domenica 6 febbraio 2022

Recensione: "Chiuditi dentro", di Riley Sager

In “Chiuditi dentro”, Riley Sager torna a flirtare con la nebulosa zona di confine che separa l’horror dal thriller...

Stavolta, l’autore di “A casa prima di sera” e “Final girls” ci propone una diabolica incursione in un prestigioso condominio di New York, una località ammantata dalla massima segretezza e da una mistica atmosfera di tensione.

Fan di “Rosemary’s Baby” e “Archive 81”, preparatevi a immergervi in una nuova, frenetica discesa nella follia!

 


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La trama

Nessun visitatore. Nessuna notte trascorsa lontano dall'appartamento. Non disturbare gli altri residenti, tutti ricchi o famosi o entrambi.

Queste sono le uniche regole per il nuovo lavoro di Jules Larsen come custode di un appartamento al Bartholomew, uno degli edifici più conosciuti e misteriosi di Manhattan.

Con il cuore spezzato e semplicemente al verde, Jules è affascinata dallo splendore di ciò che la circonda e accetta l'offerta, pronta a lasciarsi alle spalle la sua vita passata. In fondo, il suo lavoro non ha nulla di pericoloso.

Quando conosce i residenti e il personale del Bartholomew, Jules si ritrova attratta dalla compagna di casa Ingrid, che le ricorda in modo confortante, e al tempo stesso inquietante, la sorella che ha perduto otto anni prima.

Quando Ingrid le confida che il Bartholomew non è ciò che sembra e le racconta la storia che nasconde la facciata scintillante di quel luogo... qualcosa o qualcuno inizia a spaventarla. Ma Jules la respinge con forza, catalogandola come un'innocua storia di fantasmi. Questo fino al giorno successivo, quando Ingrid scompare.

Alla ricerca della verità, Jules scava più a fondo nel passato oscuro del Bartholomew e nei segreti custoditi tra le sue mura.

E quando scopre che Ingrid non è la prima custode di un appartamento a scomparire, sarà costretta a muoversi velocemente se vuole rivelare il passato di quell'edificio e sfuggire al Bartholomew.... prima che il suo status temporaneo diventi permanente.

 

Brividi di mezzo inverno

Per me, Riley Sager sta rapidamente diventando sinonimo di divertimento, brividi e intrecci mozzafiato.

Ogni volta che ho bisogno di scovare una lettura coinvolgente, veloce e ricca di suspense, faccio ricorso a uno dei suoi libri. Quasi come una medicina, potremmo dire; un rimedio efficace e garantito contro le numerose beghe della vita quotidiana.

Chiuditi dentro” mi ha offerto tutto quello che cercavo, e anche di più.

In effetti, lo considero un ottimo esempio di horror psicologico adatto al palato di tutti, e non soltanto a quello dei grandi appassionati del genere: incalzante, misterioso, gotico e suggestivo, il romanzo omaggia tutti i grandi classici e mescola gli ingredienti a comporre un “impasto” dinamico e ricco di verve, alla portata di qualsiasi lettore.

Diciamo che la struttura dei thriller di Riley Sager, in qualche modo, mi ricorda un po’ Dean Koontz. Ma, in realtà, dei due preferisco Sager per almeno una valanga di motivi, primo fra tutti: la sua ovvia riluttanza ad approcciare il genere romance, e la sua caparbia determinazione a restare fuori da quel campo a qualsiasi costo!

 

Millenial Gothic

La protagonista/voce narrante di “Chiuditi dentro” è Jules, una ragazza al verde che decide di rispondere alla classica offerta di lavoro un po’ sospetta, ma francamente impossibile da rifiutare: dopotutto, chi è il disperato che non accetterebbe un posto da “appartament-sitter” per tre mesi in un esclusivo complesso di appartamenti popolato di ex celebrità e altri grandi nomi dell’alta società newyorkese?

Soprattutto quando il compenso si rivela inaspettatamente da capogiro...

Jules è un personaggio gradevole, piuttosto piacevole da seguire, anche se, a tratti, la sua assurda ottusità potrebbe riuscire a frustrare leggermente il lettore.

Ad esempio, la sua tendenza a ignorare tutti gli ammonimenti e i segnali di pericolo, all’inizio, risulta abbastanza incomprensibile. Così come la sua decisione di accettare qualsiasi assurda regola l’amministratrice dell’edificio scelga di imporle... primo fra tutti, il famoso divieto di ricevere visitatori.

Questo atteggiamento si spiega, in parte, con l’ovvia ambizione di Sager a rifarsi a quell’ampia porzione di tradizione gotico-romantica a cui la trama di “Chiuditi dentro” strizza ripetutamente l’occhio: dopotutto, la presenza di un’eroina ingenua ma combattiva, onesta ma sempre un po’ lenta a collegare i pezzi, rappresenta praticamente una componente fondamentale in qualsiasi romanzo dell’orrore ottocentesco!

Per quanto riguarda, invece, la soluzione finale del mistero, confesso di averla trovata... bè, non molto credibile, in realtà, ma comunque perfettamente in sintonia con lo scopo del romanzo: vale a dire divertire, deliziare e strabiliare, senza mai prendersi la briga di stare lì a porre al lettore domande eccessivamente impegnative.

Per citare il blog specializzato in narrativa thriller “Crime by the book”: «Se vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se fosse stata una millenial a capitombolare nella trama di una storia di Ira Levin, “Chiuditi dentro” è il libro che fa per voi

Onestamente, dubito che potrei trovare una chiosa migliore! ;D

 


NB: la mia recensione fa riferimento a “Lock every door”, edizione americana originale di “Chiuditi dentro”. Il romanzo sarà disponibile in italiano a partire da marzo 2022.


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