy”, uscito nel 2020 sempre per la Sperling and Kupfer...
La trama
Quando Gwendy
Peterson aveva dodici anni, un misterioso straniero di nome Richard Farris le ha consegnato una misteriosa scatola, con l’ordine di
tenerla al sicuro a qualsiasi costo.
La scatola offriva piccoli premi e monete dall’aspetto
vintage, ma era anche pericolosa: schiacciare uno qualsiasi dei suoi sette bottoni colorati poteva portare a
morte e distruzione.
Anni dopo, la scatola dei bottoni è tornata nella vita di
Gwendy. Ormai romanziera di successo, nonché giovane astro nascente della
politica, Gwendy è stata costretta a lottare, ancora una volta, contro la tentazione costante che la scatola
rappresenta.
Ma adesso, forze
molto malvage stanno per entrare in campo, determinate a strapparle la
scatola.
Spetterà alla Senatrice Gwendy Petersen il compito di
impedirglielo, in una missione che
si dipanerà dalla mitica Castle Rock
a un’altra famosa città maledetta
del Maine, fino a una stazione spaziale
MF-1, in cui Gwendy dovrà portare a termine un’operazione segreta per la salvezza del mondo.
E, forse, di tutti i mondi.
Non c’è due senza
tre
La trama de “L’ultima
missione di Gwendy”, fortunatamente, promette un po’ d’azione e il ritorno dell’inconfondibile tocco di
King, che della serie aveva firmato il primo volume (“La scatola dei bottoni di Gwendy”),
ma non il secondo, tutta farina del sacco di Richard Chizmar.
Trovo interessante la notizia di questa uscita soprattutto
per questo: onestamente, il romanzo precedente mi aveva tutt’altro che
impressionato!
In parte, perché non ho apprezzato l’involuzione del personaggio di Gwendy (da tipica protagonista “kinghiana”
a Mary-Sue in un secondo...); ma anche perché Chizmar, secondo me, ha calcato
un po’ troppo la mano e consegnato ai posteri un volumetto stracarico di cliché e moralismo da due soldi in stile favola di
Esopo.
Tuttavia, continuo a pensare che l’idea alla base della
trilogia sia estremamente affascinante. Come se non bastasse, consideratemi
pure un’inguaribile ottimista: il fatto che King si sia occupato di questo
terzo libro in prima persona è bastato a riportarmi immediatamente il sorriso sulle labbra!
Se esiste un autore in grado di risollevare le sorti di
questa (o qualsiasi altra) serie di
romanzi horror, state pur sicuri che si tratta di lui!
E se anche la
scatola portasse alla Torre?
Con le sue 400 pagine
e passa, “L’ultima missione di Gwendy”
sarà ufficialmente il libro più lungo della serie!
Potrei sbagliarmi, ma la sinossi sembra promettere anche un
paio di velati accenni a una delle mie saghe fantasy preferite di sempre, vale
a dire l’intramontabile ciclo della Torre
Nera. Riferimenti ad altri noti capolavori
del Re sono tutt’altro che esclusi; anzi, conoscendolo, direi che possiamo
aspettarceli senza problemi.
Non so quanto fidarmi delle prime recensioni pubblicate su Goodreads, ma, per il momento, i fan
sembrano estremamente entusiasti di questa conclusione. Difficilmente correrò
il rischio di perdermela, anche perché so già che, a un certo punto, l’idea di
rinunciare a un altro biglietto per
Castle Rock comincerebbe a strizzarmi lo stomaco in una morsa di inevitabile rimpianto...
Per cui, non mi resta che darvi appuntamento alla fine del
mese prossimo, per la recensione
completa di questo terzo (e ultimo) volume! ;D
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