giovedì 24 marzo 2022

"Gallant": la recensione, la trama e la data d'uscita italiana del libro fantasy di V. E. Schwab

Gallant” è il libro fantasy/horror YA che V. E. Schwab ha deciso di scrivere a dimostrazione del suo eterno amore per alcuni fra i più grandi classici moderni del genere: “Coraline”, “Labyrinth”, “La Sposa Cadavere”, “La Forma dell’Acqua”...

Una lettura piacevolissima e avvincente, che consiglierei senz’altro a tutti i fan della narrativa gotica per ragazzi; un titolo che, grazie all’estro creativo e all’impressionante padronanza stilistica dimostrati dalla sua autrice, riesce facilmente a compensare le carenze di originalità insite nella sua trama!

 


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La trama

Alla quattordicenne Olivia Prior mancano tre cose: una madre, un padre, e una voce per potersi esprimere.

Sua madre l’ha abbandonata quando era ancora troppo giovane per formarsi un’opinione in proposito; suo padre, invece, non l’ha mai conosciuto.

Crescere in un orfanotrofio non è facile per nessuno; quando non riesci a parlare, e le tue compagne continuano a etichettarti come la svitata della scuola, l’esperienza si trasforma rapidamente in un vero e proprio incubo.

E non è che le prospettive per la vita dopo l’istituto si prospettino particolarmente rosee... anzi!

Almeno, fino a quando Olivia non riceve una lettera da un uomo che dichiara di essere suo zio; un perfetto sconosciuto che, tuttavia, la invita a raggiungerlo presso la sua dimora atavica, un luogo chiamato Gallant.

Olivia accetta l’invito con entusiasmo. Ma, non appena arriva a destinazione, scopre che suo zio è morto e che la lettera che l’ha chiamata a casa non è stata spedita da lui.

La magione è deserta, fatta eccezione per la servitù e per un cugino scorbutico che, chiaramente, non la vuole lì e non vede l’ora di sbarazzarsi di lei.

A Olivia viene comunque permesso di restare, almeno per un po’; ma solo a patto che accetti di seguire due regole: non uscire mai di casa dopo il tramonto, e stare sempre alla larga dal lato destro di un muro di pietra sbreccata che corre attorno al perimetro occidentale della proprietà.

Perché, dall’altra parte del confine, si nasconde un luogo magico e pericoloso; uno da cui molti Prior prima di lei non sono più tornati, e la cui imprevedibile malia continua a cantare attraverso il sangue che scorre nelle vene di Olivia...

 

Danzando con le ombre: la recensione di "Gallant"

Come alcuni di voi ricorderanno (e pur avendone apprezzato senz’altro una serie di aspetti), non avevo amato alla follia “La Vita Invisibile di Addie LaRue”, il precedente romanzo fantasy firmato da Victoria Schwab.

Eppure, per qualche motivo, continuo a sentirmi inesplicabilmente attratta dai libri di questa autrice... probabilmente perché ammiro immensamente la sua abilità linguistica, le sue atmosfere struggenti e la sua capacità di instaurare con il lettore un rapporto di complicità e rispetto a dir poco impareggiabile.

Da questo punto di vista, “Gallant” mi ha offerto addirittura più di quanto sperassi: il taglio cinematografico di molte scene, la suggestiva ambientazione gotica, il sempreverde tema della famiglia persa (e poi, forse, ritrovata)...

Ogni singolo elemento del libro permette al lettore di immergersi completamente all’interno della narrazione, di “riconoscere” istintivamente le familiari atmosfere in stile “Il Giardino Segreto” e lasciarsi trascinare in una darkeggiante vicenda dall’inconfondibile sapore burtoniano.

Sequenze ammalianti e sottilmente inquietanti come quella del ballo delle ombre, o l’inseguimento dei tre cavalieri d’osso ai danni della povera Olivia, per me possono essere descritte in un modo soltanto: iconiche!

Se siete rimasti deliziati da libri come “La Gita del Terrore” di Katherine Arden, o da uno qualsiasi fra quelli elencati in questa esaustiva lista di romanzi dark fantasy, le probabilità che “Gallant” riesca a conquistarvi sono praticamente stellari.

Fate attenzione, però: il target di riferimento coinvolge una fascia di lettori particolarmente "verde"... Più che di “giovani adulti”, sarebbe forse il caso di parlare di adolescenti e pre-teens dai 12 anni in su!

 

Is that you, Lila?

Fra l’altro, quest’ultima precisazione ci offre l’opportunità di soffermarci a spendere due parole a proposito delle numerose ingenuità strutturali del romanzo.

La trama di “Gallant” risulta piacevole, coinvolgente e decisamente adatta a una trasposizione in formato animato; ma di certo non offre un granché dal punto di vista dei colpi di scena, della caratterizzazione dei personaggi o dell’inclusività.

Un lettore un po’ più “grandicello” e smaliziato potrebbe fare fatica a riconoscersi nelle tribolate traversie della protagonista e dei suoi anticonvenzionali genitori; tanto più che Olivia rappresenta l’archetipo in miniatura di qualsiasi personaggio femminile incontrato finora fra le pagine di un romanzo di Victoria Schwab: ribelle per natura, coraggiosa e intensa per volontà della sua creatrice... e un po’ insolente e petulante per scelta personale, a quanto pare (Lila Bard-style! XD).

In ogni caso - devo ammetterlo - mi sono ritrovata ad apprezzare moltissimo la descrizione del rapporto che si viene a creare fra Olivia e il mondo dell’arte, nonché la grande attenzione posta sul tema della comunicazione in ogni sua forma: che sia poetica, musicale, figurativa, o espressa meditante il linguaggio dei segni...

 

Combattere la Morte: una strana forma di eroismo

Ma il difetto principale di “Gallant”, secondo me, ha più che altro a che fare con il suo villain. Che in pratica è:

a) uno spauracchio assurdo, e una copia-carbone di quello che imperversava per le strade di Londra in “A Darker Shade of Magic”;

b) la classica incarnazione di ogni ansia, paura e fobia esistenziale mai decantata all’interno della bibliografia di Victoria Schwab.

In pratica, il terrore della morte, come già (abbondantemente) trattato all’interno de “La Vita Invisibile di Addie LaRue”, è tutto ciò che permette a questo terribile “mostro” fagocita-vita di prendere i natali.

Ma, anche stavolta, è possibile riscontrare (secondo me) un’eccesiva tendenza alla semplificazione nel modo in cui questo tema viene affrontato: vale a dire, come se la Morte stessa fosse un nemico, un anatema che la volitiva e determinata eroina a un certo punto viene chiamata a sconfiggere, in nome del bene collettivo dell’umanità.

Che è un dualismo un po’ insensato, a guardare bene in fondo al bicchiere. E che mi fa sempre tornare in mente una citazione tratta da “Harrow the Ninth”: «Ma guarda che la morte, Harrow, non è mica un fallimento.»

Ma vabbè, come al solito, ecco che sto divagando...

Il succo della recensione è: se amate il genere, leggete “Gallant”, perché ne vale la pena.

La verità è che Victoria Schwab diventa sempre più brava, a prescindere dal vostro/mio personale livello di compatibilità con i suoi personaggi e le sue trame.

 

“Gallant”: quando esce in Italia?

Sul profilo Instagram ufficiale della Oscar Vault, si ipotizza una data d’uscita italiana prevista per l’estate 2022.

Come sempre, vi farò sapere non appena saranno diffusi ulteriori aggiornamenti! ^^

 


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